Riforma fisco, si delineano 4 fasi distinte per la rivoluzione annunciata dalla Meloni

Come sarà organizzata e articolata la nuova riforma fiscale 2023 e misure cardine in discussione: attesa la presentazione il prossimo mese di marzo

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Riforma fisco, si delineano 4 fasi disti

Da revisione delle aliquote Irpef a estensione della flat tax al 15%, a introduzione del quoziente familiare, anche per riordino di bonus e detrazioni: sono diverse le misure al vaglio del governo per la prossima riforma fiscale che, come annunciato, sarà presentata il prossimo mese di marzo. E si delineano 4 fasi distinte per la riforma fiscale rivoluzione annunciata dalla Meloni. 

  • Le quattro fasi della nuova riforma del Fisco 2023
  • Come potrebbe realmente cambiare Irpef con riforma Fisco


Le quattro fasi della nuova riforma del Fisco 2023

Secondo quanto riportano le ultime notizie, la riforma del Fisco 2023 si articolerà in quattro fasi che sono nel dettaglio:

  • prima fase che riguarderà i principi, con armonizzazione dei principi Ue, internazionali e dello Statuto dei contribuenti;
  • seconda fase, che riguarderà i procedimenti dichiarativo, per il quale procedere con una semplificazione del calendario degli adempimenti e del meccanismo dei versamenti, accertativo, con concordato preventivo biennale, oltre che una semplificazione delle regole del contraddittorio, dell’autotutela e del sistema sanzionatorio (anche penale), e riscossorio e processuale (contenzioso tributario);
  • terza fase, che riguarderà l’opera di codificazione di Testi unici, per arrivare alla stesura di un vero e proprio Codice tributario.
  • quarta fase, che riguarderà la revisione e riorganizzazione delle imposte, a partire dall’Irpef per proseguire con Irap, Ires, Iva contributi diretti, accise, giochi, tributi enti locali.

Come potrebbe realmente cambiare Irpef con riforma Fisco

Misura cardine della riforma fiscale 2023 è la revisione delle aliquote Irpef per il pagamento delle tasse sui reddito. Il governo Draghi lo scorso anno ha già modificato le aliquote Irpef portandola da cinque a quattro in base ai diversi scaglioni di reddito sono le seguenti:

  • del 23% per redditi fino a 15.000 euro; 
  • del 25% per redditi tra 15.000 e 28.000 euro; 
  • del 35% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro; 
  • del 43% per redditi oltre i 50.000 euro.

Il governo Meloni vuole modificare ancora le aliquote Irpef e portarle a tre, ma al momento le ipotesi di revisione dell’Irpef sono diverse. Potrebbero, infatti, essere:

  • aliquota del 23% per chi ha redditi fino a 15mila euro;
  • aliquota del 27% per chi ha redditi tra 15mila-50mila euro;
  • aliquota del 43% per chi ha redditi superiori ai 50mila euro.

E con queste tre nuove aliquote Irpef, gli aumenti maggiori sarebbero per pensioni di importi annui tra 28mila euro e 50mila euro annui, cioè per pensioni fino a circa 3.700 euro al mese, che aumenteranno per effetto di una netta riduzione delle tasse da pagare, considerando che si tratta di redditi per cui l’aliquota Irpef scenderebbe dal 35% al 27%, riducendosi di ben 8 punti percentuali. 

Per la prima fascia di redditi fino a 15mila euro e per l’ultima fascia, cioè per redditi superiori ai 50mila euro, non cambierebbe nulla con la riforma del fisco del marzo, considerando che l’aliquota Irpef da considerare resta al 23% nel primo caso e resta al 43% nel secondo caso.

Altra ipotesi potrebbe poi essere quella di un accorpamento delle prime due aliquote del 23% e del 25% in una sola aliquota al 20% per redditi fino a 28.000 euro, il che significa avvantaggiare coloro che percepiscono redditi inferiori con una netta riduzione delle tasse. 

Si parla anche dell’introduzione di un’aliquota unica del 27% per i redditi tra 15 mila e 75 mila euro, di un’aliquota del 23% per i redditi sotto i 15 mila euro e del 43% per i redditi oltre i 75 mila euro e quella 

In ogni caso, le modifiche Irpef andranno certamente ad incidere su pensioni e stipendi che saranno al centro di un’altra misura fondamentale della nuova riforma fiscale, vale a dire l’aumento del taglio del cuneo fiscale. 

Se con la Manovra Finanziaria 2023 il governo Meloni ha, infatti, approvato un nuovo taglio del cuneo fiscale del 3% per redditi fino a 25mila euro e del 2% per redditi tra 25mila e 35mila euro annui, con la prossima riforma fiscale il taglio del cuneo fiscale potrebbe arrivare al 5% per tutti coloro che hanno redditi sempre entro i 35mila euro annui.