Per chi e di quali importi vi sarà aumento rette case di riposo e Rsa nel 2023

di Marianna Quatraro pubblicato il
Per chi e di quali importi vi sarà aumen

Come e di quanto aumentano gli aumenti delle rette di case di riposo ed Rsa dal prossimo anno: cosa cambia e chiarimenti

Per chi e di quanto scatteranno aumenti delle rette case di riposo e Rsa nel 2023? Sono tantissime le famiglie italiane che hanno genitori o altri parenti ricoverati in case di risposo o Rsa e che pagano mensilmente delle rette, che, però, si preannunciano in rialzo per i prossimi mesi. Le difficoltà delle Residenze sanitarie per anziani, a partire dalla pandemia, non si sono attenuate ma, anzi, sono cresciute con la crisi energetica degli ultimi mesi. E le rette mensili si preparano ad aumentare.

  • Per chi e di quanto scatteranno aumenti delle rette case di riposo e Rsa nel 2023
  • Aiuti per pagare servizi assistenza per anziani

Per chi e di quanto scatteranno aumenti delle rette case di riposo e Rsa nel 2023

E’ allarme per i costi delle rette delle Rsa che aumentano: stando a quanto emerso da recenti denunce, in un anno, cioè dal 2022 al 2023 gli aumenti saranno di oltre il 4-5% in media per tutti coloro che sono ricoverati in Rsa perché si tratta di persone anziane e malate che non possono restare casa perché non avrebbero adeguata e continua assistenza e costretti ad essere ricoverati in Rsa o anche in case di riposo nei casi meno gravi.

Si tratta di aumenti che si traducono in costi che aumentano tra i 3 e 14 euro circa al giorno. Gli aumenti saranno per tutti a causa soprattutto dell'aumento dei costi energetici e del gas, triplicati finora.

Ma ormai non si riesce più a sostenere i costi attuali e per il settore è quasi d'obbligo definire aumenti che saranno a regime dal prossimo anno e che potranno arrivare anche fino ai 13 euro in più al giorno, una spesa che diventerà insostenibile per molte famiglie che hanno però necessità di ricoverare un parente anziano e magari malato in una casa di riposo o Rsa.

Aiuti per pagare servizi assistenza per anziani

Per aiutare le famiglie a pagare i costi delle rette di case di risposo ed Rsa per anziani ma sostenere i costi ormai aumentanti anche per avere badanti, per uno stipendio che dovrà adeguarsi all’andamento inflazionistico prevedendo aumenti annuali dal prossimo anno di oltre mille euro per le famiglie, è stato istituito il nuovo bonus badanti che spetta a tutti coloro che pagano gli stipendi di badanti per anziani non autosufficienti in famiglia o che pagano altri servizi di assistenza, come badanti, e che permette di avere un rimborso spese pari a 300 euro al mese per un massimo di 12 mesi consecutivi, per un totale massimo di 3.600 euro, con possibilità di avere anche bonus una tantum di 300 euro se si ha necessità di una badante sostitutiva.

Possono richiedere il bonus anziani i datori di lavoro che hanno dipendenti con almeno un anno di contribuzione continuativa a CassaColf e la richiesta non deve essere presentata all’Inps ma a CassaColf, compilando l’apposito modulo disponibile sul sito. E il governo pensa a ulteriori soluzioni per aiutare le famiglie a pagare i nuovi costi che si preannunciano più alti per le badanti. 

Diversi Comuni e Regioni hanno, inoltre, stanziato risorse per riconoscere alle persone che necessitano di assistenza contributi di sostegno. Per esempio, la Regione Lombardia ha previsto un nuovo bonus da riconoscere alle famiglie sotto forma di rimborso fino al 60% delle spese sostenute per il pagamento dello stipendio a badanti regolarmente assunte.

Possono richiedere il bonus anziani della regione Lombardia sia la persona assistita e sia un familiare, anche se non convivente. I requisiti richiesti per presentare domanda per usufruire del bonus badanti della regione Lombardia sono:

  • avere la residenza in Lombardia da almeno 5 anni;
  • aver sottoscritto un regolare contratto di assunzione che alla data di presentazione della domanda deve essere regolarmente registrato;
  • avere un Isee entro i 35mila euro. 
L’Isee da presentare è quello della persona assistita, se è quest'ultima a presentare domanda, mentre se la richiesta del bonus viene fatta da un familiare (anche non convivente) l’Isee che si considera è proprio quello del familiare.

Il bonus anziani vale non solo per pagare badanti ma anche per provvedere alle spese per altri servizi di assistenza, come ricovero in casa di risposo o Rsa.