Cosa cambia da quest’anno 2025 per la Tari sui rifiuti: dalle modalità di calcolo ai premi per i cittadini più virtuosi
Quali sono le tre modifiche al via da quest’anno per la Tari per i rifiuti? La Tari è l’imposta che si paga per la copertura dei costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani, deve essere pagata da proprietari, inquilini di casa e tutti gli detentori di immobili suscettibili di produrre rifiuti, indipendentemente dall’uso effettivo degli stessi.
Il presupposto impositivo è, infatti, la possibilità di generare rifiuti, non la quantità di rifiuti prodotti, per cui tutti sono soggetti al pagamento, anche nel caso in cui si abbia una seconda casa in cui non si risiede e non si va quasi mai. Anche in queste situazioni la Tari è sempre dovuta.
L’imposta viene riscossa dai singoli Comuni, essendo un tributo locale, e quest’anno si preparano a partire diverse novità. Vediamo nel dettaglio quali sono e chi interessano.
L'imposta sui rifiuti viene, infatti, calcolata dai singoli Comuni in base alla metratura delle singole case e al numero di componenti del nucleo familiare, ma dal primo gennaio 2025 alcuni Comuni determinano l’importo basandosi sull’effettiva produzione di rifiuti indifferenziati, con l’obiettivo di premiare chi produce meno rifiuti indifferenziati, e su una quota variabile legata al numero dei conferimenti di rifiuti indifferenziati.
Considerando una famiglia di 3 persone, per esempio, se si fissa il limite di 24 conferimenti all’anno, due al mese, per quattro persone si arriva a un massimo di 28. Se la quantità prestabilita viene superata, allora vengono addebitati i conferimenti extra.
La novità non è in vigore in tutta Italia. La nuova modalità di calcolo è, infatti, partita solo in alcuni Comuni, come Ravenna, Modena, Cervia, e solo in una seconda fase sarà estesa a tutto il territorio nazionale.