Con il collocamento previsto per novembre 2024, il mese sembra finalmente essere quello giusto per l’operazione di Poste Italiane.
Il collocamento delle azioni di Poste Italiane, programmato per novembre 2024, rappresenta una delle operazioni di privatizzazione più attese dell’anno nel panorama finanziario italiano. Dopo un primo rinvio previsto a ottobre, il Ministero dell'Economia ha scelto di posticipare l’Offerta Pubblica di Vendita per garantire un momento di mercato più favorevole e per permettere agli investitori di valutare i risultati semestrali, che saranno pubblicati il 6 novembre.
Con l’obiettivo di raccogliere circa 2,3 miliardi di euro, questa cessione punta ad alleggerire il peso del debito pubblico italiano e a sostenere il piano di privatizzazioni del governo, mirato a raccogliere fino a 20 miliardi di euro entro il 2026. Vediamo quindi:
Poste Italiane ha ampliato nel tempo il proprio ambito di attività, passando dai servizi postali e logistici tradizionali ai servizi bancari, assicurativi e di pagamento digitale. Questa diversificazione ha contribuito a consolidare la sua posizione sul mercato, rendendola una delle aziende italiane più solide e redditizie.
La struttura dell’OPV è pensata per attrarre una platea diversificata di investitori. Circa il 35% delle azioni in vendita sarà riservato a piccoli risparmiatori e dipendenti, una scelta strategica per favorire una partecipazione ampia e diffusa tra i cittadini italiani e chi già lavora all’interno della società. Questa porzione dedicata al retail intende sfruttare l’interesse dei piccoli investitori, che possono vedere in Poste Italiane un’opportunità di investimento sicura grazie al controllo governativo.
Il restante 65% delle azioni sarà invece destinato agli investitori istituzionali, come fondi di investimento, banche e assicurazioni, che potranno partecipare tramite collocamento accelerato. Gli investitori istituzionali giocano un ruolo chiave in questa fase, in quanto la loro partecipazione garantisce l’accesso a capitali e stabilizza il valore del titolo nel mercato azionario, riducendo la volatilità che potrebbe verificarsi nel breve periodo.
Nonostante il rinvio, l’interesse degli investitori rimane elevato. Poste Italiane gode di una reputazione solida e di una stabilità finanziaria che attrae investitori sia nazionali che internazionali. Negli ultimi dodici mesi, il titolo ha registrato una crescita, arrivando a un aumento del 30% e portando la capitalizzazione di mercato a superare i 16 miliardi di euro. Questo ha creato una base di fiducia tra gli investitori, che vedono in Poste Italiane un investimento con potenziale di crescita e sicurezza, grazie alla posizione strategica dell’azienda e alla sua diversificazione nel settore finanziario e assicurativo.
L’operazione è prevista per novembre, tra il 20 e il 25, con maggiori dettagli e date esatte che dovrebbero essere confermati a breve, in particolare dopo la pubblicazione dei risultati semestrali di Poste Italiane. Questa scelta consente agli investitori di avere una visione aggiornata della performance dell’azienda, facilitando una valutazione più precisa del titolo prima del collocamento. Novembre è considerato un mese favorevole per le operazioni di mercato, in quanto molti investitori istituzionali programmano gli acquisti in vista della chiusura dell’anno finanziario.
Investire nelle azioni di Poste Italiane tramite l’OPV è un'opportunità ma occorre considerare anche i rischi. Da un lato, la solidità finanziaria di Poste Italiane e la garanzia del controllo governativo rappresentano elementi di stabilità. L’azienda ha dimostrato una buona capacità di generare utili, e la diversificazione dei servizi offre una protezione contro la fluttuazione dei mercati, che potrebbe influenzare negativamente le performance delle attività più tradizionali.
D’altro lato, Poste Italiane non è immune ai rischi legati al contesto economico globale, come l’inflazione e l’aumento dei tassi di interesse, che potrebbero influenzare la propensione degli investitori verso titoli considerati più sicuri, come i bond governativi. La presenza del MEF come azionista di maggioranza può rappresentare un rischio di interferenza politica nelle decisioni aziendali.
L’OPV di Poste Italiane avrà anche un impatto sul mercato azionario italiano. Essendo una delle più grandi operazioni di collocamento previste per quest’anno, l’ingresso di nuove azioni sul mercato contribuirà ad aumentare la liquidità e a rafforzare il ruolo di Poste Italiane come uno dei titoli di Piazza Affari. Per gli investitori istituzionali, l’operazione è un’opportunità di allocazione mentre per i piccoli investitori è un’occasione di partecipare a un titolo strategico con una governance sicura.