L'Italia guida il turismo di lusso in Europa, grazie a una combinazione di destinazioni iconiche, esperienze esclusive e crescita costante degli hotel di alta gamma. Uno sguardo su investimenti e nuove tendenze del settore
L’Italia si conferma leader nel settore dell’accoglienza di alto livello grazie a un mix unico di tradizione, innovazione e autenticità. Questo primato non si costruisce solo sull’immagine, ma sulla sostanza di servizi esclusivi e su un patrimonio culturale e paesaggistico ineguagliabile. Secondo recenti analisi di mercato e le affermazioni di figure istituzionali, la penisola sta vivendo una crescita costante nella domanda di esperienze premium, dimostrando un’attrattiva sia per il mercato interno sia, soprattutto, per turisti internazionali.
La presidente dell'Enit, Alessandra Priante, ha sottolineato come il vero lusso italiano non corrisponda necessariamente a spese eccessive, ma si identifichi piuttosto in soggiorni personalizzati, attenzione familiare nella gestione degli alberghi e la possibilità di immersioni autentiche in territori spesso inesplorati. In questo contesto, l’esperienza diventa la nuova valuta del lusso, dove la qualità del servizio supera il semplice valore economico.
I dati disponibili confermano come il fascino delle strutture d’eccellenza italiane sia in forte ascesa, coinvolgendo destinazioni celebri e aree interne, che guadagnano terreno grazie alle offerte originali e alla valorizzazione delle peculiarità locali. Una tendenza consolidata riguarda la crescente preferenza da parte di clienti provenienti dagli Stati Uniti, Canada e Paesi del Golfo, che si rivolgono non solo alle classiche metropoli d’arte, ma anche a regioni come il Lazio, le Marche e l’Umbria.
Diversità paesaggistica e unicità culturale sono tra gli strumenti chiave che l’Italia mette a disposizione di chi è alla ricerca di soggiorni d’eccellenza. L’attenzione alla personalizzazione dell’offerta si traduce in alberghi che non si limitano a garantire comfort superiori, ma costruiscono percorsi su misura: dal benessere al turismo enogastronomico, passando per l’arte e l’artigianato. Le gestioni spesso familiari e la cura nei dettagli permettono di offrire un servizio distintivo rispetto agli standard internazionali.
Nei più recenti trend, i turisti di fascia alta tendono a scegliere destinazioni meno affollate e amano essere coinvolti in attività uniche. Si registra un vero e proprio timone verso le aree interne, con la riscoperta di borghi storici, itinerari naturalistici e strutture che integrano sapientemente design moderno e tradizione locale. Lazio, Marche e Umbria sono tre regioni emerse fra le mete più attrattive per questi viaggiatori, mentre il Nord Italia, soprattutto le zone lacustri e montane, sta vivendo una nuova ondata di interesse internazionale, favorita anche dalle recenti nevicate.
Nel panorama delle destinazioni di lusso, le principali città d’arte come Milano, Roma, Venezia e Firenze mantengono salda la loro posizione, affiancate da località balneari e lacustri come la Costa Smeralda, la Costiera Amalfitana, Portofino e il Lago di Como. Le mete montane, comprese le Alpi e le Dolomiti, stanno conquistando una quota crescente di visitatori, offrendo un’alternativa allo stile cosmopolita delle grandi città attraverso strutture esclusive immerse nella natura.
L’elemento esperienziale si interseca spesso con l’enogastronomia. Il percorso verso un riconoscimento UNESCO della cucina italiana può rafforzare la reputazione internazionale, ma secondo voci autorevoli la leva principale resta il desiderio di autenticità e unicità, più che la semplice etichetta. Le esperienze culinarie e le degustazioni di prodotti tipici sono infatti citate come uno dei principali driver di scelta da parte dei viaggiatori di fascia alta.
Da sottolineare anche come la domanda nazionale giochi un ruolo strategico: durante le festività di dicembre, sia in occasione del Ponte dell’Immacolata sia per Natale e Capodanno, molti italiani si orientano verso soggiorni luxury. La disponibilità della tredicesima e il crescente desiderio di «regalarsi» soggiorni d’eccellenza contribuiscono a consolidare questa tendenza, che non riguarda solo l’utenza estera.
Per rendere evidenti le aree di maggior attrattiva e l’evoluzione delle preferenze, può essere utile osservare la seguente tabella:
| Destinazione | Tipologia offerta luxury | Trend di crescita |
| Milano, Roma, Venezia, Firenze | Sistemazioni di alta gamma, cultura, shopping di lusso | Costante |
| Costa Smeralda, Costiera Amalfitana, Portofino, Lago di Como | Resort esclusivi, esperienze nautiche e wellness | Elevato |
| Alpi, Dolomiti | Hotel boutique, vacanze attive invernali | In aumento |
| Lazio, Marche, Umbria | Borghi storici, esperienze autentiche | Miglioramento costante |
Da queste dinamiche emerge chiaramente che il turismo di lusso italiano riesce a distinguersi valorizzando identità locale, qualità percepita e attenzione reale ai dettagli. L’aumento della domanda, supportata da canali digitali e piattaforme specializzate, spinge le strutture a investire in servizi personalizzati e attenzione al cliente, a prescindere dal target di spesa.
L’attuale scenario vede l’Italia al centro dell’interesse di investitori e operatori internazionali dell’hospitality di alta gamma. Il Paese si posiziona come il principale polo europeo per lo sviluppo di nuovi progetti luxury nel settore alberghiero: oltre il 70% degli investitori prevede di realizzare investimenti significativi entro il prossimo triennio, secondo l’ultima ricerca Deloitte.
Il vantaggio competitivo è costruito su tre pilastri:
Il riposizionamento nel segmento di alta gamma non si limita semplicemente alla ristrutturazione immobiliare, ma si configura come un processo di trasformazione profonda, in cui il design curato, i servizi personalizzati e le politiche ESG (Environmental, Social, Governance) rappresentano elementi chiave. Oltre la metà degli investitori prevedono di destinare più di 100 milioni di euro nei prossimi tre anni, e il 22% è disposto a superare i 200 milioni.
Anche il pricing riflette questa crescita:
Nel contesto generale, la coesione istituzionale e il forte impegno a livello di governance hanno restituito un’immagine di solidità che rassicura investitori e operatori. Il citato intervento al Global Summit WTTC di Roma e la recente attenzione governativa nei confronti della valorizzazione del Made in Italy offrono una cornice di stabilità che facilita la pianificazione strategica e il consolidamento di investimenti a lungo termine.