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Chi avrà la tredicesima più alta quest'anno rispetto all'anno scorso, di quanto e perchè

di Marcello Tansini pubblicato il
Chi avra tredicesima piu alta questo ann

Lavoratori dipendenti, pubblici e privati, e pensionati si preparano a ricevere a dicembre 2025 la mensilità aggiuntiva della tredicesima: gli importi previsti e per qualcuno sarà più alta dell'anno scorso

L’ultimo mese dell’anno si caratterizza non solo per le festività, ma anche per l’accredito della mensilità aggiuntiva su stipendi e pensioni, meglio nota come gratifica natalizia. La mensilità extra rappresenta un sostegno economico significativo per milioni di persone e, in particolare, per molte categorie di lavoratori e pensionati. Quest’anno, l’attenzione è puntata sull’importo e le modalità di pagamento, soprattutto in relazione alle ultime novità introdotte e all’assenza di alcuni bonus rispetto al passato. 

Chi riceve la tredicesima a dicembre 2025: dipendenti pubblici, privati e pensionati

Tra i principali destinatari della mensilità aggiuntiva di dicembre figurano le seguenti categorie:

  • Lavoratori dipendenti del settore pubblico: insegnanti, personale amministrativo, forze dell’ordine e altre figure assunte dalla Pubblica Amministrazione.
  • Dipendenti del settore privato: inclusi coloro con contratti a tempo determinato, indeterminato, part-time, full-time, anche colf e badanti. Per tali soggetti, la mensilità extra è un diritto previsto dai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL).
  • Pensionati: i titolari di pensioni erogate da INPS o altri enti previdenziali, tra cui pensione di vecchiaia, anticipata, invalidità ordinaria, pensioni di reversibilità e indirette.
Restano esclusi dal riconoscimento di tale somma lavoratori autonomi, liberi professionisti con partita IVA, collaboratori a progetto (co.co.co), tirocinanti, stagisti e percettori di indennità come NASpI. Va inoltre sottolineato che alcuni trattamenti assistenziali non prevedono l’erogazione della mensilità extra: ad esempio, gli assegni di accompagnamento o l’indennità di frequenza.

Si stima che siano oltre 30 milioni gli italiani potenzialmente interessati al pagamento, divisi tra le principali province del Paese (Roma, Milano, Napoli, Torino) e i vari comparti lavorativi e pensionistici.

Date e modalità di pagamento della tredicesima per lavoratori e pensionati

Le modalità di erogazione della gratifica natalizia differiscono in base alla categoria di appartenenza:

  • Pensionati: ricevono l’importo insieme alla pensione del mese, con accredito già dal 1° dicembre 2025. Per chi si affida a Poste Italiane, il ritiro può seguire un calendario alfabetico interno alle sedi postali, ma la data di deposito non cambia.
  • Dipendenti pubblici: la mensilità extra viene corrisposta mediamente entro il 15 dicembre, inclusa direttamente insieme allo stipendio. Il cedolino è visibile in anticipo nell’area riservata del portale NoiPA.
  • Dipendenti privati: la data varia in funzione del settore e delle disposizioni adottate dalle singole aziende o dai contratti collettivi. Generalmente, la somma viene accreditata tra il 15 e il 24 dicembre, prima delle festività.
Per tutti i beneficiari, l’importo viene erogato in automatico, senza necessità di presentare domande. Le tempistiche sono state confermate anche per quest’anno, senza slittamenti.

Come si calcola l'importo della tredicesima: regole per dipendenti e pensionati

Il calcolo della tredicesima segue criteri specifici:

  • Lavoratori dipendenti: l’importo lordo si ottiene dividendo la retribuzione lorda annuale per 12 e moltiplicandola per i mesi effettivamente lavorati nell’anno. Eventuali assenze non retribuite (aspettative, congedi senza paga) riducono il diritto alla maturazione della mensilità.
  • Pensionati: la formula è analoga. La gratifica corrisponde, per chi ha percepito la pensione tutto l’anno, a una mensilità lorda ordinaria. Chi invece ha maturato il diritto alla pensione durante il 2025, riceverà una somma proporzionata ai mesi di percezione, applicando la formula "pensione lorda mensile x mesi di pensione/12".
È importante rilevare che sull’importo lordo si applicano le trattenute previdenziali e fiscali, nonché le ritenute IRPEF, e che alcune voci della retribuzione (come straordinari, premi non fissi, indennità particolari) sono escluse dal calcolo. Per alcune categorie, come i lavoratori part-time, la somma viene proporzionata al monte ore lavorato.

Perché la tredicesima potrà essere più alta o più bassa rispetto all’anno scorso

Le differenze nell’importo percepito rispetto al 2024 sono legate a diversi fattori:

  • Rivalutazioni e aumenti contrattuali: per alcune categorie di lavoratori, il rinnovo dei CCNL o l’aumento degli scatti di anzianità può portare a una gratifica maggiore. L’incremento si riflette direttamente sull’importo maturato.
  • Rivalutazione delle pensioni: l’adeguamento all’inflazione fissato per quest’anno pari allo 0,8% (o +2,2% per i trattamenti minimi) comporta una crescita degli assegni pensionistici e, di conseguenza, anche della mensilità extra accreditata.
  • Assenza di bonus straordinari: mentre nel 2024 erano previste integrazioni straordinarie per alcune categorie (es: bonus una tantum di 100 euro per lavoratori dipendenti o bonus detassazione sulla mensilità), nel 2025 tali supplementi non sono stati confermati. Questo può tradursi in una mensilità meno generosa rispetto allo scorso anno per chi aveva ricevuto gli extra.
  • Effetto delle trattenute: la completa tassazione senza detrazioni sulle mensilità extra rende il netto percepito più basso rispetto alla retribuzione ordinaria, mentre l’esclusione delle addizionali regionali e comunali (già trattenute nei mesi precedenti) può attenuare leggermente la differenza.
In linea generale, coloro che beneficiano di aumenti contrattuali o rivalutazioni otterranno una gratifica natalizia più alta. Invece, chi nel 2024 aveva ricevuto bonus non confermati nel 2025 noterà una lieve contrazione dell’importo netto percepito, con differenze che possono variare da 80 a 120 euro netti a seconda del reddito.

Aumenti e rivalutazioni 2025: categorie che riceveranno una tredicesima più alta

Per alcuni gruppi di lavoratori e pensionati, la mensilità extra di dicembre sarà più consistente rispetto all’anno precedente, grazie a specifici meccanismi di incremento:

  • Lavoratori dipendenti nel settore privato: chi rientra nei comparti con CCNL rinnovati nel 2025 (esempio: metalmeccanici) registrerà una gratifica più corposa, in ragione dei nuovi parametri retributivi.
  • Pubblica amministrazione: grazie ai rinnovi contrattuali e agli scatti di anzianità acquisiti nel corso dell’anno, potrà beneficiare di importi più alti sul cedolino di dicembre.
  • Pensionati: l’applicazione del meccanismo di rivalutazione rispetto all’inflazione si traduce in un aumento diretto della mensilità extra. In particolare, per chi riceve trattamenti minimi, l’incremento è pieno (+2,2%). Per altri, la percentuale può essere parziale, secondo le fasce previste dalla normativa vigente.
  • Lavoratrici madri: le beneficiarie del bonus mamme erogato una tantum.
La seguente tabella illustra l’effetto stimato della rivalutazione pensionistica nel 2025:
Categoria Pensionato % Rivalutazione Effetto su tredicesima
Trattamenti minimi +2,2% Intero aumento su mensilità di dicembre
Pensioni < 4 volte minimo INPS +0,8% Aumento proporzionale
Pensioni tra 4 e 5 volte minimo +0,72% Rivalutazione parziale
Pensioni sopra 5 volte minimo +0,6% Aumento ridotto

L’impatto della tassazione: perché il netto della tredicesima può cambiare

La tassazione della mensilità extra rappresenta uno degli aspetti più discussi: la mensilità aggiuntiva è soggetta alle aliquote IRPEF vigenti (23% fino a 28.000 euro, 35% fino a 50.000 euro, 43% oltre). Sulla gratifica di fine anno non si applicano le detrazioni per lavoro dipendente o carichi familiari, già distribuite sulle mensilità ordinarie.

Di conseguenza, il netto percepito a dicembre è mediamente inferiore del 15-20% rispetto allo stipendio mensile ordinario. L’esclusione delle addizionali comunali e regionali, invece, rende il cedolino più alto rispetto ai mesi da gennaio a novembre, soprattutto per i pensionati.

La mancata introduzione di una detassazione agevolata, più volte annunciata nella fase di composizione della manovra finanziaria, si traduce in un potere d’acquisto leggermente depotenziato.



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