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Ci possono essere più testamenti? E quale prevale sull'altro e di cui si devono seguire le indicazioni per eredità?

La normativa vigente permette ad un soggetto di redigere più testamenti nel corso della vita per la successione della propria eredità: quali sono le regole da rispettare

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Ci possono essere più testamenti? E qual

La redazione di un testamento rappresenta uno strumento giuridico di primaria importanza nel diritto delle successioni italiane. Questo atto consente a chiunque sia in possesso della capacità di intendere e volere di determinare la destinazione dei propri beni dopo la morte, incidendo sull’assetto patrimoniale tra gli eredi e tutelando la volontà del testatore.

Il testamento non solo veicola disposizioni patrimoniali, ma funge anche da tramite per l’identificazione degli eredi e la salvaguardia della quota legittima riservata dalla legge a determinati soggetti. 

Quanti testamenti può redigere una persona e quali sono le forme ammesse dalla legge italiana

Secondo la normativa italiana, non esiste un limite quantitativo al numero di testamenti che una stessa persona può redigere nel corso della vita per il trasferimento della propria eredità

Ogni individuo ha la facoltà di revocare, modificare o sostituire le proprie ultime volontà in qualsiasi momento, purché sia capace di intendere e volere. La legge riconosce tre forme principali di testamento, ciascuna con specifici requisiti e implicazioni:

  • Testamento olografo: deve essere scritto interamente a mano, datato e sottoscritto dal testatore; non è soggetto a registrazione obbligatoria presso un notaio, ma la mancata osservanza dei requisiti comporta la nullità dell’atto.
  • Testamento pubblico: redatto dal notaio alla presenza di due testimoni, garantendo così maggiore sicurezza in termini di autenticità e conservazione; viene depositato dal notaio e comunicato agli eredi alla morte del testatore.
  • Testamento segreto: consiste in un atto anche scritto da terzi o a macchina, consegnato in busta chiusa a un notaio; l’apertura avverrà esclusivamente dopo la morte del testatore, assicurando riservatezza e protezione del contenuto.

Cosa succede in caso di più testamenti: principi di revoca, incompatibilità e successione tra atti

In presenza di più testamenti, la legge italiana stabilisce che il testamento posteriore prevale su quello anteriore, ma solo nella misura in cui esista incompatibilità tra le relative disposizioni o vi sia una revoca espressa.

Il Codice Civile prevede che, in mancanza di una revoca espressa, il documento più recente annulla soltanto le parti incompatibili dei precedenti. Tale incompatibilità può essere:

  • Oggettiva: quando non è materialmente possibile eseguire entrambe le volontà (ad esempio, lo stesso bene destinato a soggetti diversi nei diversi testamenti).
  • Soggettiva: quando dal nuovo testamento si desume la chiara volontà di revocare, anche parzialmente, la precedente disposizione.

Prevalenza e validità: come si determina quale testamento seguire per la divisione dell’eredità

La determinazione del testamento da seguire per la ripartizione ereditaria si basa sull’individuazione dell’ultimo testamento cronologicamente valido e non viziato da nullità o annullabilità.

 La data di redazione riveste un ruolo centrale perché consente l’identificazione dell’atto più recente, il quale prevale sulle disposizioni anteriori solo nelle parti incompatibili o espressamente revocate.

L’autorità notarile o giudiziaria procede, in caso di dubbi interpretativi, a esaminare i documenti e gli elementi estrinseci (grafia, firma, integrità, modalità di conservazione) per accertare l’autenticità e la genuinità delle volontà. In assenza di revoca esplicita, il testamento precedente resta valido per le disposizioni compatibili. Le indicazioni per la divisione dell’eredità:

  • Si applicano le disposizioni dell’ultimo testamento compatibilmente con le leggi sulle quote di legittima riservate agli eredi legittimari
  • Le disposizioni anteriori sopravvivono ove non contrastino con quelle più recenti.

Il ruolo del notaio, dei registri e dei controlli di autenticità nella gestione di più testamenti

Il notaio riveste un ruolo determinante sia nella ricezione e conservazione dei testamenti pubblici e segreti, sia nel controllo di autenticità dei documenti presentati.

Presso il Registro Generale dei Testamenti, gestito dal Consiglio Nazionale del Notariato, sono conservati gli estremi dei testamenti pubblici e segreti, consultabili per verificare l’esistenza di disposizioni valide. Tra le funzioni più rilevanti:

  • Pubblicazione e autenticazione del testamento alla morte del testatore;
  • Verifica delle condizioni formali e della data di stesura;
  • Indicazione agli aventi diritto dell’atto più recente e valido disponibile.

Tale procedura garantisce trasparenza e tutela sia della volontà del testatore che dei diritti degli eredi. In caso di testamento olografo non depositato, il possesso deve essere comunicato al notaio, che provvede alla pubblicazione e valutazione dell’autenticità, anche tramite perizia grafologica.

Validità e impugnabilità dei testamenti: cause, termini e strumenti di tutela degli eredi

Affinché abbia valore, un testamento deve essere conforme ai requisiti formali previsti dalla legge: autografia per l’olografo, presenza del notaio e di testimoni per il pubblico e il segreto, data e sottoscrizione. Le principali cause di invalidità includono:

  • Vizi di forma: mancanza di autografia, firma o data;
  • Falsificazione o presunta alterazione della volontà;
  • Incapacità di intendere e volere del testatore al momento dell’atto.

I termini per impugnare variano:

  • 5 anni dalla pubblicazione del testamento per azioni di annullamento per vizi di forma o capacità;
  • 10 anni dall’apertura della successione per far valere diritti ereditari lesi.



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