Sono tre i doveri di un lavoratore verso la propria azienda: quelli di diligenza, obbedienza e fedeltà.
Durante l'esecuzione del contratto, il lavoratore può essere indotto a commettere colpe o errori che arrechino danno al datore di lavoro o a un terzo, come un cliente o a un fornitore. Il lavoratore è responsabile solo se ha commesso dolo, colpa grave o colpa lieve ma di carattere abituale e non accidentale. Tuttavia non è mai esentato dal rispetto di obblighi e doveri.
Allo stesso tempo non è responsabile dell'usura dovuta al normale utilizzo degli strumenti di lavoro o del mezzo professionale messogli a disposizione, né della loro perdita accidentale e involontaria. Approfondiamo allora:
Quali sono i doveri di un lavoratore verso la propria azienda
Confronto tra lavoratori di obblighi e doveri previsti
Sono tre i doveri di un lavoratore verso la propria azienda: quelli di diligenza, obbedienza e fedeltà. La conferma della presenza di questi obblighi dei lavoratori arriva dalle disposizioni in vigore, come quelle del Codice civile.
Qui si legge infatti che il prestatore di lavoro deve usare la diligenza richiesta dalla natura della prestazione dovuta, dall'interesse dell'impresa e da quello superiore della produzione nazionale. Deve inoltre osservare le disposizioni per l'esecuzione e per la disciplina del lavoro impartite dall'imprenditore e dai collaboratori di questo dai quali gerarchicamente dipende.
Sempre secondo il Codice civile, il prestatore di lavoro non deve trattare affari, per conto proprio o di terzi, in concorrenza con l'imprenditore, né divulgare notizie attinenti all'organizzazione e ai metodi di produzione dell'impresa, o farne uso in modo da poter recare a essa pregiudizio.
Nel caso in cui il lavoratore non adempia ai propri obblighi, il datore di lavoro può eventualmente applicare sanzioni disciplinari. Si va dal semplice avvertimento verbale fino al licenziamento. Allo stesso tempo, il datore di lavoro è tenuto a far lavorare il proprio lavoratore alle condizioni, nel tempo e nel luogo concordati, in particolare mettendo a disposizione in linea di principio gli aiuti, gli strumenti dei materiali necessari per l'esecuzione del lavoro.
Deve assicurare che il lavoro sia svolto in condizioni idonee dal punto di vista della sicurezza e della salute del lavoratore e che sia prestato il primo soccorso in caso di infortunio. Deve dedicare la necessaria attenzione e cura all'accoglienza dei lavoratori e, in particolare, dei giovani lavoratori. Deve quindi versare il compenso nei termini, tempi e luogo concordati.
Può essere quindi interessante un confronto con quanto avviene nel settore pubblico. Sulla base del codice di comportamento dei dipendenti pubblici, i principi cardine sono quelli di diligenza, imparzialità, lealtà e buona condotta.
Il dipendente pubblico ha quindi il dovere di comunicare al momento dell'assunzione gli eventuali rapporti di lavoro avuti con soggetti privati nei tre anni precedenti e chiarire se tali rapporti sussistano ancora o coinvolgano il coniuge, il convivente o i parenti e gli affini entro il secondo grado.
E allo stesso tempo di comunicare la propria eventuale adesione o appartenenza ad associazioni e organizzazioni, a eccezione di partiti politici e sindacati, i cui ambiti di interesse possano interferire con lo svolgimento del proprio lavoro.
Quindi tra gli obblighi ci sono quelli di dovere di rispettare i limiti stabiliti dalla direzione nell’utilizzo di materiali, attrezzature e linee telematiche e telefoniche dell’ufficio; segnalare al proprio superiore eventuali situazioni di illecito nell'amministrazione di cui sia venuto a conoscenza; attivare procedimenti disciplinari o, se necessario, di denunciare alle autorità giudiziarie attività illecite.
Infine, di rendere tracciabili e trasparenti i processi decisionali adottati presentando appropriata documentazione; e fornire informazioni sulla propria situazione patrimoniale.