Quali sono i beni che vengono pignorati prima in presenza di debiti con Agenzia Entrate, INPS, Comuni ed enti pubblici e cosa cambia
Che cosa viene pignorato per prima in caso di debiti con Agenzia Entrate, INPS, Comuni ed enti pubblici? Il pignoramento di qualsiasi bene, che si tratti di un conto corrente, una casa o altro immobile, auto o altri beni mobiliari, è una procedura che non scatta immediatamente al mancato pagamento di una obbligazione cui un soggetto è vincolato. Generalmente, infatti, ci vogliono anni prima che un pignoramento diventi esecutivo e colpisca effettivamente e realmente i beni di un soggetto che ha contratto debiti.
Se, però, il pignoramento effettivo scatta, tutti i beni in possesso del debitore sono a rischio e vengono pignorati in maniera prioritaria a seconda del debito contratto e non ripagato.
Per esempio, nel caso di mancati ripetuti pagamenti di cartelle esattoriali per contributi previdenziali, per esempio, i primi beni che vengono pignorati dall’Agenzia delle Entrate e dall’Inps sono stipendi, conti correnti ma anche le pensioni, per poi procedere ad eventuali altri beni in caso di necessità per il recupero del debito.
Se si ricevono cartelle esattoriali per il mancato pagamento di multe stradali emesse dalla Polizia Municipale del proprio Comune o altri, allora il pignoramento scatta sulla vettura di proprietà destinataria delle multe.
Gli enti pubblici possono procedere anche al pignoramento di case e altri immobili nel caso di mancato e ripetuto pagamento delle rate del mutuo oltre i termini concessi dalla legge. Se, infatti, non si paga una rata entro 180 giorni in ritardo rispetto alla data di pagamento stabilita, la banca (o altro ente pubblico di riscossione a cui eventualmente si affida) può chiedere la risoluzione del contratto e può scattare il pignoramento dell’immobile.
L’ente di riscossione pubblico può procedere al pignoramento dell’immobile, anche se prima casa (a condizione che sia di lusso o pregio o accatastata come villa) se:
Si parte dalla ricezione di un avviso, o una multa, ecc per il pagamento di un debito. Se il soggetto destinatario non adempie al pagamento dopo 60 giorni, si attivano i tempi che portano all’invio di cartelle esattoriali, che ogni debitore riceve per mancato pagamento di ogni debito contratto, da multe per violazione del Codice della Strada, al mancato pagamento di tassa sui rifiuti Tari, e simili.
Se anche entro un anno dalla notifica della cartella esattoriale, il debitore non provvede a saldare il proprio debito, il creditore notifica l’atto di precetto, l’intimazione di pagamento, che obbliga il contribuente a regolarizzare il pagamento entro 10 giorni.
A questo punto, se il soggetto debitore paga, la procedura decade immediatamente, altrimenti prosegue con l’invio, dopo 180 giorni (cioè 6 mesi) dell’avviso di avvio del pignoramento di conti correnti, soldi, case e altri beni mobili e immobili. Fino a questo punto sono trascorsi, complessivamente quasi 2 anni, ma si tratta che possono allungarsi di molto, considerando le lungaggini burocratiche italiane. Se il debitore non paga ancora, allora si può procedere con l’esecuzione forzata, pignorando i beni del contribuente.
Che cosa viene pignorato per prima in caso di debiti con Agenzia Entrate, INPS, Comuni ed enti pubblici
Quali sono i beni che vengono pignorati prima in presenza di debiti con Agenzia Entrate, INPS, Comuni ed enti pubblici e cosa cambia
Che cosa viene pignorato per prima in caso di debiti con Agenzia Entrate, INPS, Comuni ed enti pubblici? Il pignoramento di qualsiasi bene, che si tratti di un conto corrente, una casa o altro immobile, auto o altri beni mobiliari, è una procedura che non scatta immediatamente al mancato pagamento di una obbligazione cui un soggetto è vincolato. Generalmente, infatti, ci vogliono anni prima che un pignoramento diventi esecutivo e colpisca effettivamente e realmente i beni di un soggetto che ha contratto debiti.
Se, però, il pignoramento effettivo scatta, tutti i beni in possesso del debitore sono a rischio e vengono pignorati in maniera prioritaria a seconda del debito contratto e non ripagato.
Cosa viene pignorato per prima per debiti con Agenzia Entrate, INPS, Comuni ed enti pubblici
Quanto tempo serve perchè scatti effettivamente pignoramento da Agenzia Entrate, INPS, Comuni ed enti pubblici
Cosa viene pignorato per prima per debiti con Agenzia Entrate, INPS, Comuni ed enti pubblici
I beni che vengono pignorati per prima nel caso di debiti con Agenzia delle Entrate, Inps, Comuni ed enti pubblici sono diversi a seconda del motivo per cui si è contratto il debito non regolarmente ripagato. Per esempio, nel caso di mancati ripetuti pagamenti di cartelle esattoriali per mancato pagamento di contributi previdenziali, per esempio, i primi beni che vengono pignorati dall’Agenzia delle Entrate e dall’Inps sono stipendi, conti correnti ma anche le pensioni, per poi procedere ad eventuali altri beni in caso di necessità per il recupero del debito.
Se si ricevono cartelle esattoriali per il mancato pagamento di multe stradali emesse dalla Polizia Municipale del proprio Comune o altri, allora il pignoramento scatta sulla vettura di proprietà destinataria delle multe.
Gli enti pubblici possono procedere anche al pignoramento di case e altri immobili nel caso di pagamento e ripetuto pagamento delle rate del mutuo oltre i termini concessi dalla legge. Se, infatti, non si paga una rata entro 180 giorni in ritardo rispetto alla data di pagamento stabilita, la banca (o altro ente pubblico di riscossione a cui eventualmente si affida) può chiedere la risoluzione del contratto e può scattare il pignoramento dell’immobile.
L’ente di riscossione pubblico può procedere al pignoramento dell’immobile, anche se prima casa (a condizione che sia di lusso o pregio o accatastata come villa) se:
il debito è superiore ai 120mila euro;
il valore totale degli immobili di proprietà è di almeno 120mila euro;
il bene è stato ipotecato da almeno 6 mesi.
Quanto tempo serve perchè scatti effettivamente pignoramento da Agenzia Entrate, INPS, Comuni ed enti pubblici
Come accennato, il tempo necessario perché un pignoramento diventi esecutivo e colpisca effettivamente beni mobili e immobili di un soggetto debitore che non paga è molto lungo. Si può arrivare anche fino a 6-7 anni. La procedura per arrivare ad un pignoramento è, infatti, lunga.
Si parte dalla ricezione di un avviso, o una multa, ecc per il pagamento di un debito. Se il soggetto destinatario non adempie al pagamento dopo 60 giorni, si attivano i tempi che portano all’invio di cartelle esattoriali, che ogni debitore riceve per mancato pagamento di ogni debito contratto, da multe per violazione del Codice della Strada, al mancato pagamento di tassa sui rifiuti Tari, e simili.
Se anche entro un anno dalla notifica della cartella esattoriale, il debitore non provvede a saldare il proprio debito, il creditore notifica l’atto di precetto, l’intimazione di pagamento, che obbliga il contribuente a regolarizzare il pagamento entro 10 giorni.
A questo punto, se il soggetto debitore paga, la procedura decade immediatamente, altrimenti prosegue con l’invio, dopo 180 giorni (cioè 6 mesi) dell’avviso di avvio del pignoramento. Fino a questo punto sono trascorsi, complessivamente quasi 2 anni, ma si tratta che possono allungarsi di molto, considerando le lungaggini burocratiche italiane. Se il debitore non paga ancora, allora si può procedere con l’esecuzione forzata, pignorando i beni del contribuente.