Bollette mercato libero, il paradosso. Con nuove tariffe si paga di più in questa estate 2022 di rincari

La liberalizzazione assicurerebbe diversi vantaggi per i consumatori finali, anche in termini di prezzi più bassi e conseguenti risparmi?

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Bollette mercato libero, il paradosso. C

Come cambiano le tariffe dal mercato tutelato a quello libero?

La tariffa media nazionale a copertura dei costi di trasmissione, distribuzione e misura per il 2022 è pari a 2,753 centesimi di euro per kilowattora rispetto ai 2,864 centesimi per kWh dell'anno precedente.

C'è una interessante Relazione a firma di Arera, l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, che fa luce su prezzi e tariffe relativi al mercato elettrico. L'interesse va cercato nel passaggio dal mercato tutelato al mercato liberto e ai successivi interventi del governo per contenere i rincari dell'energia. Cosa è allora cambiato per gli utenti? Siamo sicuri che le modifiche siano andate nel segno dei vantaggi per i consumatori. Vediamo quindi più specificatamente:

  • Come cambiano le tariffe dal mercato tutelato a quello libero

  • Mercato libero, quali vantaggi in termini di prezzi e risparmi

Come cambiano le tariffe dal mercato tutelato a quello libero

Dal report di Arera emerge che il mercato libero è risultato in linea, se non meno oneroso di quello tutelato di quasi due punti percentuali. Siamo davanti a un ribaltamento della situazione precedente ovvero dello scorso anno quando il primo era mediamente più caro del 57%. Le ragioni di questa inversione di tendenza vanno ricercate nell'elevato numero di contratti a prezzo bloccato che ha fermato i forti aumenti dei mercati all'ingrosso. Allo stesso tempo, il costo di approvvigionamento nel servizio di maggior tutela è aumentato del 75% rispetto all'anno precedente. Al contrario, nel mercato libero è stato del 9%

Arera ha aggiornato le tariffe relative all'erogazione dei servizi di trasmissione, distribuzione e misura dell'energia elettrica per i clienti domestici e non domestici da applicare nel 2022. Numeri alla mano, la tariffa media nazionale a copertura dei costi di trasmissione, distribuzione e misura per il 2022 è pari a 2,753 centesimi di euro per kilowattora rispetto ai 2,864 centesimi per kWh dell'anno precedente.

Al principio di quest'anno, il costo per l'energia elettrica di un consumatore domestico con contratto di maggior tutela e consumi annui di 2.700 kilowattora e 3 kilowatt di potenza, è pari a 41,05 centesimi per kilowattora al netto delle imposte e a 46,04 centesimi per kWh al lordo delle imposte.

Dopodiché, i corrispettivi a copertura dei costi di approvvigionamento e di commercializzazione dell'energia elettrica nel primo trimestre 2022 hanno un'incidenza dell'80,8%, quasi il doppio rispetto a un anno prima. Le voci a copertura dei costi di trasporto e misura rappresentano il 10,8% del prezzo lordo complessivo con un'incidenza quasi dimezzata rispetto a inizio dello scorso anno. Infine, gli oneri sono stati azzerati per effetto delle misure introdotte dal governo per ridurre gli effetti dell’impennata del prezzo per la materia prima

Mercato libero, quali vantaggi in termini di prezzi e risparmi

In questo contesto vale la pena ricordare le parole di Roberto Rustichelli, presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, secondo cui occorre concludere il processo di liberalizzazione dei mercati energetici entro i termini previsti, evitando ulteriori proroghe. Nel corso della presentazione della relazione annuale a Montecitorio, ha spiegato la liberalizzazione assicurerebbe diversi vantaggi per i consumatori finali, anche in termini di prezzi più bassi e conseguenti risparmi.

L'Antitrust nel corso del 2021 ha concluso 13 procedimenti istruttori, svolto 14 moral suasion ed avviato altri 7 procedimenti sulle modalità di presentazione non complete e trasparenti delle condizioni economiche delle offerte sul mercato libero, nonché l'applicazione di oneri impropri e di costi occulti.

Da rilevare che per il Codacons, tutti i dati contraddicono le affermazioni dell'Antitrust. In base ai numeri di Arera, nel 2021 per l'elettricità solo l'8,85% delle offerte sul mercato libero sono risultate più convenienti rispetto al regime di maggior tutela, percentuale che sale al 14,58% delle offerte per il gas. Da qui la conclusione del sodalizio: è inequivocabile l'esigenza di prorogare la fine del mercato tutelato, almeno fino a che non sarà terminata l'emergenza energia.