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Un'ondata di nuove auto sotto i 20mila euro in arrivo e alcune ci sono già, ma c'è chi è scettico e dice no

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Le strategie di Renault, Volkswagen, Dac

L'interesse per le piccole elettriche è aumentato negli ultimi mesi, con diversi produttori che hanno annunciato progetti in questo segmento.

Tra i maggiori ostacoli alla diffusione di auto a batterie e per molti versi anche dei modelli a combustione termina. c'è sempre stato il prezzo, spesso giudicato troppo alto rispetto alle esigenze dei consumatori. Ma diverse case automobilistiche stanno cercando di cambiare la situazione, progettando modelli economici e compatti, capaci di inserirsi nel segmento delle city car elettriche con un prezzo inferiore ai 20.000 euro.

Dall'altra parte non mancano le voci critiche. Alcuni produttori di spicco, come Toyota, hanno manifestato perplessità sull'effettiva sostenibilità economica di questi modelli e sollevaro dubbi sulla loro redditività e sulle difficoltà tecniche legate alla produzione di un'auto elettrica con un costo così ridotto. Il dibattito è quindi aperto: l'arrivo delle piccole elettriche cambierà davvero il mercato o resterà un fenomeno di nicchia con poche possibilità di successo?

  • Le city car in arrivo, le strategie di Renault, Volkswagen e Dacia
  • Ma Toyota si tira indietro, i motivi dello scetticismo

Le city car in arrivo, le strategie di Renault, Volkswagen e Dacia

L'interesse per le piccole elettriche è aumentato negli ultimi mesi, con diversi produttori che hanno annunciato progetti in questo segmento. Tra i marchi più attivi troviamo Renault, che sta preparando il debutto della nuova Twingo elettrica, un modello che punterà a conquistare il mercato delle city car con un prezzo competitivo e un design moderno. Il costruttore francese ha già testato diversi prototipi e prevede di lanciare l'auto nei prossimi anni con un prezzo attorno ai 20.000 euro.

Anche Volkswagen ha deciso di scommettere su questo settore, annunciando il progetto di un'erede dell'e-Up! a un prezzo simile. La casa tedesca sta lavorando per garantire un'autonomia adeguata e costi di produzione contenuti, così da rendere la vettura appetibile per il pubblico di massa.

Un altro attore importante è Dacia, che si prepara a lanciare un'elettrica sotto i 18.000 euro, puntando su una filosofia low-cost che ha già decretato il successo della Spring, il modello più economico in commercio tra le auto elettriche.

Infine, non bisogna dimenticare i marchi cinesi, che stanno guardando con grande attenzione al mercato europeo. Byd, per esempio, prevede di introdurre la Seagull, una piccola auto elettrica destinata a posizionarsi in questa fascia di prezzo, con un'autonomia e prestazioni pensate per l'uso urbano.

Ma Toyota si tira indietro, i motivi dello scetticismo

Mentre molte case automobilistiche stanno scommettendo sulla nuova generazione di city car elettriche economiche, Toyota si mostra molto più cauta. Secondo alcuni dirigenti della divisione europea del marchio giapponese, i costi delle batterie sono un ostacolo alla produzione di una piccola auto elettrica che sia redditizia sotto i 20.000 euro.

Yoshihiro Nakata, ceo di Toyota Europe, ha sottolineato che, al momento, la tecnologia non consente di abbassare i costi di produzione senza compromettere l'autonomia o la qualità del prodotto. Anche Andrea Carlucci, responsabile marketing e sviluppo prodotto, ha dichiarato che un'auto elettrica compatta dovrebbe offrire almeno 300 chilopmetri di autonomia e un sistema di ricarica rapido, due elementi che renderebbero difficile mantenere il prezzo sotto la soglia dei 20.000 euro.

Toyota ha quindi deciso di concentrarsi su segmenti più grandi e redditizi per la propria gamma elettrica, come dimostra il lancio della nuova C-HR+, attesa su strada nel 2025. Ma la casa giapponese ha lasciato aperta la possibilità di introdurre una Yaris elettrica in futuro, ma ha ribadito che i tempi non sono ancora maturi.