Negli ultimi anni il "compra ora, paga dopo" è entrato stabilmente tra le scelte preferite dai consumatori italiani, soprattutto per la semplicità e rapidità dell’esperienza d’acquisto digitale.
Questa ampia penetrazione del modello "Buy Now Pay Later" (BNPL) ha determinato una forte crescita nel volume delle operazioni e un cambiamento nelle abitudini di spesa. Il fenomeno tuttavia va ben oltre l’e-commerce: società come Satispay hanno esteso servizi rateali anche ai negozi fisici, contribuendo così a trasformare il modo in cui gli italiani concepiscono la dilazione dei pagamenti quotidiani.
Cos'è il Buy Now Pay Later: funzionamento e protagonisti del mercato
Il modello BNPL non corrisponde al classico prestito bancario ma a un sistema digitale di dilazione del pagamento, generalmente senza interessi se le scadenze vengono rispettate. Al momento dell’acquisto, il consumatore versa un acconto ridotto (ad esempio il 25%) e il saldo viene frazionato in poche rate, solitamente 3 o 4, addebitate automaticamente su carta, conto o portafoglio elettronico.
Il fornitore del servizio si fa carico dell’intero importo presso il merchant permettendo al rivenditore di incassare subito la somma dell’acquisto, mentre il cliente può gestire la propria spesa nel tempo. Le condizioni, tuttavia, cambiano in presenza di piani più lunghi: oggi piattaforme come PayPal, Klarna e Scalapay offrono opzioni che permettono dilazioni anche su 12, 24 o 36 mesi, con TAEG variabili a seconda della durata e dell’affidabilità creditizia.
Di seguito, un’analisi sintetica dei principali player in Italia e all’estero:
| Società |
Caratteristiche principali |
| Klarna |
Pagamenti in 3-12 mesi, opzioni senza interessi o con costi commisurati all’importo |
| Scalapay |
Fino a 3 rate senza interessi o dilazioni più lunghe tramite partnership bancarie |
| PayPal |
"Paga in 3" senza interessi o piani fino a 24 mesi con TAEG variabile |
| Satispay |
"Paga in 3", utilizzabile anche nei negozi fisici con addebito su wallet |
Oltre a questi, operatori internazionali come Afterpay (ora parte di Square), Affirm, Paidy e Zip hanno reso la formula una variabile globale nel settore dei pagamenti. In Italia, la diffusione si deve anche al crescente numero di store fisici convenzionati che si sono adeguati alla domanda di maggiore flessibilità nei pagamenti, sfruttando le sinergie con fintech e banche digitali.
I vantaggi percepiti per consumatori e commercianti
La popolarità del BNPL si spiega con una pluralità di benefici, spesso dichiarati sia dagli utenti che dai merchant. In sintesi:
- Esperienza d’acquisto semplificata: autorizzazione al pagamento immediata e suddivisione in poche rate facilmente gestibili.
- Assenza di interessi nelle formule standard, purché si rispettino le scadenze. In caso contrario, possono essere applicate penali o costi aggiuntivi.
- Accessibilità finanziaria anche per acquisti imprevisti, spesa imponente o beni desiderati, aumentando il potere d’acquisto individuale.
- Incasso immediato del valore della vendita per i commercianti, che ricevono direttamente dal provider l’intera somma, con garanzia di pagamento anche in caso di insolvenza del cliente.
- Ridotta complessità burocratica rispetto ai prestiti tradizionali, dato che la procedura è rapida, digitale e spesso gestibile da smartphone.
- Miglioramento della conversione per gli store online, riducendo l’abbandono del carrello e fidelizzando i clienti.
I retailer possono inoltre usufruire di commissioni competitive e di nuovi strumenti d’analisi, e i consumatori vedono ampliate le loro possibilità di scelta.
L’utilità cresce in caso di emergenze o necessità non programmabili, mentre per i negozi fisici la capacità di competere con l’e-commerce si rafforza grazie all’adozione di servizi rateali digitali.
I rischi nascosti del Buy Now Pay Later: sovraindebitamento e trappole cognitive
Nonostante numerosi vantaggi dichiarati, il BNPL comporta rischi spesso sottovalutati, legati a sovraindebitamento e a meccanismi psicologici che alterano la percezione della spesa.
Le principali criticità risiedono nell’illusione di sostenibilità (“me lo posso permettere”) e nella frammentazione dei pagamenti, che porta molti consumatori, specie i più giovani e meno esperti, a considerare ogni singola rata come un impegno isolato, trascurando la somma complessiva degli impegni finanziari attivi.
- Il 29% degli utenti BNPL ammette di aver speso più del proprio budget; il 16% dichiara di avere almeno cinque contratti BNPL contemporaneamente attivi (fonte CRIF).
- Il rischio di insolvenza cresce proporzionalmente all’incremento di operazioni rateali, con un aumento delle segnalazioni di difficoltà nei pagamenti e gestione degli imprevisti.
- Un report di Assoutenti (2025) sottolinea che la percezione del debito attraverso il BNPL risulta "alleggerita": la mente ragiona per piccole rate, non per flusso mensile totale, portando spesso a sottovalutare l’effettiva esposizione debitoria.
- La concentrazione di numerosi micro-impegni può avere impatti sulla salute finanziaria, soprattutto se il consumatore non tiene traccia di tutte le rate attive e si trova in difficoltà al sopraggiungere di spese impreviste.
Oltre ai rischi finanziari, si evidenziano
zone grigie nella protezione del cliente in caso di reclami, prodotti difettosi o rimborsi complessi, dato che spesso il rapporto si articola su più livelli (cliente, piattaforma BNPL, rivenditore). A livello sociale, l’ampio ricorso alla formula “compra ora, paga dopo” riflette una cultura dell’immediatezza che rischia di penalizzare la pianificazione e il risparmio a lungo termine.
La nuova normativa europea sul BNPL proprio per evitare anche e soprattutto i rischi nascosti: cosa cambia per utenti e aziende
L’intervento normativo europeo ha avviato un percorso di regolamentazione più omogeneo della dilazione digitale nei pagamenti. Entro novembre 2026, la nuova direttiva – che equipara di fatto il BNPL al credito al consumo – impone:
- Maggiore trasparenza precontrattuale su termini, costi potenziali e condizioni applicate alle rate
- Controlli uniformi e stringenti sulla capacità di rimborso degli utenti, anche per importi contenuti e per utenti con poca esperienza creditizia
- Nuove soglie temporali più restrittive per la durata delle dilazioni: 50 giorni in negozio fisico, 14 giorni per transazioni online
Società come Klarna e PayPal devono oggi uniformarsi a queste regole, rivedendo offerte e processi.
Per gli utenti significa maggiori tutele e informazioni dettagliate sulla sostenibilità delle rate, mentre per aziende e merchant i processi di adeguamento – e i costi associati – rischiano di incidere sui margini, diventando potenzialmente oggetto di trasferimento sul prezzo finale dei servizi.
Tra le conseguenze immediate:
- Crescente orientamento verso formule ibride e finanziamenti classici
- Obbligatorietà di controlli ex ante sulla solvibilità, per evitare eccessi di esposizione e insolvenze a catena
- Aumento della trasparenza nelle condizioni, con impatto anche competitivo sulle offerte disponibili
La regolamentazione intende dunque
creare un ecosistema più sicuro, garantendo sia innovazione sia responsabilità tra tutti gli attori del mercato.
Alternative tradizionali e l'importanza dell'educazione finanziaria
Accanto alle piattaforme più note, restano disponibili opzioni tradizionali come prestiti a tasso zero proposti dalla GDO, finanziamenti rapidi con procedure semplificate (es. PagoDil di Cofidis) o carte dedicate (es. Agospay Zero), adatte a spese maggiori e con maggiore chiarezza su costi e condizioni.
L’educazione finanziaria resta la leva principale per gestire correttamente l’approccio alla rateizzazione digitale. Le best practice suggerite dagli analisti:
- Calcolare sempre il totale degli impegni mensili, non solo la rata singola
- Applicare il principio del 30%: la somma delle rate attive non dovrebbe mai superare il 30% del reddito netto mensile disponibile
- Verificare la presenza di risparmi residui a copertura di eventuali imprevisti
- Chiedersi sempre "comprerei questo bene in un’unica soluzione?" prima di attivare un nuovo piano rateale
Secondo ISTAT, nel 2024 oltre il 50% degli italiani ha almeno un prestito in corso, con rata media mensile di 278 euro. Questo richiede consapevolezza nella gestione e pianificazione delle spese, evitando dinamiche impulsive favorite dalla facilità di accesso tipica dei canali digitali.
La comparazione tra BNPL e alternative classiche evidenzia:
| BNPL |
Finanziamenti tradizionali |
| Accesso immediato, processo digitale, rischi di accumulo non percepito |
Tempi più lunghi, istruttoria approfondita, maggiore chiarezza su condizioni |
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