Disco orario automatico, i rischi di utilizzo improprio e le conseguenze legali
Il disco orario automatico, dotato di un meccanismo alimentato a batteria, consente di aggiornare automaticamente l'orario di inizio sosta, simulando così il rispetto dei limiti temporali imposti in aree regolamentate. Sebbene dall'esterno sembri un comune disco orario, il suo utilizzo spesso si configura come una strategia per aggirare le norme sulla sosta temporanea.
Si tratta di un dispositivo elettronico che, grazie a un meccanismo motorizzato alimentato da una batteria, regola in autonomia l'orario di inizio della sosta. A differenza del disco orario tradizionale, la lancetta su questo strumento si aggiorna automaticamente, spostandosi in avanti nel tempo. Esternamente sembra un normale disco orario, ma il suo funzionamento nascosto consente di eludere i limiti temporali imposti nelle aree di sosta controllata, rendendolo potenzialmente illecito.
Al suo interno è presente un piccolo motore elettrico, generalmente alimentato da una batteria stilo di tipo AA, che consente il movimento della lancetta oraria in modo graduale e continuo. Questo meccanismo è nascosto nella parte posteriore, insieme alla batteria, rendendo l’aspetto esterno identico a quello di un comune disco orario tradizionale.
La funzione principale di questi dispositivi consiste nello spostare automaticamente l’orario di arrivo indicato sul quadrante, l’elemento visibile ai controlli di polizia o degli ausiliari del traffico. Grazie alla lenta ma costante rotazione, la lancetta marcatempo dà l’impressione che la sosta sia iniziata di recente, anche quando si è prolungata ben oltre il limite consentito.
Alcuni modelli presentano anche una levetta che permette di attivare o disattivare il meccanismo motorizzato. Quando in modalità “off”, il dispositivo si limita a funzionare come un normale disco orario manuale.
Nonostante la semplicità del funzionamento tecnologico, il disco automatico rappresenta uno strumento potenzialmente fraudolento se utilizzato attivamente per eludere i controlli. La capacità del dispositivo di aggiornare in autonomia l’orario di sosta aggira le regole previste per le aree di parcheggio a tempo limitato, il che lo rende di particolare interesse per le autorità preposte al controllo.
La legalità del disco orario automatico è strettamente correlata all’utilizzo che se ne fa in relazione alle norme del Codice della Strada. Mentre l’acquisto e il possesso di tali dispositivi non costituiscono reato, il loro utilizzo attivo per alterare l’orario di sosta rientra in una violazione delle regole relative alle aree di parcheggio regolamentato. L’articolo 157 del Codice della Strada obbliga i conducenti a indicare chiaramente l’orario di inizio sosta nelle aree con limite temporale.
Quando il dispositivo automatico è in funzione, viene considerato un mezzo per eludere il rispetto dei limiti temporali di sosta, configurando una violazione amministrativa o, a seconda dei casi, anche una fattispecie di reato. In particolare, l’uso del disco automatico in aree di sosta a pagamento può tradursi in una denuncia per truffa aggravata, come previsto dall’articolo 640, comma 2 del Codice Penale, qualora l’obiettivo sia quello di sottrarsi al pagamento del dovuto.
Per essere usato in maniera conforme alla legge, il dispositivo deve essere privo di batteria o disattivato, funzionando così come un classico disco orario manuale. In caso contrario, l’utilizzo diventa passibile di sanzioni e provvedimenti legali appropriati.
Le sanzioni previste per l’uso improprio del disco orario automatico variano in base al contesto e alla natura della violazione: