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Che differenze ci sono tra una pergotenda bioclimatica e una tettoia e conseguenze per costruzione e permessi

Quali differenze sussistono tra una pergotenda bioclimatica e una tettoia e quali sono e quando sono necessari i permessi per realizzarle

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Che differenze ci sono tra una pergotend

L’outdoor domestico si è evoluto negli ultimi anni, grazie a innovazioni come le pergotende bioclimatiche e le tettoie. Si tratta di soluzioni pensate non solo per migliorare il comfort degli spazi esterni, ma anche per adeguarsi alle normative urbanistiche.

Sussistono, però, delle differenze tra pergotenda bioclimatica e tettoia, che differiscono anche per i diversi permessi per costruirle.

Definizione tecnica di pergotenda bioclimatica

La pergotenda bioclimatica rappresenta una delle più recenti evoluzioni nell’arrendamento outdoor. E' una struttura leggera, installata come estensione di un edificio o in modalità autoportante, caratterizzata dalla presenza di una copertura a lamelle orientabili.

Queste lamelle, in alluminio o altro materiale tecnologico avanzato, possono essere regolate manualmente o tramite automazioni integrate, come domotica, telecomandi o app dedicate.

L’obiettivo principale è modulare la ventilazione e l’irraggiamento solare, assicurando comfort durante tutto l’anno.

Le pergotende bioclimatiche risultano quindi idonee anche in condizioni meteorologiche avverse, offrendo resistenza a vento, pioggia e neve grazie a soluzioni come gocciolatoi e scarichi integrati.
 

Elementi caratteristici della tipologia sono:

  • copertura meccanizzata e orientabile;
  • impiego di materiali evoluti (spesso alluminio, talvolta integrato con vetro o tessuti tecnici);
  • possibilità di chiusura temporanea dei lati tramite tende o vetrate mobili (Vepa – Vetrate Panoramiche Amovibili);
  • assenza di creazione di nuovi volumi, se aperte su almeno tre lati;
  • funzionalità di protezione solare, miglioramento energetico degli edifici e inserimento armonico nell’ambiente preesistente.

Il Decreto Salva Casa ha incluso queste opere tra quelle potenzialmente rientranti nell’edilizia libera, a patto che non siano chiuse stabilmente o non generino aumento di superficie utile o volume.

Cosa si intende per tettoia: caratteristiche e classificazione

La tettoia viene definita dalla normativa edilizia come “elemento edilizio di copertura di uno spazio aperto, sostenuto da una struttura discontinua, adibita ad usi accessori oppure alla fruizione protetta di spazi pertinenziali” (Regolamento Edilizio-Tipo Allegato A).

Questa struttura risulta stabilmente infissa al suolo o all’edificio, con una copertura superiore non retrattile, generalmente in materiali come legno, cemento, policarbonato o lamiera.
 

Le caratteristiche principali delle tettoie sono:

  • Permanenza e stabilità nel tempo;
  • assenza di parti retrattili;
  • impatto volumetrico e modifiche alla sagoma dell’edificio, soprattutto in caso di grandi dimensioni;
  • utilità come protezione da pioggia, sole, neve;
  • richiesta spesso di titoli edilizi specifici (Permesso di Costruire, SCIA, CILA), a seconda di dimensioni e destinazione;

La presenza di chiusure laterali fisse può portare la tettoia ad essere assimilata alle verande, con conseguenti aggravamenti dal punto di vista autorizzativo.

Differenze strutturali e funzionali tra pergotende bioclimatiche e tettoie

Le differenze tra pergotenda bioclimatica e tettoia sono rilevanti sia sotto il profilo tecnico che per gli effetti in materia di permessi.
Per la struttura:

  • Le pergotende bioclimatiche presentano una struttura leggera, spesso modulare e amovibile, basata su profili in alluminio e copertura mobile.
  • Le tettoie sono contraddistinte da una struttura fissa, permanente, realizzata con elementi non retrattili e materiali tradizionali.

Per le funzionalità:

  • La pergotenda bioclimatica consente regolazione automatica di luce e aria e montaggio di chiusure temporanee, configurandosi come elemento accessorio per la protezione solare.
  • La tettoia, in virtù della sua immobilità, ha una funzione prevalentemente protettiva dagli agenti atmosferici e è destinata ad usi accessori più stabili (ad esempio ricovero auto, rimessa attrezzi, copertura per ingressi o finestre).

Per l'impatto urbanistico:

  • Le pergotende bioclimatiche, quando prive di chiusure laterali fisse e con copertura mobile, non generano incremento della superficie utile o del volume e pertanto possono, a precise condizioni, essere assimilate all’edilizia libera.
  • Le tettoie sono considerate nuove costruzioni, generando sovente nuovi volumi o variazioni di sagoma e prospetto, rientrano quindi tra le opere sottoposte a permessi edilizi specifici.
Caratteristica Pergotenda bioclimatica Tettoia
Struttura Leggera, amovibile, lamelle orientabili Fissa, permanente, materiali pesanti
Copertura Mobile/automatizzata Fissa
Chiusure laterali Non fisse, eventualmente amovibili o comunque temporanee Possibili chiusure fisse (assimilazione a veranda)
Regime permessi Edilizia libera se rispetta tutti i criteri Serve Permesso di Costruire/SCIA/CILA

Permessi e normative per la costruzione: panoramica nazionale e locale

La normativa italiana prevede discipline specifiche sulla necessità di avere permessi per realizzare pergotende e tettotie a seconda delle strutture da realizzare, se incidono o meno su volume e sagoma dell’edificio.

Per capire, infatti, se si devono chiedere i permessi edilizi per realizzare tali strutture bisogna considerare: 

  • tipologia e stabilità della struttura;
  • tipologia di copertura (mobile, retrattile vs. fissa);
  • presenza di chiusure laterali (temporanee o permanenti);
  • dimensioni e impatto volumetrico;
  • eventuali vincoli paesaggistici, urbani o condominiali.

Il Salva Casa del 2024 ha sancito che rientrano in edilizia libera tutte le opere di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici la cui struttura principale sia costituita da tende, tende da sole, tende a pergola (incluse le bioclimatiche) con telo retrattile, anche impermeabile, o elementi mobili/regolabili.

Per le tettoie, solo strutture di modesta entità, smontabili e non infisse in modo permanente possono essere assimilate all’edilizia libera. La maggior parte di tali costruzioni, però, richiede almeno una comunicazione asseverata (CILA), o permessi più onerosi.
 

Con particolare riferimento ai permessi:

  • Per pergotende bioclimatiche, nessun titolo abilitativo è richiesto a condizione che siano:
    • addossate allo stabile senza creare spazi stabilmente chiusi o nuova volumetria;
    • aperte su almeno tre lati;
    • in armonia con le linee architettoniche preesistenti;
    • non comportino aumento di superficie coperta utile;
  • Le tettoie, al contrario, richiedono quasi sempre almeno una CILA o una SCIA, ma più frequentemente un Permesso di Costruire, soprattutto se alterano la sagoma o il volume del fabbricato. La disciplina può variare in base ai regolamenti edilizi comunali, alle destinazioni urbanistiche e, in presenza di vincolo, vige l’obbligo di autorizzazione paesaggistica.

Conseguenze amministrative e sanzioni per installazioni non autorizzate

L’installazione di pergotende bioclimatiche o tettoie senza i necessari titoli autorizzativi comporta pesanti sanzioni amministrative e, nei casi di edificazione in aree vincolate, possibili profili penali.
Le sanzioni possono includere:

  • Multe pecuniarie, in proporzione all’entità dei lavori e al disagio arrecato (fino a 10.000 euro o più nei casi gravi);
  • Ordinanza di demolizione dell’opera non conforme, con spese a carico del responsabile;
  • Obbligo di ripristino dello stato originario e impossibilità di accedere a eventuali detrazioni fiscali sulle opere;
  • In caso di presenza in zona vincolata: procedimento penale per abuso edilizio, con aggravanti in caso di danno al paesaggio o ai beni culturali.

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