Ristrutturazioni case obbligatorie Italia legge Ue votata
Via libera al primo voto favorevole alla direttiva Ue sull’obbligo di ristrutturazione degli edifici: le proteste dall’Italia e ulteriori novità previste
Cosa prevede la nuova legge Ue votata su ristrutturazioni case obbligatorie in Italia in aggiunta a norme su caldaie e fotovoltaico? La nuova legge Ue che impone ristrutturazioni edilizie di case vecchie è stata votata: mentre l'Italia continua a protestare (rimanendo inascoltata) e forse a prendere un pò sottogamba quanto sta decidendo l'Ue, in commissione all’Europarlamento è arrivato il primo voto favorevole alla direttiva Ue sull’obbligo di ristrutturazione degli edifici.
La direttiva deve ora essere esaminata dalla plenaria e dopo l’approvazione anche in Aula dell’Europarlamento inizieranno i negoziati con il Consiglio Ue, per arrivare all’approvazione finale del provvedimento. La direttiva Ue non piace, però, al governo italiano.
L’Ue ha votato la legge per la ristrutturazione obbligatoria delle case per ridurre le emissioni inquinanti delle case italiane e garantire maggiore efficientamento energetico, con l’obiettivo entro il 2030, di avere tutti gli immobili sia residenziali e sia non residenziali con classe energetica E.
Secondo quanto previsto dalla nuova legge europea, l’obbligo di ristrutturazione vale per tutte le case e gli edifici di classe inferiore a E ed entro il 2023 tutti gli edifici e le case di classe energetica inferiore a E, cioè F e G, dovranno essere ristrutturati per migliorare la propria classe energetica e ridurre, quindi, le proprie emissioni inquinanti.
I passaggi previsti dalla nuova direttiva europea sono i seguenti:
Sono esonerati dal nuovo obbligo di ristrutturazione di casa specifiche tipologie di immobili, come:
La legge sulla ristrutturazione obbligatoria delle case in Italia, votata, segue le norme già previste dall’Ue relative all’obbligo di sostituzione delle caldaie a gas e di installazione dei pannelli solari su tutti gli edifici pubblici e commerciali dal 2026 in poi.
Partendo dalla nuova direttiva Ue sulle caldaie, prevede lo stop ad acquisto e installazione di caldaie a gas, considerati impianti inquinanti, e che dovrebbero del tutto scomparire entro il 2029.
La scomparsa delle caldaie a gas sarà, infatti, progressiva, prevedendo il primo step passaggio tra il 2025 e il 2026, quando non saranno più disponibili i relativi incentivi che si potranno invece avere solo per l’installazione di tecnologie alternative e alla sostituzione dei vecchi impianti, mentre il secondo passaggio si dovrebbe concludere appunto entro il 2029, con lo stop totale alla vendita sul mercato delle caldaie a gas.
Passando all’obbligo imposto dall’Ue per l’installazione di pannelli solari per tutti gli edifici pubblici e commerciali, la data fissata è dal 2026 in poi, per edifici che superano una determinata metratura, ed entro il 2030 per tutti gli edifici residenziali.
L’obiettivo dell’Ue è raddoppiare la capacità fotovoltaica europea e installare 600 nuovi gigawatt entro il 2030, un progetto che sarà a tappe, come annunciato, per cui:
A queste due novità già annunciate dall’Ue volte a risparmio ed efficientamento energetico per lavorare sempre più a favore del rispetto per l’ambiente potrebbe affiancarsi una ulteriore raccomandazione Ue per la sostituzione di cucine.
Dopo l’obbligo già imposto di sostituzione di tutte le caldaie a gas, la novità potrebbe riguardare la sostituzione di tutte le cucine a gas con cucine a induzione e, anche in questo caso, il passaggio potrebbe essere graduale.