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Chi deve fare il certificato medico se mi ammalo durante le ferie, come si deve trasmettere all'azienda ed entro quando

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Malattia in vacanza

Se un lavoratore si ammala durante le vacanze quando sono in ferie, deve immediatamente informare il datore di lavoro e presentare un certificato medico che attesti la malattia.

Quando un lavoratore si ammala durante il periodo di ferie si pone la questione di come gestire la malattia e se sia necessario un certificato medico. La normativa italiana è chiara su alcuni aspetti, ma ci sono dettagli che è utile conoscere per evitare problemi con il datore di lavoro.

  • Se mi ammalo durante le vacanze chi fa il certificato medico
  • Chi e quando deve trasmettere il certificato di malattia al datore di lavoro

Se mi ammalo durante le vacanze chi fa il certificato medico

In Italia, se un lavoratore si ammala durante le ferie, ha il diritto di sospendere il periodo di vacanza e convertirlo in malattia. Questo diritto si basa sul principio che le ferie sono un periodo destinato al riposo e alla rigenerazione, mentre la malattia è una condizione che richiede cure e riposo, ma non offre il recupero psicofisico che dovrebbe garantire il periodo di ferie.

Quando si verifica un episodio di malattia durante le ferie, il lavoratore ha l'obbligo di informare tempestivamente il proprio datore di lavoro. Questa comunicazione deve avvenire nel più breve tempo possibile, e il lavoratore deve fornire un certificato medico che attesti lo stato di malattia.

Il certificato medico deve essere rilasciato da un medico abilitato. Se la malattia si manifesta in Italia, il lavoratore può rivolgersi al proprio medico di base o a un servizio di guardia medica. Il medico invierà telematicamente il certificato all'Inps e il datore di lavoro potrà verificare la malattia attraverso il sistema informatico dell'Inps.

Se la malattia si manifesta all'estero, la situazione è più complessa. In questo caso, il lavoratore deve farsi rilasciare un certificato medico da un medico locale. È consigliabile che il certificato sia redatto in italiano o in inglese, o che venga successivamente tradotto, per evitare problemi di interpretazione da parte del datore di lavoro e dell'Inps.

Il certificato deve contenere tutte le informazioni utili, come la diagnosi, la durata della malattia e l'indirizzo nel quale il lavoratore è reperibile durante il periodo di malattia. Una volta ottenuto il certificato, il lavoratore deve inviarlo al datore di lavoro e all'Inps, entro 48 ore. L'invio può essere effettuato via email, fax o posta raccomandata.

Chi e quando deve trasmettere il certificato di malattia al datore di lavoro

Dopo aver informato il datore di lavoro, il lavoratore in malattia durante le ferie ottiene un certificato medico che attesta la malattia. Se si è in Italia, il medico invia il certificato direttamente all'Inps per via telematica e fornisce il numero di protocollo del certificato da comunicare al datore di lavoro. Questo certificato deve essere rilasciato entro 48 ore dall'inizio della malattia. Se non si è in grado di ottenere un certificato telematico è possibile inviare una copia cartacea tramite raccomandata sia all'Inps che al datore di lavoro.

Una volta che il datore di lavoro ha ricevuto la notifica e il certificato medico, le ferie vengono sospese. I giorni di ferie non goduti possono essere recuperati in un secondo momento, seguendo le disposizioni aziendali e gli accordi presi tra il lavoratore e il datore di lavoro.

L'Inps può disporre visite mediche di controllo per verificare lo stato di malattia del lavoratore, anche se quest'ultimo si trova all'estero. Il lavoratore deve quindi essere reperibile presso l'indirizzo indicato nel certificato durante le fasce orarie previste per i controlli. Le fasce orarie variano in base al settore lavorativo: per i dipendenti pubblici sono dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18, mentre per i dipendenti privati dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19.

Se il lavoratore non è reperibile al momento della visita di controllo, può incorrere in sanzioni, che vanno dalla perdita del diritto all'indennità di malattia per un determinato periodo, fino a sanzioni disciplinari da parte del datore di lavoro.

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