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Salva casa, importanti chiarimenti del Mit su sanatoria e condoni abusi edilizi

di Marianna Quatraro pubblicato il
salva casa chiarimenti

Quali sono, cosa prevedono e per chi i chiarimenti del Mit sulle norme puntuali di applicazione delle misure del Salva Casa

Quali sono i chiarimenti forniti dal Mit sull’applicazione del Salva Casa per la sanatoria degli abusi edilizi? Il Decreto Salva Casa riporta misure urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica per agevolare le sanatorie di alcuni abusi edilizi, con particolare riferimento alle piccole difformità. 

Sono previste novità per i cambi di destinazione d'uso, la cancellazione della doppia conformità, il silenzio-assenso. Ci sono, comunque, ancora molti dubbi per l'applicazione delle nuove norme e per questo il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti si prepara a fornire importanti chiarimenti. Vediamo nel dettaglio quali sono.

  • I chiarimenti generali del Mit sull’applicazione del Salva Casa 
  • Quante domande si devono fare per sanare più abusi in uno stesso immobile
  • Le misure del Salva Casa valgono anche nelle Regioni che applicano norme locali

I chiarimenti generale del Mit sull’applicazione del Salva Casa

Il Salva Casa, approvato con l’obiettivo di favorire e velocizzare la regolarizzazione delle piccole difformità edilizie, pone alcuni dubbi e incertezze e per questo si attendono i chiarimenti del Mit tramite una serie di FAQ (domande ricorrenti) che saranno soprattutto rivolte agli enti locali con l’obiettivo di semplificare le procedure e dare finalmente attuazione piena a misure ancora usate proprio per le difficoltà applicative.

I chiarimenti riguardano principalmente le tolleranze, gli immobili vincolati, la disciplina per la sanatoria degli immobili ante 1977, le variazioni essenziali. 

In particolare, i riferimenti sono principalmente alle seguenti condizioni:

  • sanatoria delle piccole difformità, per cui gli interventi di lieve entità sugli immobili vincolati potranno essere regolarizzati con procedure più snelle, a condizione di rispettare la doppia conformità;
  • regolarizzazione delle varianti ante 1977, per cui si possono sanare i lavori effettuati prima della Legge Bucalossi (30 gennaio 1977), che aveva introdotto l’obbligo di un titolo edilizio per il diritto a costruire;
  • dimostrazione dello stato legittimo dell’immobile, per cui i proprietari potranno ricostruire la storia edilizia dell’immobile indicando nella modulistica gli estremi dei titoli pregressi, mentre l’amministrazione dovrà presumere la legittimità salvo prove contrarie;
  • i casi di maggiore incertezza per sottotetti e altri interventi edilizi minori.


Quante domande si devono fare per sanare più abusi in uno stesso immobile

Tra le novità ci sarà la possibilità di presentare una domanda unica per portare avanti contemporaneamente più richieste di sanatoria.

Secondo quanto chiarito dal Ministero, tale opportunità vale, infatti, non solo per le agevolazioni previste per cambi di destinazione d’uso, ma per tutti gli obiettivi di trasformazione edilizia previsti dal Decreto Salva Casa.

Ciò significa che un cittadino può presentare un’unica istanza per chiedere, contestualmente, la sanatoria di una difformità del passato e il cambio d’uso dell’immobile condizionato alla sanatoria. 

In questo modo, non sarà necessario presentare più domande per sanare le irregolarità del proprio immobile.

Le misure del Salva Casa valgono anche nelle Regioni che applicano norme locali

Un altro chiarimento fornito dal Mit riguarda la possibilità di applicazione delle semplificazioni introdotte dal decreto anche nelle Regioni che hanno adottato o adotteranno norme locali di recepimento, posizione che conferma l’intenzione del Governo di collaborare con le amministrazioni territoriali per garantire una maggiore uniformità sul territorio nazionale.


 

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