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Primi pagamenti Bonus mamme lavoratrici già subito ora a dicembre: INPS velocizza procedure

di Marianna Quatraro pubblicato il
Primi pagamenti Bonus mamme lavoratrici

Partono già questo mese di dicembre i pagamenti del bonus mamme lavoratrici 2025 da 480 euro: a chi spettano. Prossima finestra a febbraio 2026

Con il mese di dicembre prende avvio il pagamento del beneficio economico introdotto nel 2025 a sostegno delle lavoratrici madri con figli. I primi pagamenti vengano accreditati a coloro che hanno presentato richiesta entro la scadenza ordinaria. Per tutti i dettagli relativi ai tempi e alla propria posizione, è possibile consultare direttamente l’area personale sul portale INPS. Il contributo una tantum, fino a 480 euro, rappresenta una risposta immediata alle esigenze delle lavoratrici più esposte, anticipando la stabilizzazione delle agevolazioni contributive prevista per il prossimo anno. 

A chi spetta il bonus mamme lavoratrici: beneficiarie e requisiti di accesso

Il bonus mamme 2025 è rivolto a una platea specifica di lavoratrici. Può accedere all’incentivo:

  • chi è madre con almeno due figli, tra naturali, adottivi o affidati;
  • per due figli: il più giovane deve avere meno di 10 anni;
  • con tre o più figli: il più piccolo deve essere minorenne (meno di 18 anni);
  • occorre essere lavoratrice dipendente (pubblica o privata, inclusi contratti a termine, somministrazione e lavoro intermittente, ma esclusi i rapporti domestici) oppure lavoratrice autonoma iscritta a gestione previdenziale obbligatoria (Gestione Separata, casse professionali);
  • il reddito annuo da lavoro del 2025 non può superare i 40.000 euro al lordo dei contributi previdenziali.
Sono escluse dal beneficio le madri con tre o più figli titolari di contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, per le quali resta l’accesso alle misure di esonero contributivo IVS totale già in vigore dal 2024 e confermate fino al 2026. Risultano altresì escluse le lavoratrici domestiche e le imprenditrici prive di iscrizione alle gestioni obbligatorie. 
 

Il diritto si perfeziona all’atto in cui il nucleo familiare soddisfa i requisiti numerici e anagrafici sui figli, anche nel corso dell’anno: ad esempio, se il secondo figlio nasce a giugno, il diritto matura e decorre da quel mese per le mensilità restanti nel 2025. L’erogazione avviene per i soli mesi di effettiva attività lavorativa o iscrizione alle casse di previdenza; non sono inclusi i periodi di sospensione o cessazione del rapporto. 

È richiesto, inoltre, che la situazione lavorativa e i requisiti relativi ai figli siano rispettati alla data del 1° gennaio o maturino entro il 31 dicembre dell’anno di riferimento. 

Importo, durata e particolarità del bonus: come funzionano i pagamenti

L’ammontare dell’aiuto è fissato in 40 euro al mese per ogni mese o frazione di mese di attività lavorativa svolta nel 2025, fino a un massimo di 12 mesi (cioè 480 euro annui). Il sostegno non concorre a formare il reddito complessivo ai fini IRPEF e non impatta sull’ISEE, caratteristica che lo rende particolarmente vantaggioso nel quadro dei sostegni alle famiglie. 

La stessa logica si applica alle lavoratrici autonome, pensionistiche e iscritte a casse professionali: per loro il conteggio parte dal mese di iscrizione attiva ed effettiva operatività nel 2025. 
 

L’erogazione avviene in un’unica soluzione: l’INPS liquida l’importo spettante con accredito diretto sul conto bancario o, in alternativa, tramite bonifico domiciliato, secondo le indicazioni comunicate dalla beneficiaria nella domanda. La liquidazione avviene a dicembre 2025 per tutte le richiedenti che hanno inoltrato la richiesta entro la scadenza ordinaria e per le mensilità di effettiva attività lavorativa/interruzione, mentre entro febbraio 2026 per le istanze, accolte, arrivate tra il 10 dicembre 2025 e il 31 gennaio 2026. 

Il valore percepito sarà proporzionale ai mesi lavorati nell’anno: chi, ad esempio, ha lavorato sei mesi potrà ricevere 240 euro, mentre con nove mesi di lavoro attivo verrà riconosciuta una quota di 360 euro. 

Il bonus rimane integrabile con altre misure di sostegno, quali assegno unico e bonus asilo nido, e non è soggetto a ritenute fiscali o previdenziali.

Modalità e tempistiche della domanda: canali INPS, scadenze e documentazione

La richiesta deve essere inoltrata esclusivamente in modalità telematica, utilizzando uno dei tre canali abilitati dall’Istituto:

  • portale ufficiale INPS, accessibile tramite credenziali SPID, CIE o CNS;
  • Contact Center Multicanale (numero verde da fisso 803.164 o 06.164.164 da cellulare);
  • istituti di patronato accreditati, che offrono assistenza e supporto per la compilazione della domanda.
Per accedere al beneficio è indispensabile inserire in domanda la modalità di accredito desiderata (IBAN intestato o bonifico domiciliato). Inoltre, occorre:
  • dichiarare i dati anagrafici dei figli;
  • indicare la tipologia e durata del rapporto di lavoro (determinato, indeterminato, intermittente, autonomo);
  • specificare i mesi per cui si maturano i requisiti;
  • indicare il proprio reddito da lavoro stimato per il 2025 (autocertificazione sotto responsabilità propria);
  • scegliere la modalità di pagamento preferita, con indicazione precisa dell’IBAN bancario/postale;
  • per IBAN esteri, allegare il modulo identificativo SEPA.
La scadenza ordinaria per l’invio della domanda è fissata ad oggi, 9 dicembre 2025, considerata la deroga concessa in seguito a giorni festivi. Per chi matura i requisiti tra il 10 e il 31 dicembre, è prevista una finestra suppletiva che consente l’inoltro entro il 31 gennaio 2026. 

Quando arrivano i pagamenti INPS: calendario e consultazione delle tempistiche online

L’erogazione dell’incentivo 2025 segue un calendario preciso e garantisce tempistiche certe sia per le lavoratrici dipendenti che autonome.

  • Domande presentate entro il 9 dicembre: accredito diretto dell’importo spettante nel mese di dicembre, con pagamento programmato per rispondere alle esigenze di spesa di fine anno e festività natalizie.
  • Domande trasmesse tra il 10 dicembre 2025 e il 31 gennaio 2026 (per le madri che completano i requisiti entro il termine dell’anno): la liquidazione INPS avverrà entro febbraio 2026, sempre in un’unica soluzione.
Il pagamento arriva direttamente sull’IBAN fornito o con bonifico domiciliato e non sarà necessario alcun passaggio attraverso il datore di lavoro o la busta paga. L’INPS, attraverso il suo portale, mette a disposizione delle beneficiarie una funzionalità di consultazione online: accedendo all’area riservata, selezionando la posizione personale, è possibile visualizzare l’avanzamento della domanda, l’elenco delle mensilità riconosciute, la data prevista di liquidazione e l’esito finale della pratica. 

Cosa succede per chi presenta domanda dopo il 9 dicembre: la finestra aggiuntiva di febbraio

Non tutte le lavoratrici maturano i requisiti entro la scadenza originaria: per chi completa le condizioni tra il 10 e il 31 dicembre, è prevista la possibilità di inviare comunque domanda fino al 31 gennaio 2026. In questo caso il contributo non viene perso, ma la liquidazione slitta alla finestra di febbraio dell’anno successivo. 
Il pagamento seguirà la stessa logica: unica soluzione sull’importo dovuto per il periodo effettivamente lavorato nel 2025. Questa modalità si rivela particolarmente utile per chi diventa madre o raggiunge il numero di figli necessario in prossimità della fine dell’anno o per quelle situazioni lavorative che si formalizzano dopo il 9 dicembre. 
Resta invariato il limite massimo di 480 euro e le condizioni di non cumulabilità per i mesi in cui si possiede un contratto a tempo indeterminato con tre o più figli. La finestra aggiuntiva consente a chi si trova in transizione lavorativa o familiare di accedere pienamente al sostegno, senza preclusioni dovute al calendario.

Domande frequenti e controllo sulla regolarità dei requisiti

L’INPS ha pubblicato una raccolta di FAQ ufficiali per facilitare il corretto inoltro delle richieste e sciogliere i principali dubbi interpretativi. Tra i temi più comuni affrontati:

  • come calcolare le mensilità spettanti in caso di inizio o cessazione del rapporto durante l’anno;
  • cosa succede in caso di nascita, adozione o affidamento di figli nel corso del 2025;
  • modalità per la regolarizzazione delle coordinate bancarie dopo l’invio della domanda;
  • possibilità di accesso per lavoratrici part-time, intermittenti o con periodi di sospensione;
  • compatibilità con altre misure di sostegno e obblighi di autocertificazione.
I controlli sul possesso dei requisiti sono effettuati dall’INPS tramite incrocio dei dati con le dichiarazioni fiscali e previdenziali. In caso di violazioni o dichiarazioni false, l’ente può disporre la revoca del bonus e richiedere la restituzione delle somme indebitamente erogate.