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Che cos' la presunzione di evasione fiscale, quando scatta e come ci si difende

Quali sono i casi in cui si configura la presunzione di evasione fiscale e quali sono le soluzioni per difendersi

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Che cos' la presunzione di evasione fis

La presunzione di evasione fiscale è uno degli strumenti più incisivi adottati dal Fisco per contrastare le forme occulte di sottrazione di reddito all'imposizione. Negli ultimi anni, l’attenzione è cresciuta attorno a questo meccanismo, anche a seguito delle numerose pronunce della Corte di Cassazione e delle innovazioni normative che ampliano i poteri di indagine dell’Agenzia delle Entrate. Comprendere quando avviene la presunzione di evasione fiscale, e quali sono gli obblighi, le prove richieste e le modalità di difesa è di importanza strategica per contribuenti, professionisti e imprese.

Cos’è la presunzione di evasione fiscale: definizione e normativa di riferimento

La presunzione di evasione rappresenta un meccanismo attraverso cui, in presenza di determinati indizi, il Fisco può considerare alcune somme come redditi non dichiarati, salvo prova contraria fornita dal contribuente. 
Secondo le disposizioni in vigore, versamenti e prelevamenti sospetti sui conti correnti possono essere considerati indice di evasione. Analoga disciplina è prevista per la detenzione di asset all’estero.

  • Presunzioni legali relative: il Fisco si avvale di presunzioni che alleggeriscono l’onere della prova a suo carico, lasciando al contribuente la responsabilità di giustificare le operazioni.
  • Inversione dell’onere della prova: è chi riceve il controllo a dover dimostrare la non imponibilità delle somme.

Come funziona la presunzione: bonifici, contanti e movimentazioni sospette

La presunzione si attiva quando vengono rilevate operazioni bancarie non coerenti con il reddito dichiarato. L’Agenzia delle Entrate può presumere che bonifici ricevuti o versamenti di contanti siano frutto di ricavi non dichiarati. In questo contesto, è centrale il concetto di movimentazione 'sospetta'.

Movimenti tipici oggetto di presunzione:

  • Bonifici non riconducibili a fatture emesse
  • Restituzioni di denaro prive di documentazione di prestito
  • Donazioni tra privati senza prova tracciabile
  • Accrediti da vendita di beni senza attestazione chiara della cessione

La presunzione è relativa: spetta al contribuente fornire, per ogni singola operazione, la prova che non si tratta di reddito imponibile o che lo stesso è stato già dichiarato. Le prove devono essere puntuali, tracciabili e datate.

La Corte di Cassazione è intervenuta frequentemente su queste tematiche, sottolineando che le giustificazioni generiche non sono sufficienti; ogni accredito deve essere circostanziato, pena l’applicazione della presunzione.

Come difendersi dalla presunzione di evasione fiscale

Per difendersi dalla contestata presunzione di evasione fiscale bisogna innanzitutto presentare la documentazione specifica. Ogni versamento contestato può essere giustificato solo allegando prove che attestino in modo oggettivo la non imponibilità delle somme o l'avvenuta imposizione in Italia.

Esempi di documentazione valida:

  • Copia di contratti di prestito o scritture private per i rimborsi
  • Atto di donazione registrato o documenti bancari che tracciano la provenienza da familiari
  • Ricevute di vincite, sentenze di risarcimento, contratti di vendita di beni personali
  • Documenti che provano che l’accredito è già stato incluso nella dichiarazione dei redditi

La difesa si basa sulla chiarezza, sulla tracciabilità dei flussi e sull’utilizzo della prova analitica. Dove la motivazione è valida solo per alcune voci, la giurisprudenza richiede spiegazioni puntuali movimenti per movimento.

Esempi concreti e recenti sentenze sulla presunzione di evasione

L’autorità tributaria utilizza la presunzione in diverse situazioni, come confermano numerose sentenze.
 

  • Caso di investimenti in Svizzera non dichiarati: la Cassazione, sentenza n. 6409/2025, ha fissato il principio per cui la presunzione legale non è retroattiva, ma gli stessi fatti possono valere come presunzione semplice se non sufficientemente giustificati.
  • Caso di bonifici da parenti: la Corte tributaria regionale della Puglia (sentenza n. 4378/2024) ha accolto la difesa documentale del contribuente che ha dimostrato la tracciabilità di donazioni familiari, escludendo tali somme dal reddito tassabile.
  • Contestazione per condotta antieconomica: la Cassazione, ordinanza 444/2025, ha chiarito che comportamenti aziendali in apparenza incoerenti possono essere sintomo di evasione se non spiegati con valide ragioni extrafiscali.

Questi casi dimostrano come il Fisco possa muoversi sia sul piano della presunzione qualificata sia su quello di presunzioni semplici, obbligando il contribuente a una difesa attiva.

Conseguenze e sanzioni in caso di presunzione non giustificata

Qualora non si riesca a superare la presunzione, l'Agenzia delle Entrate può procedere al recupero delle imposte dovute, all’applicazione di sanzioni amministrative e agli interessi di mora.

Principali conseguenze:

  • Determina il recupero a tassazione delle somme presunte come reddito
  • Comporta sanzioni per omessa o infedele dichiarazione dei redditi
  • Si applicano interessi di mora dal momento dell'accredito
  • Nel caso di asset detenuti in paradisi fiscali, raddoppio dei termini di accertamento

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