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Aumentare le tasse e tagliare pensioni e bonus, la doccia fredda dell'Ocse sulla manovra Finaziaria 2024 Governo Meloni

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Nonostante una certa stabilitŕ dell'Italia e alcuni buoni dati, L'Ocse anche quest'anno chiede al nostro Paese politiche fiscali rigide e controllate che conseguenza sulla prossima manovra finanzairia 2024-2025 del Governo Meloni

L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) ha recentemente presentato le sue raccomandazioni riguardo la manovra finanziaria 2024 del governo Meloni, suggerendo misure incisive come l'aumento delle tasse, il taglio delle pensioni anticipate e la rivalutazione di quelle attuali e la riduzione delle agevolazioni fiscali. Misure pesanti, soprattutto se si tiene conto che  l'esecutivo vorrebbe ridurrre la pressione Irpef e rinnovare il taglio del cuneo fiscale oltre che confermare numerosi bonus e agevolazioni, introdocendone anche alcune di nuove.

Previsioni economiche e crescita dell'Italia

Secondo le recenti previsioni dell'OCSE, l'economia italiana continua a manifestare segni di crescita moderata nel prossimo biennio. Il PIL italiano è destinato a crescere dello 0,8% nel 2024, seguito da un incremento dell'1,1% nel 2025. Questi dati collocano l'Italia in una posizione di relativa stabilità rispetto ad altre economie europee, confermando un trend positivo al di sopra della media dell'area euro.

Il contributo alla crescita deriva principalmente da fattori interni, con una ripresa dei redditi reali e un miglioramento della disponibilità di credito che sostengono l'attività economica. Dopo aver subito una drastica impennata nel 2023, è prevista una diminuzione dell'inflazione, che passerà all'1,3% nel 2024 e al 2,2% nel 2025. Questi dati consentono di mantenere una moderata fiducia nel mercato interno e nel potere d'acquisto dei consumatori italiani.

Tuttavia, gli esperti sottolineano che il contesto esterno rimane incerto. In particolare, la Germania e altri partner commerciali rilevanti per l'Italia stanno affrontando difficoltà economiche che potrebbero influenzare indirettamente il dinamismo del nostro Paese.

In risposta a queste sfide, l'OCSE suggerisce di mantenere politiche fiscali prudenti, incrementando l'efficienza della spesa pubblica e ampliando la base imponibile. 

Richieste di disciplina fiscale e riforme strutturali

L'OCSE ha sottolineato l'importanza per l'Italia di adottare una disciplina fiscale rigorosa, accompagnata da riforme strutturali che possano sostenere una crescita economica sostenibile.

Le richieste di disciplina fiscale si concentrano principalmente sull'efficienza della spesa pubblica. L'obiettivo è ridurre gli sprechi e ottimizzare l'allocazione delle risorse, così da garantire un bilancio più solido e resiliente. Questo implica anche la necessità di ridurre le esenzioni fiscali, allargando contestualmente la base imponibile, per aumentare le entrate statali senza gravare eccessivamente sui contribuenti.

Un altro punto cruciale è rappresentato dalle riforme strutturali, che devono mirare a migliorare il sistema pensionistico e di welfare.

Le raccomandazioni dell'OCSE sulla manovra finanziaria

Le raccomandazioni dell'OCSE per la manovra finanziaria italiana del 2024 sono orientate verso il rafforzamento della stabilità economica e fiscale del Paese. L'organizzazione suggerisce l'adozione di misure rigorose per contenere la spesa pubblica e aumentare le entrate attraverso modifiche specifiche al sistema fiscale.

Si sottolinea la necessità di focalizzarsi su riforme che migliorino l'efficienza del sistema fiscale, rendendolo più equo e meno soggetto a elusioni e evasione. Ciò potrebbe coinvolgere l'aumento delle imposte indirette, come l'IVA, e imposte patrimoniali che possono generare entrate consistenti senza gravare eccessivamente sulle fasce di reddito più basse.

L'OCSE raccomanda anche di perseguire politiche fiscali prudenti che non solo affrontino i problemi di breve termine, ma che si inseriscano in una strategia di lungo periodo per ridurre il debito pubblico. 

La raccomandazione include anche la revisione della spesa per il welfare, assicurando che i programmi sociali siano sostenibili e ben indirizzati. Ciò implica una riforma dei programmi pensionistici per rispondere alle sfide demografiche attuali.

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