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Isee, quando bisogna rifarlo nel 2024 per non perdere i benefici e bonus a cui si ha diritto

di Marianna Quatraro pubblicato il
isee rifarlo 2024

Quali sono i termini di validitŕ e scadenza dell’Isee per usufruire di bonus e benefici: ecco quando e come deve essere rifatto

Quando bisogna rifare l’Isee nel 2024 per non perdere benefici e bonus a cui si ha diritto? L’Isee è l’Indicatore della situazione economica equivalente che misura la ricchezza delle famiglie italiane e il cui calcolo si basa sui redditi percepiti, sia da richiedente Isee che da altri componenti del nucleo familiare, e i patrimoni posseduti, sia mobiliari che immobiliari. Per avere l’Isee sempre aggiornato e in corso di validità bisogna rispettare specifiche scadenze. 

  • Quando bisogna rifare l’Isee nel 2024 per non perdere bonus e benefici
  • Novità per calcolo Isee 2024

Quando bisogna rifare l’Isee nel 2024 per non perdere bonus e benefici

Secondo quanto stabilito dalle leggi in vigore, il modello Isee deve essere rifatto ogni anno dal primo gennaio per non perdere benefici e bonus a cui si ha diritto presentando tutta la documentazione prevista sia del richiedente che di tutti i componenti del suo nucleo familiare. 

Il modello Isee ha, infatti, validità annuale dal primo gennaio e fino al 31 dicembre di ogni anno, per cui a partire da ogni primo gennaio dell’anno successivo deve essere aggiornato da tutti coloro che vogliono accedere a nuove agevolazioni, bonus e aiuti o non perdere bonus e benefici a cui si ha già diritto. 

Si può aggiornare l’Isee direttamente online sul sito Inps o rivolgendosi a Caf, portando tutti i documenti necessari che comprendono: 

  • documento d’identità e codice fiscale del richiedente Isee;
  • codice fiscale e carte di identità di tutti i componenti del nucleo familiare ed eventualmente del coniuge non residente e del figlio a carico non residente;
  • contratto di affitto registrato nel caso in cui si sia in locazione;
  • certificati catastali, atti notarili di compravendita, successioni, e/o altra documentazione sul patrimonio immobiliare, anche se detenuto all’estero;
  • ultima dichiarazione dei redditi con modello 730, modello Unico, o modelli Cud;
  • giacenza media annua riferita a conti correnti bancari o postali, conti depositi bancari e/o postali;
  • certificazioni o altra documentazione attestante compensi, indennità, trattamenti previdenziali e assistenziali, redditi esenti ai fini Irpef, redditi prodotti all’estero, borse d assegni di studio, assegni di mantenimento per coniuge e figli, compensi erogati per prestazioni sportive dilettantistiche;    
  • documenti relativi al valore del patrimonio mobiliare sia del richiedente Isee che del suo nucleo familiare, da conti depositi bancari e/o postali, libretti di deposito, buoni fruttiferi, titoli di stato, a obbligazioni, azioni, Bot, Cct, fondi di investimento, altri prodotti di investimento, anche detenuti all’estero;
  • targa o estremi di registrazione al P.R.A. e/o al R.I.D. di autoveicoli e motoveicoli di cilindrata pari o superiore a 500cc, di navi e imbarcazioni;
  • lavoratori autonomi e società devono presentare il patrimonio netto risultante dall’ultimo bilancio presentato, cioè la somma delle rimanenze finali e dei beni ammortizzabili al netto degli ammortamenti;
  • certificazione della quota capitale residua dei mutui stipulati per l’acquisto e/o la costruzione degli immobili di proprietà;
  • nei casi di disabilità, certificazione della disabilità con indicazione dell’ente che ha rilasciato la certificazione, numero del documento e data del rilascio, ed eventuali spese pagate per il ricovero in strutture o per l’assistenza personale.
Se nel corso dell’anno si verificano importanti variazioni reddituali e patrimoniali, allora l’Isee si può rifare anche in corso d’anno e non solo a inizio anno. Si tratta, in questo caso, dell’Isee corrente che può essere presentato in qualsiasi momento dell’anno, e anche più volte all’anno, da ogni contribuente che abbia già fatto l’Isee ordinario solo nei casi in cui si verificano nel periodo di validità dell’Isee ordinario determinate variazioni economiche, sia di redditi che di patrimonio del richiedente.

Secondo le leggi in vigore, dallo scorso primo aprile 2022, si può presentare l’Isee corrente con i valori del patrimonio mobiliare ed immobiliare riferiti all'anno precedente e se si verificano le seguenti condizioni:

  • se si verifica una variazione della situazione patrimoniale del nucleo familiare;
  • se si verifica una variazione della situazione reddituale superiore al 25% rispetto alla situazione reddituale calcolata nell’Isee ordinario;
  • se un lavoratore dipendente con contratto di lavoro a tempo determinato o indeterminato perde il posto o subisce una riduzione o sospensione del lavoro; 
  • se un lavoratore autonomo del nucleo familiare cessa la propria attività;
  • se uno o più membri del nucleo familiare perdono trattamenti assistenziali o previdenziali o eventuali altre indennità percepite.

Novità per calcolo Isee 2024 

Cambiano alcune regole di calcolo dell’Isee nel 2024 perché, come recentemente stabilito, saranno esclusi dal calcolo Isee 2024 Btp e buoni fruttiferi. Tra le misure della nuova Manovra Finanziaria 2023-2024 spicca, infatti, l'esclusione di Btp e buoni fruttiferi postali dal calcolo dell'Isee, novità che avrà certamente diverse conseguenze sul riconoscimento di bonus, agevolazioni fiscali e misure di aiuto destinate a famiglie e singoli cittadini in base al singolo valore, considerando che più basso risulta il valore Isee di un nucleo familiare e maggiori agevolazioni si possono ottenere.
 
Precisiamo che i buoni fruttiferi postali saranno esclusi dal calcolo Isee fino al valore complessivo di 50.000 euro. Nulla, invece, cambia ai fini del calcolo Isee 2024 con il debutto del concordato preventivo biennale di pagamento delle tasse.

Molti, infatti, si chiedono se ai fini del valore Isee si debba considerare il reddito reale o quello concordato per il pagamento agevolato delle tasse per chi aderisce al concordato preventivo biennale. La stessa norma chiarisce, senza alcun dubbio, che per il calcolo Isee 2024 si deve sempre considerare il reddito reale e non quello presunto oggetto di concordato. 
 

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