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Come faccio a sapere se non ho una casa green in regola con la Direttiva Ue e le relative conseguenze

di Marianna Quatraro pubblicato il
casa green UE

Quali sono le soluzioni per sapere se la propria casa ha le caratteristiche green previste dalla Direttiva Ue: tutti i chiarimenti ed eventuali conseguenze se non ci si adegua

Come fare a sapere se ho una casa green che rispetta la nuova Direttiva Ue? Ridurre le emissioni inquinanti del 55% entro il 2030 e arrivare ad emissioni zero entro il 2050, tramite la riqualificazione del parco immobiliare europeo, italiano incluso: sono questi gli obiettivi della Direttiva Case Green del 24 aprile 2024, n. 2024/1275 sull’efficientamento energetico (Case green) (EPBD – Energy performance of building directive). Vediamo di seguito, nel dettaglio, quali sono le caratteristiche che deve avere una casa green e cosa accade se non le rispetta.

  • Quali sono le caratteristiche di una casa green
  • Come fare a sapere se si ha una casa green che rispetta la Direttiva Ue
  • Quali sono le conseguenze se non si ha una casa green?

Quali sono le caratteristiche di una casa green

La Direttiva Ue prevede che tutti gli edifici privati di nuova costruzione diventino a zero emissioni a partire dal 2030 (dal 2028 per gli edifici pubblici).

Inoltre, tutti gli edifici residenziali dovranno ridurre il loro consumo energetico medio del 16% entro il 2030, e del 20-22% entro il 2035, mentre gli edifici non residenziali dovranno ridurre il loro consumo energetico medio del 16% entro il 2030 e del 26% entro il 2033.

Ci sono particolari tipologie di immobili esclusi dagli interventi di ristrutturazione che sono, nel dettaglio:

  • edifici con particolare valore storico e architettonico;
  • edifici a uso temporaneo;
  • seconde case utilizzate per meno di quattro mesi all’anno;
  • abitazioni unifamiliari di superficie inferiore a 50 metri quadri;
  • chiese e altri luoghi di culto;
  • monumenti;
  • edifici agricoli.
In base a quanto stabilito dall’Ue, sugli edifici residenziali attualmente nelle classi meno performanti F e G si devono effettuare lavori per migliorare la loro efficienza energetica rispondendo a specifiche caratteristiche.

Quella principale che una casa green deve soddisfare è avere un basso fabbisogno energetico, in grado di garantire un adeguato comfort interno a fronte di un consumo minimo di energia, che deve essere prodotta da fonti rinnovabili.

Una casa green deve, per esempio, essere dotata di pannelli solati, o avere serramenti ad elevata prestazione energetica per assicurare un'efficace coibentazione termica e una gestione razionale ed efficiente delle risorse.

Secondo la Direttiva Europea per le Case Green tra gli interventi che possono migliorare le prestazioni energetiche di un’abitazione rientrano:

  • la realizzazione del cappotto termico sia interno che esterno;
  • l’uso di elettrodomestici appartenenti a classi energetiche elevate;
  • la sostituzione degli infissi tradizionali con quelli a taglio termico, capaci di evitare eventuali dispersioni;
  • l’installazione di pompe di calore o caldaie a condensazione al posto dei tradizionali impianti a gas;
  • l’installazione di impianti fotovoltaici;
  • la sostituzione dei classici sistemi di illuminazione con sistemi più efficienti e a basso consumo energetico.

Come fare a sapere se si ha una casa green che rispetta la Direttiva Ue

Per sapere se la propria casa rispetta gli obblighi della direttiva dell'UE, la cosa più semplice da fare è cercare la classe energetica nell'Attestato di Prestazione Energetica (APE) o nell'Attestato di Certificazione Energetica (ACE).

In alternativa, ci si può affidare ad un professionista perché rediga un Attestato di Prestazione Energetica. Si tratta di documento che una validità di dieci anni ed è importante ai fini di vendita o affitto, in quanto ne attesta il valore dell’immobile e anche il consumo della casa.

Quali sono le conseguenze se non si ha una casa green?

Al momento non ci sono particolari conseguenze a cui si va incontro se non si rispetta quanto previsto dalla Direttiva Green Ue per le case. 

Non sono, infatti, previste sanzioni per chi non adegua il proprio edificio agli standard di efficientamento energetico richiesti, né vi sono restrizioni sulla compravendita o l’affitto delle proprietà. Spetta ad ogni singolo Governo provvedere eventualmente a definirle. 

Nel frattempo, sono tantissimi gli italiani in fase di valutazione su cosa sia meglio fare tra ristrutturare o vendere. 

Stando a recenti dati, mentre alcuni attendono di capire se e quali saranno gli aiuti e gli incentivi che il governo potrebbe dare per sostenere i lavori di ristrutturazione delle case per adeguamento alle norme della direttiva Ue, considerando che al momento non sono previste sanzioni per chi non effettua i dovuti lavori, altri puntano sulla vendita.

Si tratta di una scelta che, a detta di molti, eviterebbe di sostenere dei costi che potrebbero rivelarsi elevati. Chiaramente è una soluzione che può interessare chi ha due o più case e vive già in un'abitazione principale comunque adeguata alle nuove norme green.
 

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