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Aumento diesel da oggi in vigore, mentre cala la benzina. Come cambiano i prezzi a causa decreto Accise

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Decreto Accise 2025

Il decreto Accise agisce sulla componente fiscale e lascia spazio a una pluralitŕ di comportamenti sul mercato.

Il decreto Accise ha dato attuazione alla riforma fiscale italiana: la revisione delle accise sui carburanti. Si tratta del riallineamento sistematico tra benzina e diesel, che nei prossimi cinque anni dovrebbe portare le due imposte a una soglia di equilibrio.

L'intenzione del governo è disincentivare l'uso del gasolio, ritenuto più inquinante, e allo stesso tempo alleggerire il carico fiscale sulla benzina. Questo orientamento si inserisce nel quadro di revisione delle tax expenditures ovvero delle agevolazioni fiscali ritenute ormai anacronistiche dal punto di vista ambientale. Il Piano strutturale di bilancio e il PNRR avevano già indicato l'obiettivo di ridurre i cosiddetti Sad (Sussidi ambientalmente dannosi), per recuperare gettito e orientare i consumi verso modelli più sostenibili.

La nuova aliquota di accisa è di 71,34 centesimi per litro sulla benzina e di 63,24 centesimi sul gasolio che modificano al ribasso e al rialzo le vecchie aliquote, che erano pari a 72,84 e 61,74 centesimi. La forbice, prima di 11,1 centesimi a favore del diesel, si restringe a soli 8,1 centesimi. Andiamo oltre per capire:

  • Effetti sui prezzi alla pompa di diesel e benzina
  • A chi servono davvero le nuove accise

Effetti sui prezzi alla pompa di diesel e benzina

Il decreto Accise agisce sulla componente fiscale e lascia spazio a una pluralità di comportamenti sul mercato. Le prime rilevazioni del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica hanno registrato un calo del prezzo medio della benzina di circa 1,3 centesimi al litro e un aumento del gasolio tra 1,4 e 1,7 centesimi, a seconda della zona geografica e della catena di distribuzione.

In modalità self-service, il prezzo medio nazionale della benzina si attesta attorno a 1,68 euro al litro, mentre il diesel sfiora 1,60 euro al litro. Una differenza che ora si assottiglia per effetto della rimodulazione delle accise, ma che in parte viene compensata dalla maggiore volatilità del prezzo industriale del gasolio, più sensibile ai mutamenti geopolitici internazionali.

L'effetto sulle tasche dei consumatori dipenderà dal peso chilometrico del carburante. Chi guida veicoli diesel di grossa cilindrata o percorre molti chilometri mensili (come nel caso di operatori commerciali o pendolari) sentirà maggiormente l'impatto. Di contro, i proprietari di auto a benzina noteranno una lieve riduzione dei costi, che potrebbe essere in parte assorbita da futuri adeguamenti di mercato. In ogni caso, la riforma introduce un principio di riequilibrio progressivo, con variazioni annuali comprese tra 1 e 1,5 centesimi al litro, sino alla convergenza completa prevista entro il 2030.

A chi servono davvero le nuove accise

Le risorse aggiuntive derivanti dall'aumento delle accise sul gasolio finanzieranno il Fondo nazionale per il concorso statale agli oneri del trasporto pubblico locale. Secondo le stime si prevede un gettito aggiuntivo annuo lordo di circa 1,93 miliardi di euro sul diesel, a fronte di un minor gettito da benzina pari a 830 milioni. Il saldo netto, pari a 1,1 miliardi, sarà utilizzato per coprire i costi del rinnovo contrattuale degli autoferrotranvieri, stimato in circa 500 milioni di euro annui.

Ma non tutte le categorie subiranno l'incremento fiscale. Il gasolio destinato all'agricoltura, al trasporto merci pesante e ai biocarburanti continuerà a fruire di aliquote agevolate, in linea con gli orientamenti europei e con la necessità di non compromettere interi settori produttivi ancora dipendenti da questo tipo di combustibile.

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