Il Fondo Monetario Internazionale sollecita diversi interventi al governo Italiano per una riforma fiscale con l'obiettivo dell'equità ma nello stesso del rilancio economico. Le misure proposte, almeno alcune, sono, già, messe in evidenza nel passato, ma senza nessun o quasi intervento dello Stato
L’economia italiana si trova dinanzi a un bivio determinante sul fronte fiscale, secondo le ultime analisi pubblicate dal Fondo Monetario Internazionale (FMI). L’organismo internazionale ha acceso i riflettori sulla necessità di riforme strutturali che possano stimolare la crescita e ridurre squilibri storici come produttività stagnante e diseguaglianze territoriali.
Nel report annuale sono emerse indicazioni precise: abolire flat tax e regime forfettario, aggiornare i valori catastali e ridefinire il sistema di detrazioni. Sono azioni ritenute indispensabili per affrontare il persistente calo demografico, la debole partecipazione femminile al lavoro e gli effetti dei dazi commerciali internazionali, che secondo il FMI minacciano le prospettive di sviluppo del Paese.
L’abolizione della flat tax per autonomi e del regime forfettario è una delle richieste più incisive formulate dai tecnici FMI, che evidenziano come questi strumenti contribuiscano a generare distorsioni e iniquità nel sistema fiscale. Attualmente, la flat tax rappresenta un’imposta unica sostitutiva per partite IVA individuali che operano all’interno di specifiche soglie di ricavi. Nonostante una crescita nelle adesioni – il MEF segnala che nel 2023 il 51% delle partite IVA operava in forfettario – emergono molteplici effetti negativi:
Oltre alla revisione del regime per le partite IVA, il FMI suggerisce di aggiornare i valori catastali degli immobili, una misura attesa da tempo e frequentemente dibattuta nel contesto della giustizia fiscale. L’attuale sistema, fermo a valori storici superati, determina una disparità di trattamento fra proprietà e riduce la trasparenza delle imposte sul patrimonio.
Benefici attesi | Potenziali criticità |
Incremento del gettito pubblico | Possibile aumento delle imposte per alcune categorie |
Maggiore equità orizzontale fra proprietari di immobili | Necessità di meccanismi correttivi per fasce vulnerabili |
Allineamento ai valori di mercato | Rischio di impatto negativo sui consumi/investimenti immobiliari |
L’aggiornamento catastale viene valutato come un passaggio chiave per potenziare la trasparenza della fiscalità immobiliare, rafforzare la redistribuzione e favorire la semplificazione degli adempimenti. Il FMI insiste sulla necessità di garantire transizioni graduali e strumenti di tutela per chi rischia di essere penalizzato dalle nuove valutazioni.
L’equilibrio tra crescita economica e giustizia fiscale è al centro della visione promossa dal FMI.
Un sistema tributario più semplice, trasparente e progressivo, insieme a una base imponibile ampia, creerebbe condizioni favorevoli per innovazione, occupazione di qualità e competitività internazionale. L’eliminazione della flat tax (inserita tra le azioni-chiave per rilanciare l’economia) e la riforma del catasto sono considerate leva per ridurre le distorsioni, migliorare la compliance fiscale e orientare risorse a investimenti strategici. In parallelo, il documento del FMI valorizza misure di rafforzamento dell’occupazione femminile, la revisione degli incentivi alle microimprese e politiche che favoriscano la produttività piuttosto che la semplice sussistenza imprenditoriale.
Le raccomandazioni si armonizzano con le linee del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sottolineando la necessità di proseguire sulla rotta di riforme per assicurare all’Italia crescita sostenibile, equità nella distribuzione della ricchezza e capacità di risposta agli shock globali.
Abolire flat tax e riforma catasto suggerimenti Fmi per rilancio economia italiana: un percorso riformista che punta a modernizzare il Paese nel segno della trasparenza e della coesione sociale.