Partono già questo mese di dicembre i pagamenti del bonus mamme lavoratrici 2025 da 480 euro: a chi spettano. Prossima finestra a febbraio 2026
Con il mese di dicembre prende avvio il pagamento del beneficio economico introdotto nel 2025 a sostegno delle lavoratrici madri con figli. I primi pagamenti vengano accreditati a coloro che hanno presentato richiesta entro la scadenza ordinaria. Per tutti i dettagli relativi ai tempi e alla propria posizione, è possibile consultare direttamente l’area personale sul portale INPS. Il contributo una tantum, fino a 480 euro, rappresenta una risposta immediata alle esigenze delle lavoratrici più esposte, anticipando la stabilizzazione delle agevolazioni contributive prevista per il prossimo anno.
Il bonus mamme 2025 è rivolto a una platea specifica di lavoratrici. Può accedere all’incentivo:
Il diritto si perfeziona all’atto in cui il nucleo familiare soddisfa i requisiti numerici e anagrafici sui figli, anche nel corso dell’anno: ad esempio, se il secondo figlio nasce a giugno, il diritto matura e decorre da quel mese per le mensilità restanti nel 2025. L’erogazione avviene per i soli mesi di effettiva attività lavorativa o iscrizione alle casse di previdenza; non sono inclusi i periodi di sospensione o cessazione del rapporto.
È richiesto, inoltre, che la situazione lavorativa e i requisiti relativi ai figli siano rispettati alla data del 1° gennaio o maturino entro il 31 dicembre dell’anno di riferimento.
L’ammontare dell’aiuto è fissato in 40 euro al mese per ogni mese o frazione di mese di attività lavorativa svolta nel 2025, fino a un massimo di 12 mesi (cioè 480 euro annui). Il sostegno non concorre a formare il reddito complessivo ai fini IRPEF e non impatta sull’ISEE, caratteristica che lo rende particolarmente vantaggioso nel quadro dei sostegni alle famiglie.
La stessa logica si applica alle lavoratrici autonome, pensionistiche e iscritte a casse professionali: per loro il conteggio parte dal mese di iscrizione attiva ed effettiva operatività nel 2025.
L’erogazione avviene in un’unica soluzione: l’INPS liquida l’importo spettante con accredito diretto sul conto bancario o, in alternativa, tramite bonifico domiciliato, secondo le indicazioni comunicate dalla beneficiaria nella domanda. La liquidazione avviene a dicembre 2025 per tutte le richiedenti che hanno inoltrato la richiesta entro la scadenza ordinaria e per le mensilità di effettiva attività lavorativa/interruzione, mentre entro febbraio 2026 per le istanze, accolte, arrivate tra il 10 dicembre 2025 e il 31 gennaio 2026.
Il valore percepito sarà proporzionale ai mesi lavorati nell’anno: chi, ad esempio, ha lavorato sei mesi potrà ricevere 240 euro, mentre con nove mesi di lavoro attivo verrà riconosciuta una quota di 360 euro.
Il bonus rimane integrabile con altre misure di sostegno, quali assegno unico e bonus asilo nido, e non è soggetto a ritenute fiscali o previdenziali.
La richiesta deve essere inoltrata esclusivamente in modalità telematica, utilizzando uno dei tre canali abilitati dall’Istituto:
L’erogazione dell’incentivo 2025 segue un calendario preciso e garantisce tempistiche certe sia per le lavoratrici dipendenti che autonome.
Non tutte le lavoratrici maturano i requisiti entro la scadenza originaria: per chi completa le condizioni tra il 10 e il 31 dicembre, è prevista la possibilità di inviare comunque domanda fino al 31 gennaio 2026. In questo caso il contributo non viene perso, ma la liquidazione slitta alla finestra di febbraio dell’anno successivo.
Il pagamento seguirà la stessa logica: unica soluzione sull’importo dovuto per il periodo effettivamente lavorato nel 2025. Questa modalità si rivela particolarmente utile per chi diventa madre o raggiunge il numero di figli necessario in prossimità della fine dell’anno o per quelle situazioni lavorative che si formalizzano dopo il 9 dicembre.
Resta invariato il limite massimo di 480 euro e le condizioni di non cumulabilità per i mesi in cui si possiede un contratto a tempo indeterminato con tre o più figli. La finestra aggiuntiva consente a chi si trova in transizione lavorativa o familiare di accedere pienamente al sostegno, senza preclusioni dovute al calendario.
L’INPS ha pubblicato una raccolta di FAQ ufficiali per facilitare il corretto inoltro delle richieste e sciogliere i principali dubbi interpretativi. Tra i temi più comuni affrontati: