Come e di quanto aumentano gli aumenti delle rette di case di riposo ed Rsa dal prossimo anno: cosa cambia e chiarimenti
Per chi e di quanto scatteranno aumenti delle rette case di riposo e Rsa nel 2023? Sono tantissime le famiglie italiane che hanno genitori o altri parenti ricoverati in case di risposo o Rsa e che pagano mensilmente delle rette, che, però, si preannunciano in rialzo per i prossimi mesi. Le difficoltà delle Residenze sanitarie per anziani, a partire dalla pandemia, non si sono attenuate ma, anzi, sono cresciute con la crisi energetica degli ultimi mesi. E le rette mensili si preparano ad aumentare.
Si tratta di aumenti che si traducono in costi che aumentano tra i 3 e 14 euro circa al giorno. Gli aumenti saranno per tutti a causa soprattutto dell'aumento dei costi energetici e del gas, triplicati finora.
Ma ormai non si riesce più a sostenere i costi attuali e per il settore è quasi d'obbligo definire aumenti che saranno a regime dal prossimo anno e che potranno arrivare anche fino ai 13 euro in più al giorno, una spesa che diventerà insostenibile per molte famiglie che hanno però necessità di ricoverare un parente anziano e magari malato in una casa di riposo o Rsa.
Per aiutare le famiglie a pagare i costi delle rette di case di risposo ed Rsa per anziani ma sostenere i costi ormai aumentanti anche per avere badanti, per uno stipendio che dovrà adeguarsi all’andamento inflazionistico prevedendo aumenti annuali dal prossimo anno di oltre mille euro per le famiglie, è stato istituito il nuovo bonus badanti che spetta a tutti coloro che pagano gli stipendi di badanti per anziani non autosufficienti in famiglia o che pagano altri servizi di assistenza, come badanti, e che permette di avere un rimborso spese pari a 300 euro al mese per un massimo di 12 mesi consecutivi, per un totale massimo di 3.600 euro, con possibilità di avere anche bonus una tantum di 300 euro se si ha necessità di una badante sostitutiva.
Possono richiedere il bonus anziani i datori di lavoro che hanno dipendenti con almeno un anno di contribuzione continuativa a CassaColf e la richiesta non deve essere presentata all’Inps ma a CassaColf, compilando l’apposito modulo disponibile sul sito. E il governo pensa a ulteriori soluzioni per aiutare le famiglie a pagare i nuovi costi che si preannunciano più alti per le badanti.
Diversi Comuni e Regioni hanno, inoltre, stanziato risorse per riconoscere alle persone che necessitano di assistenza contributi di sostegno. Per esempio, la Regione Lombardia ha previsto un nuovo bonus da riconoscere alle famiglie sotto forma di rimborso fino al 60% delle spese sostenute per il pagamento dello stipendio a badanti regolarmente assunte.
Possono richiedere il bonus anziani della regione Lombardia sia la persona assistita e sia un familiare, anche se non convivente. I requisiti richiesti per presentare domanda per usufruire del bonus badanti della regione Lombardia sono:
Il bonus anziani vale non solo per pagare badanti ma anche per provvedere alle spese per altri servizi di assistenza, come ricovero in casa di risposo o Rsa.