Le regole per gli infortuni sul lavoro sono strettamente correlate all’adozione di strategie di prevenzione, monitoraggio e attenzione alle condizioni dell’ambiente produttivo.
Una corretta applicazione delle procedure previste, insieme alla collaborazione tra lavoratore e azienda, permette di accedere a risarcimenti e a protezioni di natura occupazionale, assicurando un equilibrio tra doveri e diritti nell’ambito professionale.
Che cos’è un infortunio sul lavoro e quando si verifica
L’infortunio sul lavoro rappresenta un evento improvviso che determina una menomazione della salute nel corso o a causa dello svolgimento dell’attività professionale.
Non è necessario che il danno sia grave: anche le lesioni lievi, che impediscono al lavoratore di prestare servizio per almeno tre giorni, rientrano nella tutela prevista dalle regole per gli infortuni sul lavoro.
Per essere riconosciuto come tale, l’evento deve avere carattere accidentale, ovvero essere provocato da una causa violenta e identificabile in un arco di tempo limitato.
La casistica comprende situazioni come cadute, urti, ustioni, lacerazioni, contatti con agenti chimici o esposizioni a fattori nocivi nel contesto produttivo.
Tuttavia, un infortunio sul lavoro può essere riconosciuto anche quando non avviene nel luogo fisico dell’azienda, a patto che sia direttamente connesso all’attività lavorativa, al servizio svolto o ai rischi specifici correlati all’impiego del dipendente.
Rientrano nei casi previsti anche quelli occorsi durante trasferte, in missione, durante l’orario di lavoro o quando, ad esempio, è richiesta una presenza fuori sede per servizio.
L'infortunio sul lavoro si caratterizza, dunque, essenzialmente per:
- Evento causale: l’incidente deve discendere da uno specifico fattore, identificabile e non diluito nel tempo (si distingue così dalle malattie professionali).
- Occasione di lavoro: la circostanza è legata alle mansioni svolte, alle direttive ricevute dal datore di lavoro o a cause comunque insite nell’organizzazione aziendale.
- Durata dell’evento: la tutela si attiva solo in presenza di danni che determinano assenza superiore a tre giorni lavorativi, con eventuali eccezioni definite dalla normativa previdenziale.
Tipologie di infortuni sul lavoro: ambienti, cause e casistica più frequente
Gli incidenti lavorativi si manifestano in una pluralità di forme e dipendono dal contesto operativo e dalle specificità dei luoghi di lavoro. Vi sono settori, come quello edile o industriale, dove il rischio è più marcato, ma nessun ambiente può ritenersi esente.
Le cause ricorrenti coinvolgono spesso carenze nei dispositivi di protezione, formazione insufficiente, attrezzature non conformi o comportamenti imprudenti e possono essere soprattutto:
- Cadute e scivolamenti: frequenti sia in uffici che in ambienti produttivi, derivano spesso da pavimentazioni sconnesse o bagnate, scale non protette, postazioni caotiche.
- Incidenti meccanici e da movimentazione: schiacciamenti, urti contro macchinari o veicoli industriali, traumi causati da sollevamento manuale di carichi pesanti.
- Tagli e lesioni da utensili: coinvolgono spesso settori artigianali, industriali o servizi di manutenzione edile, dove utensili o apparecchiature non sicure incrementano il pericolo.
- Esposizione ad agenti chimici e fattori ambientali nocivi: riguarda l’uso o la manipolazione di sostanze tossiche, polveri sottili, radiazioni, con possibili conseguenze sia immediate che a lungo termine.
- Infortuni da incendio, esplosione o folgorazione: riscontrati in contesti a rischio elevato quali impianti, centrali elettriche, laboratori.
Il quadro normativo: obblighi di legge, ruoli di INAIL e datori di lavoro
La disciplina italiana in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro si fonda su un sistema normativo complesso, che prevede responsabilità in capo ai datori e specifici compiti affidati agli enti preposti.
La normativa vigente prevede disposizioni che obbligano i titolari d’impresa a prevedere, adattare e mantenere tutte le misure di prevenzione e protezione idonee in relazione alla tipologia di attività svolta, per i dipendenti così come per i collaboratori.
Le disposizioni comprendono:
- Valutazione dei rischi: predisposizione e aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), formazione e informazione continuativa del personale.
- Gestione delle emergenze: organizzazione di procedure per il primo soccorso e la gestione dei casi di infortunio.
- Assicurazione obbligatoria: iscrizione e versamento dei premi assicurativi previsti per la copertura degli eventi lesivi.
L’INAIL supervisiona l’erogazione delle prestazioni assicurative, gestisce l’istruttoria e verifica il diritto alle indennità e all’eventuale rendita per inabilità o danno permanente.
La procedura immediata in caso di infortunio: cosa deve fare il lavoratore e l’azienda
Nel caso di infortunio sul lavoro, la gestione dell’emergenza e delle fasi subito successive segue una specifica procedura.
Il primo intervento si concentra sulle esigenze sanitarie immediate: il soggetto coinvolto deve ricevere le cure urgentemente necessarie, rivolgendosi al pronto soccorso o a un medico.
Gli step da compiere sono i seguenti:
- Comunicazione immediata dell’infortunio: il dipendente deve informare senza indugio il proprio superiore o il responsabile della sicurezza, anche per tramite di terzi qualora lo stato di salute lo impedisca. La tempestività della segnalazione è decisiva, condizione essenziale per non perdere la copertura assicurativa e per una corretta ricostruzione delle dinamiche dell’evento.
- Certificazione medica: il lavoratore deve ottenere un certificato medico che indichi dettagliatamente l’entità delle lesioni e il numero di giorni di prognosi. Il certificato viene trasmesso dal medico direttamente all’ente assicurativo tramite procedimento telematico.
- Trasmissione interna dei dati: il lavoratore comunica all’azienda i dati identificativi del certificato ricevuto (numero, data, durata della prognosi).
L’azienda, ricevuta la documentazione sanitaria, deve:
- Compilare e inviare la denuncia di infortunio tramite piattaforma INAIL nei termini di legge (48 ore dall’avvenuta ricezione del certificato medico o entro 24 ore per eventi mortali).
- Predisporre il fascicolo interno, raccogliendo testimonianze, fotografie, relazioni tecniche o ogni altro elemento utile a garantire una gestione chiara e trasparente.
- Collaborare attivamente con INAIL e autorità, facilitando le verifiche del caso e fornendo tutti i documenti necessari.
Durante il periodo di inabilità, il dipendente ha il dovere di attenersi alle prescrizioni mediche e di mantenere l’azienda aggiornata sull’evoluzione clinica.
Denuncia, certificazione e documentazione necessaria
Anche la gestione amministrativa dell’infortunio prevede un iter particolare, a partire dall’emissione della certificazione medica, da parte del pronto soccorso o di un medico, che stabilisce natura, gravità delle lesioni e periodo di prognosi. Questo documento deve essere trasmesso telematicamente all’ente assicuratore entro i termini previsti.
Si deve poi procedere a:
- Denuncia di infortunio: presentata dal datore di lavoro alla sede territoriale INAIL, con modalità telematica; la scadenza è fissata a 48 ore dalla ricezione del certificato medico (24 ore in caso di decesso o pericolo di vita).
- Documentazione sanitaria supplementare: eventuali referti clinici, esami specialistici, cartelle mediche ed elementi utili per attestare la connessione tra evento e attività lavorativa.
- Documenti lavorativi: copia del contratto di lavoro, ultime buste paga e dichiarazioni retributive, per la corretta istruttoria e la quantificazione dell’indennità.
Come avviene il riconoscimento dell’infortunio e chi lo gestisce
Il procedimento di riconoscimento di un infortunio da parte di INAIL si articola in più fasi precise, coinvolgendo diversi attori e verifiche tecnico-amministrative.
Una volta ricevuta la denuncia, l’ente avvia un’istruttoria finalizzata ad accertare la sussistenza dei presupposti assicurativi e la correlazione causale tra evento e attività lavorativa, prevedendo:
- Visita medica di controllo: il lavoratore viene convocato per una valutazione presso uno dei presidi INAIL, dove il personale sanitario valuta l’entità delle lesioni e la coerenza prognostica dichiarata nel certificato iniziale.
- Accertamenti tecnici: la struttura può richiedere perizie aggiuntive, indagini sulle circostanze del sinistro e testimonianze per verificare che le regole per gli infortuni sul lavoro siano rispettate e che il danno sia riconducibile a un’esposizione correlata al servizio.
- Definizione dell’esito: a seguito degli accertamenti, INAIL notifica al lavoratore e all’azienda l’esito dell’istruttoria, indicando il diritto alle prestazioni economiche, sanitarie e, nei casi più gravi, all’indennizzo per menomazione permanente.
Se l’interessato non concorda con la valutazione medica o amministrativa può presentare ricorso amministrativo.
Indennità e retribuzioni: quanto e come viene pagato l’infortunio
Per gli infortuni sul lavoro viene riconosciuta una indennità giornaliera e l’eventuale risarcimento per danni permanenti. Durante il periodo di assenza, la retribuzione è così suddivisa:
| Periodo |
Chi paga |
Percentuale retribuzione |
| Giorno dell’infortunio |
Datore di lavoro |
100% |
| Dal 2° al 4° giorno |
Datore di lavoro |
60% (salvo condizioni più favorevoli nel CCNL) |
| Dal 5° al 90° giorno |
INAIL |
60% |
| Dal 91° giorno fino a guarigione |
INAIL |
75% |
Alcuni Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro prevedono, tuttavia, un’integrazione da parte dell’azienda che può portare la percentuale al 90% o al 100% della retribuzione, soprattutto per periodi superiori ai venti giorni.
Per gli infortuni che determinano menomazione permanente, il risarcimento varia in base alla gravità:
- Postumi fino al 5%: non viene erogato alcun indennizzo.
- Postumi tra 6% e 15%: prevista una liquidazione in capitale in un’unica soluzione, secondo le tabelle ministeriali.
- Postumi superiori al 15%: riconosciuta una rendita vitalizia, esentasse e cumulabile con altre prestazioni previdenziali.
La presenza di familiari a carico può influire sulle aliquote. Nei casi di decesso, i superstiti hanno diritto a una rendita vitalizia.
Le indennità vengono calcolate sulla base delle retribuzioni effettive percepite dal lavoratore.
Durata dell’infortunio e ritorno al lavoro: obblighi, tempi e reinserimento
Il tempo di assenza dal lavoro dopo un infortunio dipende dalla prognosi medica e dal percorso di guarigione indicato nelle certificazioni inviate dagli specialisti.
Il periodo di inabilità temporanea assoluta è soggetto al monitoraggio da parte di INAIL, che può convocare il lavoratore a visite di controllo durante la fase di recupero.
Le tempistiche previste comprendono, in generale:
- Fascia temporale coperta: la durata decorre dal giorno dell’evento fino alla «guarigione clinica» certificata dal medico dell’ente; durante tale periodo vige l’obbligo di astensione dal lavoro.
- Rientro: il reinserimento è subordinato al rilascio di un attestato specifico da parte di INAIL, che attesta la capacità lavorativa residua e la cessazione dello stato di inabilità.
- Visita di idoneità: in molte realtà, prima della ripresa dell’attività, è prevista una visita presso il medico competente aziendale, per valutare la sussistenza di eventuali limitazioni residue.
Se permangano menomazioni, il datore di lavoro ha l’obbligo di valutare il reintegro in mansioni compatibili con le condizioni psico-fisiche residue, promuovendo il reinserimento graduale.
Diritti e doveri del lavoratore durante l’infortunio
Durante il periodo di assenza per infortunio, al lavoratore spettano specifici diritti e parallelamente sono previsti obblighi stringenti. Fra i principali diritti figurano:
- Tutela economica e sanitaria: diritto a ricevere l’indennità e a usufruire delle cure necessarie, senza sostenere oneri aggiuntivi; tempestività dei pagamenti da parte degli enti competenti.
- Tutela del posto di lavoro: diritto alla conservazione del proprio impiego per tutta la durata dell’inabilità, salvo particolare disciplina in caso di superamento del periodo di comporto riconosciuto dal CCNL applicato.
- Diritto al reinserimento: possibilità di ripresa, anche in mansioni compatibili, al termine dell’inabilità accertata.
Gli obblighi implicano:
- Rispetto delle prescrizioni mediche: dovere di sottoporsi a visite di controllo, attenersi alle terapie e agli accertamenti richiesti dall’INAIL.
- Comunicazione tempestiva: mantenere aggiornato il datore di lavoro sulle proprie condizioni cliniche e sulla durata prevista dell’assenza.
- Collaborazione: fornire tutte le informazioni e la documentazione utili al regolare svolgimento dell’iter amministrativo e sanitario.
Responsabilità, sanzioni e tutele per il datore di lavoro
L’osservanza delle regole per gli infortuni sul lavoro da parte del datore di lavoro comporta precisi obblighi e, in caso di inadempienza, rilevanti responsabilità sia civili che penali.
In presenza di violazioni delle prescrizioni in materia di sicurezza, possono essere attivate sanzioni amministrative, interdittive e processi giudiziari per il risarcimento dei danni all’integrità psico-fisica dei dipendenti.
- Responsabilità civile: copre i danni fisici o morali provocati dall’assenza di adeguate misure preventive o dall’omessa formazione dei lavoratori. In questi casi, oltre alla copertura assicurativa dell’INAIL, il dipendente danneggiato può agire direttamente nei confronti dell’azienda per un risarcimento integrale.
- Responsabilità penale: scatta nei casi di infortuni gravi collegati a violazioni delle norme di sicurezza, con possibilità di procedimenti giudiziari a carico degli amministratori o dei dirigenti responsabili.
- Tutele: l’adempimento degli obblighi normativi consente al datore di lavoro di beneficiare della cosiddetta "posizione assicurativa", con la quale la responsabilità viene limitata nei limiti delle prestazioni erogate dall’INAIL. Nei casi di eventi non imputabili a colpa o dolo datoriale, la copertura assicurativa tutela l’azienda da rivalse patrimoniali dirette da parte degli infortunati.
Consigli pratici per prevenire e gestire efficacemente gli infortuni
La corretta gestione dei rischi e la prevenzione degli incidenti passano attraverso strategie concrete e consapevoli. Investire nella formazione periodica dei dipendenti, anche tramite simulazioni e corsi specifici sul rischio legato alla mansione, riduce la probabilità di errori o imprudenze. Bastano alcuni accorgimenti, come:
- Monitoraggio degli ambienti: mantenere postazioni pulite e ordinate, verificare regolarmente l’efficienza delle attrezzature e il rispetto delle procedure di sicurezza.
- Utilizzo rigoroso dei DPI: indossare sempre i dispositivi di protezione individuale forniti e assicurarsi del loro corretto impiego.
- Raccolta tempestiva delle segnalazioni: incentivare la comunicazione di eventuali anomalie o rischi e intervenire immediatamente in caso di criticità rilevate.
- Aggiornamento continuo delle procedure: adattare rapidamente i protocolli in base all’evolversi della normativa o all’introduzione di nuove tecnologie e materiali.
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