Al via la fase sperimentale della banca dati unica nazionale degli affitti brevi: cosa prevede, le regole e i chiarimenti
Cosa prevede la nuova banca dati per gli affitti brevi? Si prepara ufficialmente a prendere il via la banca dati unica nazionale degli affitti brevi (Bdsr) una sorta di censimento di appartamenti creata con l’obiettivo di garantire maggiore trasparenza e regolarità negli adempimenti fiscali da parte di tutti coloro che affittano case per le locazioni brevi e che saranno ormai obbligati a dotarsi di un codice identificativo. Vediamo cosa prevede nel dettaglio e i tempi.
La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ha, infatti, firmato il provvedimento che segna un passo in avanti verso l'integrazione dei dati a disposizione di Regioni e Province autonome.
Contestualmente alla banca dati unica nazionale, entra ufficialmente in funzionamento anche il portale telematico del ministero del turismo per l’assegnazione del Cin.
La fase sperimentale si concluderà il primo settembre.
Ciò significa che durante l'estate le Regioni e le Province autonome dovranno trasmettere telematicamente una serie di dati minimi necessari per la puntuale identificazione della struttura nella banca dati unica e dei soggetti abilitati a inserire le informazioni mancanti.
I dati minimi richiesti sono nel dettaglio:
Secondo quanto chiarito dal decreto , la trasmissione dei dati ha l’obiettivo di censire lo stato informativo presente a livello regionale e provinciale.
Una volta avviata l’interoperabilità tra Regioni e Province, l’operatore potrà completare le informazioni richieste e ottenere il codice identificativo nazionale, Cin1, che è provvisorio.
Tale codice deve essere obbligatoriamente esposto all’esterno degli stabili dove si trovano gli appartamenti o le strutture ricettive e per indicare gli annunci pubblicati, in modo da migliorare la tracciabilità delle strutture ricettive e contrastare le frodi nel settore.
Il Cin1 sarà assegnato a tutte le unità immobiliari utilizzate per le locazioni brevi.
Quando diventerà ufficiale e pienamente operativo, ogni unità immobiliare dovrà esporre il proprio Cin sia all'esterno dello stabile sia all'interno degli appartamenti destinati alle locazioni.
In caso di mancata esposizione del codice, si rischiano sanzioni amministrative fino a 5.000 euro.