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Bonus Mamme 2025 scaduto il 9 Dicembre: cosa può fare chi non ha presentato domanda e chi ha proroga fino al 31 gennaio 2026

di Marianna Quatraro pubblicato il
Bonus Mamme 2025 scaduto 9 Dicembre pror

Quali lavoratrici possono ancora presentare domanda per avere il bonus mamme da 480 euro ancora fino al prossimo 31 gennaio 2026 e cosa fare

Il bonus per le madri lavoratrici per il 2025 ha visto la sua prima scadenza il 9 dicembre, fissando un termine importante per la presentazione delle domande da parte delle aventi diritto. Il sostegno è stato disposto sotto forma di bonus una tantum erogato esclusivamente alle lavoratrici in presenza di determinati requisiti. Il quadro normativo prevede una proroga per alcune categorie di beneficiarie che potranno ancora accedere a questa misura economica fino al 31 gennaio 2026.

Tempistiche e modalità di pagamento del Bonus Mamme 2025

L'iter di erogazione del contributo si articola su procedure e scadenze precise comunicate dall’INPS. Il contributo, per l’anno 2025, prevede un importo massimo di 480 euro, pari a 40 euro al mese per ciascun periodo in cui si possiedono i requisiti, accreditato come somma unica a dicembre. 

Per il presente anno, la liquidazione avverrà in un’unica soluzione entro febbraio 2026, raccolte e verificate le domande presentate entro le scadenze definite. Questa modalità consente alla gestione previdenziale di calcolare gli importi spettanti in base ai mesi di possesso dei requisiti, evitando anticipazioni mensili e garantendo l’erogazione dell’intero beneficio in tempi ben definiti.

L’accredito sarà effettuato direttamente sul conto corrente indicato nella richiesta oppure tramite bonifico domiciliato, a seconda della preferenza della beneficiaria. Secondo la legge, quanto percepito non viene considerato reddito ai fini fiscali o ai fini dell’Isee, offrendo così un vantaggio netto a chi riceve il bonus. 

Cosa fare se non si è presentata domanda entro il 9 dicembre: la proroga fino al 31 gennaio 2026

Per le madri lavoratrici aventi diritto che non hanno inoltrato domanda entro il termine del 9 dicembre, la normativa prevede la possibilità di usufruire di una proroga per la trasmissione dell’istanza fino al 31 gennaio 2026, come chiarito dagli ultimi aggiornamenti INPS. Questa opportunità vale per coloro che hanno maturato i requisiti tra il 10 dicembre e il 31 dicembre 2025, permettendo così di recuperare il diritto e accedere al beneficio per i mesi di effettiva spettanza.

Tutte le richieste effettuate entro questa finestra verranno regolarmente istruite e, se accettate, il pagamento sarà effettuato comunque entro febbraio 2026 insieme alle domande presentate in precedenza. C'è, inoltre, da considerare che:

  • Non decade il diritto per chi acquisisce i requisiti successivamente al 9 dicembre, purché la domanda sia presentata entro la nuova scadenza del 31 gennaio 2026.
  • Chi, invece, avrebbe potuto fare domanda prima del 9 dicembre ma non lo ha fatto e non rientra tra le casistiche indicate dalla proroga, perde la possibilità di accedere al contributo per l’anno 2025.
  • La proroga è una soluzione pensata appositamente per tutelare coloro che maturano la condizione necessaria nei giorni immediatamente successivi al termine ordinario — ad esempio, chi diventa madre lavoratrice nei mesi di dicembre.
La proroga non si applica in modo generalizzato a tutte le lavoratrici in ritardo con la domanda, ma esclusivamente a quelle che acquistano il requisito di accesso dopo la scadenza originaria e comunque entro la fine del 2025

Chi può ancora presentare domanda per il Bonus Mamme 2025 e requisiti necessari

L’apertura straordinaria fino a fine gennaio per avere il bonus mamme 2025 riguarda specifiche categorie di aventi diritto. Rientrano tra i possibili beneficiari tutte le madri lavoratrici che hanno maturato i requisiti dal 10 dicembre al 31 dicembre 2025. L’agevolazione si rivolge principalmente a:

  • Lavoratrici dipendenti, sia del settore pubblico sia privato, con almeno due figli a carico e reddito lordo annuo non superiore a 40.000 euro.
  • Lavoratrici autonome iscritte alle gestioni previdenziali obbligatorie o alle casse di previdenza professionale.
  • Lavoratrici con contratto di apprendistato (equiparate alle dipendenti a tempo indeterminato) che rientrano nella fascia delle madri di almeno due figli.
Restano escluse dal beneficio:
  • Le madri di un solo figlio
  • Le libere professioniste in regime forfettario
  • Titolari di cariche sociali e imprenditrici prive di iscrizione alla previdenza obbligatoria
Il riconoscimento del sostegno dipende dal numero di figli (almeno due), dall’età del più giovane (diversi limiti per altri bonus) e dalla natura del contratto di lavoro, distinguendo tra tempo determinato e indeterminato per la differente modalità di riconoscimento tra bonus monetario e agevolazione contributiva.

Procedura per la presentazione della domanda: canali e documentazione richiesta

Le istanze per il bonus possono essere presentate attraverso tre canali principali:

  • La piattaforma online INPS, alla sezione dedicata a sostegni e bonus alla famiglia, accedendo tramite SPID (livello 2 o superiore), CIE 3.0, CNS o credenziali eIDAS.
  • Il Contact Center Multicanale, contattando i numeri 803.164 (gratuito da rete fissa) o 06.164.164 (da mobile a pagamento secondo la tariffa del gestore).
  • Gli Istituti di Patronato autorizzati, che offrono supporto nella predisposizione e trasmissione delle domande e nella verifica della corretta documentazione.
La documentazione necessaria comprende:
  • Identità digitale (come SPID o CIE almeno di secondo livello o CNS)
  • Dati anagrafici personali e familiari
  • Prova dei requisiti reddituali e della situazione lavorativa
  • Indicazione dell’IBAN intestato alla richiedente per l’accredito della somma
L’INPS verifica d’ufficio requisiti contributivi e presenza del numero minimo di figli, limitandosi a richiedere dichiarazioni sostitutive ove necessario. Per IBAN esteri, va allegato il modulo MV70. Le istruttorie vengono gestite in ordine cronologico di arrivo, fino a esaurimento delle risorse annuali stanziate.