Quando un lavoratore si assenta dal lavoro per malattia deve seguire precise regole e obblighi. Tra questi, ci sono le fasce di reperibilità, durante le quali è possibile essere sottoposti a visita fiscale, e la necessità di adottare comportamenti che non aggravino la propria condizione, favorendo una pronta ripresa. Ed è vietato svolgere attività lavorative parallele che possano competere con il lavoro principale.
Una questione che spesso emerge è se è permesso andare in vacanza durante un periodo di malattia. Per i lavoratori è importante sapere quali sono le limitazioni e le responsabilità che accompagnano l'assenza per malattia, per evitare problematiche con l'ente previdenziale e il datore di lavoro. Vediamo quindi cosa è consentito fare ai lavoratori durante un periodo di malattia:
Un lavoratore infortunato può andare in ferie o no
Cosa deve fare il lavoratore in caso di infortunio
Quando un lavoratore è in malattia, la possibilità di andare in vacanza è soggetta a regole ben precise. Il lavoratore deve comunicare all'Inps il domicilio dove sarà reperibile durante il periodo di malattia. Questo indirizzo può differire dalla residenza abituale e includere, per esempio, una casa al mare o una seconda abitazione. È richiesto di fornire un certificato medico autentico che dimostri la malattia. Non è ammesso simulare una patologia per andare in vacanza e un certificato falso può portare al licenziamento.
Anche se il lavoratore si trova in una località di vacanza, deve rispettare le fasce orarie di reperibilità per le visite fiscali. Significa che deve essere disponibile all'indirizzo comunicato durante questi orari. Al di fuori di queste fasce può uscire di casa purché non venga aggravata la malattia. In ogni caso la vacanza non deve compromettere il processo di guarigione. Ad esempio, se un dipendente è affetto da una depressione grave, potrebbe essere considerato legittimo fare una passeggiata all’aperto, purché non influisca negativamente sulla sua condizione.
La giurisprudenza ha confermato che un dipendente può, ad esempio, passeggiare lungo la spiaggia durante le ore non soggette a controllo, sebbene affetto da depressione. In alcuni casi, i giudici hanno visto la passeggiata come un'opportunità di miglioramento. La visita fiscale può essere effettuata anche due volte al giorno, comprese le festività e i fine settimana.
Quando un dipendente si infortuna, deve seguire un preciso iter di comunicazione e comportamento. Il lavoratore deve informare immediatamente il datore di lavoro della malattia utilizzando i mezzi previsti dal contratto collettivo, che possono includere telefono, sms, e-mail, telegramma, fax o pec.
Il dipendente deve sottoporsi a visita medica. Il certificato rilasciato dal medico curante viene inviato telematicamente all'Inps che lo rende disponibile anche al datore di lavoro per eventuali verifiche. Il certificato medico deve indicare l'indirizzo dove il lavoratore sarà reperibile durante la malattia. Questo è il luogo in cui il medico dell'Inps potrà effettuare la visita fiscale.
La visita fiscale può avvenire solo durante orari prestabiliti. Nel settore privato dalle 10 alle 12 al mattino e dalle 17 alle 19 al pomeriggio. Nel settore pubblico dalle 9 alle 13 al mattino e dalle 15 alle 18 al pomeriggio. Il lavoratore non può allontanarsi dal domicilio durante le fasce orarie di reperibilità senza una giustificazione valida. In caso di emergenze impreviste, come un trasporto d'urgenza di un familiare in ospedale, deve conservare documentazione che possa dimostrare l'urgenza dell'assenza per eventuali controlli.
Al di fuori delle fasce orarie di reperibilità, il lavoratore può uscire di casa, ma deve evitare qualsiasi attività che possa compromettere il recupero. L'infortunato deve garantire che la propria condotta non rallenti la convalescenza.