Aumenti degli stipendi a rischio dopo la caduta del Governo Draghi: cosa potrebbe succedere e quali sono reali possibilità di cambiare retribuzioni
Cosa succederà ad aumento stipendi con taglio cuneo fiscale, Tec, salario minimo dopo caduta Governo Draghi? Dopo aver provocato la crisi, il M5S si ritrova a dover gestire una crisi interna, il Pd parla di ‘follia’ in riferimento alla situazione venutasi a creare che ha portato alla caduta del Governo Draghi, che ha bloccato il lavoro su ben 55 dossier che avrebbero dovuto essere conclusi entro la fine dell’anno, congelando questioni importanti per i cittadini italiani, dalla proroga degli sconti in bolletta per chi è in difficoltà, a introduzione di salario minimo, aumento delle pensioni e degli stipendi, ma anche proroghe per il superbonus 110% e non solo.
Ciò che preoccupa è il capitolo pensioni, considerando che con l’esaurimento della quota 102 il 31 dicembre 2022, dal primo gennaio si torna a pieno regime alla Legge Fornero per andare in pensione a 67 anni di età e con 20 anni di contributi, e gli aumenti delle stesse pensioni e degli stipendi di cui lavoratori, pensionati e, in genere, i cittadini italiani hanno ora più che mai bisogno per avere maggiore potere di acquisto e contrastare inflazione e caro-prezzi.
C’è poco tempo per lavorare sulle misure appena riportate per aumentare gli stipendi perchè vengano inserite nella nuova Legge di Bilancio, molto probabilmente si tratta di novità che potrebbero rientrare tra i punti delle nuove elezioni, considerando che sono di particolare importanza e interesse per cittadini e lavoratori, ma che non potranno rientrare nella nuova manovra.
Per decidere concrete misure per aumentare gli stipendi e assicurare maggiore potere di acquisto ai lavoratori si dovrà attendere una nuova legge ufficiale nel 2023.
Stando a quanto riportano le ultime notizie, se per lavorare su piani di aumento stipendi con taglio del cuneo fiscale o introduzione del salario minimo (che dovrebbe essere di 9 euro lordi all’ora per tutti), l’unica misura che potrebbe garantire aumenti degli stipendi già quest'anno, contro l’inflazione e il caro-prezzi, potrebbe essere l’estensione del bonus 200 di euro nei prossimi mesi, fino a dicembre