L’outdoor domestico si è evoluto negli ultimi anni, grazie a innovazioni come le pergotende bioclimatiche e le tettoie. Si tratta di soluzioni pensate non solo per migliorare il comfort degli spazi esterni, ma anche per adeguarsi alle normative urbanistiche.
Sussistono, però, delle differenze tra pergotenda bioclimatica e tettoia, che differiscono anche per i diversi permessi per costruirle.
La pergotenda bioclimatica rappresenta una delle più recenti evoluzioni nell’arrendamento outdoor. E' una struttura leggera, installata come estensione di un edificio o in modalità autoportante, caratterizzata dalla presenza di una copertura a lamelle orientabili.
Queste lamelle, in alluminio o altro materiale tecnologico avanzato, possono essere regolate manualmente o tramite automazioni integrate, come domotica, telecomandi o app dedicate.
L’obiettivo principale è modulare la ventilazione e l’irraggiamento solare, assicurando comfort durante tutto l’anno.
Le pergotende bioclimatiche risultano quindi idonee anche in condizioni meteorologiche avverse, offrendo resistenza a vento, pioggia e neve grazie a soluzioni come gocciolatoi e scarichi integrati.
Elementi caratteristici della tipologia sono:
Il Decreto Salva Casa ha incluso queste opere tra quelle potenzialmente rientranti nell’edilizia libera, a patto che non siano chiuse stabilmente o non generino aumento di superficie utile o volume.
La tettoia viene definita dalla normativa edilizia come “elemento edilizio di copertura di uno spazio aperto, sostenuto da una struttura discontinua, adibita ad usi accessori oppure alla fruizione protetta di spazi pertinenziali” (Regolamento Edilizio-Tipo Allegato A).
Questa struttura risulta stabilmente infissa al suolo o all’edificio, con una copertura superiore non retrattile, generalmente in materiali come legno, cemento, policarbonato o lamiera.
Le caratteristiche principali delle tettoie sono:
La presenza di chiusure laterali fisse può portare la tettoia ad essere assimilata alle verande, con conseguenti aggravamenti dal punto di vista autorizzativo.
Le differenze tra pergotenda bioclimatica e tettoia sono rilevanti sia sotto il profilo tecnico che per gli effetti in materia di permessi.
Per la struttura:
Per le funzionalità:
Per l'impatto urbanistico:
Caratteristica | Pergotenda bioclimatica | Tettoia |
Struttura | Leggera, amovibile, lamelle orientabili | Fissa, permanente, materiali pesanti |
Copertura | Mobile/automatizzata | Fissa |
Chiusure laterali | Non fisse, eventualmente amovibili o comunque temporanee | Possibili chiusure fisse (assimilazione a veranda) |
Regime permessi | Edilizia libera se rispetta tutti i criteri | Serve Permesso di Costruire/SCIA/CILA |
La normativa italiana prevede discipline specifiche sulla necessità di avere permessi per realizzare pergotende e tettotie a seconda delle strutture da realizzare, se incidono o meno su volume e sagoma dell’edificio.
Per capire, infatti, se si devono chiedere i permessi edilizi per realizzare tali strutture bisogna considerare:
Il Salva Casa del 2024 ha sancito che rientrano in edilizia libera tutte le opere di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici la cui struttura principale sia costituita da tende, tende da sole, tende a pergola (incluse le bioclimatiche) con telo retrattile, anche impermeabile, o elementi mobili/regolabili.
Per le tettoie, solo strutture di modesta entità, smontabili e non infisse in modo permanente possono essere assimilate all’edilizia libera. La maggior parte di tali costruzioni, però, richiede almeno una comunicazione asseverata (CILA), o permessi più onerosi.
Con particolare riferimento ai permessi:
L’installazione di pergotende bioclimatiche o tettoie senza i necessari titoli autorizzativi comporta pesanti sanzioni amministrative e, nei casi di edificazione in aree vincolate, possibili profili penali.
Le sanzioni possono includere: