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Bollo auto, le novità in vigore per il 2026: cosa cambia e per chi su regole e pagamenti

di Chiara Compagnucci pubblicato il
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Dal 2026 il bollo auto cambierà volto, almeno parzialmene: nuove scadenze personalizzate, pagamenti unici, differenze regionali, regole su veicoli fermi e passaggi di proprietà, criteri aggiornati e maggiore trasparenza nei pagamenti.

A partire dal 1° gennaio 2026, le modalità di pagamento e gestione della tassa automobilistica in Italia cambieranno profondamente per i veicoli di nuova immatricolazione. Il nuovo assetto normativo è parte della riforma fiscale attuata dal Governo e riflette l’esigenza di modernizzare il rapporto tra cittadini e amministrazione pubblica.

Con la nuova disciplina, saranno introdotti una scadenza «personalizzata» annuale collegata al mese di immatricolazione, l’obbligo di pagamento in un’unica soluzione con poche eccezioni e maggiore competenza per le Regioni nella gestione di agevolazioni e aliquote.

Restano invariate invece le modalità di calcolo e la presenza del “superbollo” per le auto più potenti, mentre vengono meno l’esenzione per i veicoli soggetti a fermo amministrativo e la possibilità di rateizzare l’importo in diverse tranche.

La nuova scadenza personalizzata e il calendario dei pagamenti

Dal 2026, la tempistica per il pagamento della tassa automobilistica sarà profondamente diversa per chi immatricolerà un veicolo: ciascun proprietario dovrà adempiere entro l’ultimo giorno del mese successivo alla data di immatricolazione. Questo significa, ad esempio, che un’auto immatricolata il 10 marzo 2026 avrà come scadenza del primo pagamento il 30 aprile dello stesso anno. Negli anni seguenti, la stessa scadenza ricorrerà sempre nello stesso mese, definendo quindi un calendario fiscale personalizzato. Questo approccio, già adottato in Lombardia e Piemonte, sarà esteso a livello nazionale.

  • Non esisteranno più scadenze fisse per tutti ma solo date individualizzate.
  • Le auto già circolanti prima del 2026 continueranno ad avere scadenze secondo la normativa precedente.
  • Chi possiede più veicoli dovrà prestare maggiore attenzione per non incorrere in dimenticanze o pagamenti tardivi con conseguenti sanzioni.
Per facilitare il rispetto delle nuove regole, sarà utile segnare la data della prima immatricolazione e utilizzare strumenti di promemoria elettronici, dove disponibili, tramite i servizi delle Regioni o l’ACI.

Obbligo di pagamento in un’unica soluzione ed eccezioni regionali

Tramonta dal 2026 la possibilità di pagare in rate mensili o semestrali la tassa annuale per i veicoli di nuova immatricolazione, una pratica ammessa in alcune aree italiane fino al 2025. Il versamento dovrà essere effettuato in un’unica soluzione, corrispondente all’intero importo dovuto per l’anno fiscale. Questa semplificazione amministrativa comporterà per molte famiglie e aziende una maggiore necessità di pianificazione economica, soprattutto dove l’importo supera diverse centinaia di euro.

  • Solo alcune Regioni, a propria discrezione e per specifiche categorie di veicoli, potranno permettere il pagamento quadrimestrale.
  • Nella maggior parte dei casi, però, il pagamento rateale non sarà più ammesso.
L’esclusione della rateizzazione mira a ridurre le dimenticanze volontarie e a garantire maggiore regolarità nel flusso del gettito fiscale territoriale.

Più potere alle Regioni: gestione, aliquote e agevolazioni locali

Con la riforma, la tassa automobilistica diventa a tutti gli effetti un tributo regionale. Le Regioni avranno autonomia non solo nell’incasso del gettito, ma anche nella modulazione delle tariffe, nella definizione delle esenzioni e nelle modalità di riscossione. Questo apre la porta a possibili differenze tra residenti di diverse aree d’Italia.

  • Le amministrazioni locali potranno decidere quali veicoli incentivare con sconti o esenzioni (ad esempio modelli elettrici, ibridi o a basse emissioni di CO2).
  • Saranno possibili variazioni sulle aliquote base e sulle agevolazioni in funzione di scelte politiche o ambientali regionali.
Questa autonomia consentirà una gestione più efficace delle politiche di sostenibilità e di premiare i comportamenti virtuosi in tema di mobilità green dove lo si riterrà più opportuno.

Pagamento del bollo su veicoli fermi e sottoposti a fermo amministrativo

Un’importante modifica rispetto al passato riguarda la tassazione dei veicoli fermi o soggetti a provvedimenti come il fermo amministrativo. Dal 2026, anche se un’auto non può circolare per disposizioni normative, la tassa automobilistica resta comunque dovuta. La precedente esenzione fondata su una sentenza della Corte Costituzionale non si applicherà più.

  • La tassa si lega in modo esclusivo alla proprietà e non all’effettivo utilizzo su strada.
  • L’unica causa di interruzione dell’obbligo resta la perdita di possesso, come furto, demolizione o esportazione definitiva.
Questo cambiamento rafforza la certezza dell’entrata fiscale e mira a ridurre le aree grigie che favorivano elusione o contenzioso tra proprietari e amministrazione.

Bollo auto nei passaggi di proprietà: le nuove regole per l’usato

Cambia anche la disciplina per la compravendita dei veicoli. A partire dal 2026, la responsabilità fiscale sarà collegata esclusivamente all’intestatario registrato presso il PRA (Pubblico Registro Automobilistico) il primo giorno del periodo d’imposta. Questo agevola sia i venditori sia gli acquirenti, eliminando ambiguità su chi debba corrispondere l’importo nel caso di transazione a ridosso della scadenza.

  • Se la vendita avviene dopo il primo giorno del periodo d’imposta, il pagamento spetterà al precedente proprietario.
  • L’acquirente dovrà solo verificare che tutti gli importi siano stati regolarmente versati prima dell’intestazione.
Si riduce così il contenzioso tra privati e si semplificano i controlli da parte degli enti preposti.

Criteri di calcolo, importi e permanenza del superbollo

Nonostante i cambiamenti nella tempistica e nella gestione del tributo, il sistema di calcolo dell’importo resta ancorato ai parametri di potenza (espressa in kW) e classe ambientale (Euro). Le tabelle tariffarie non subiscono variazioni rispetto agli anni precedenti:

Classe Euro Importo €/kW
Euro 4 e superiori 2,58
Euro 3 2,70
Euro 2 2,80
Euro 1 2,90
Euro 0 3,00
  • Permane il cosiddetto "superbollo" per i veicoli con potenza superiore a 185 kW, con un supplemento di 20 euro per ogni kW oltre la soglia.
  • Le Regioni potranno aumentare le tariffe standard fino a un massimo del 10%.
L’imposta continua così a svolgere anche una funzione di disincentivo all’acquisto di vetture particolarmente potenti o inquinanti.

Confronto tra vecchie e nuove regole e consigli pratici per gli automobilisti

Il passaggio dal sistema attuale a quello previsto nel 2026 sancisce una netta separazione tra veicoli immatricolati prima e dopo quella data. I primi resteranno soggetti alle vecchie scadenze e modalità di rateizzazione (dove in vigore), mentre i nuovi adeguamenti incidono solo sulle targhe fresche d’immatricolazione. Di seguito un confronto schematico:

Veicoli ante 2026 Veicoli dal 2026
Scadenza tradizionale (ad es. aprile/agosto/dicembre) Scadenza personalizzata collegata all’immatricolazione
Pagamento rateale (ove previsto) Pagamento annuale in un’unica soluzione
Possibile sospensione per fermo amministrativo Obbligo di versamento anche per veicoli fermi
Responsabilità fiscale passibile di doppia attribuzione nel passaggio proprietà Pagamento spettante al titolare PRA a inizio periodo

Per la gestione delle nuove regole è consigliabile:

  • Annotare con precisione la data di immatricolazione o di passaggio di proprietà;
  • Monitorare con attenzione i regolamenti regionali per esenzioni o possibilità di dilazione quadrimestrale;
  • Pianificare con anticipo il versamento annuale;
  • Verificare sempre i pagamenti pendenti prima di acquistare un usato.

Archivio nazionale, trasparenza e controllo sui pagamenti

Per rafforzare il monitoraggio e la trasparenza, la gestione dei dati relativi agli obblighi fiscali automobilistici viene affidata all’Archivio Nazionale Tasse Automobilistiche (ANTA), coordinato dal PRA. Questo sistema informatico integrerà i dati provenienti da ACI, PRA e Regioni, semplificando verifiche, controlli incrociati e richieste di rimborso.
  • Aumenta l’efficienza nei controlli fiscali sui pagamenti effettuati e dovuti.
  • Si riducono i rischi di errori, duplicazioni e contenziosi.
L’introduzione dell’ANTA rappresenta un ulteriore passo verso una maggiore affidabilità ed equità del sistema tributario legato ai veicoli, favorendo correttezza e trasparenza nei confronti di tutti gli automobilisti.
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