Il decreto Riscossione rivede la soglia dei crediti compensabili e la dilazione dei pagamenti per rendere più snella e flessibile la gestione dei debiti fiscali.
Il decreto Riscossione ha introdotto modifiche al sistema di recupero dei debiti fiscali, con una serie di novità che entreranno in vigore dal primo gennaio 2025. L'Agenzia delle entquote è interessata da cambiamenti che riguardano anche le tempistiche e le procedure per il recupero delle somme dovute.
I rimborsi saranno accelerati per garantire una maggiore efficienza e ridurre i tempi di attesa per i cittadini. Entriamo più a fondo nei dettagli
La compensazione volontaria dei crediti fiscali è ora consentita solo per importi superiori a 500 euro, comprensivi degli interessi. La procedura di rimborso è stata semplificata: prima di procedere con il rimborso, l'Agenzia delle entquote verifica se il beneficiario ha debiti pendenti derivanti da cartelle esattoriali. Se emergono debiti, l'Agenzia segnala la situazione all'agente della riscossione, che propone una compensazione tra il credito e il debito. Durante questa fase, l'azione di recupero viene sospesa, dando al contribuente 60 giorni per accettare o rifiutare la proposta di compensazione.
L'articolo 13 del decreto introduce quindi una nuova disciplina per la dilazione del pagamento, particolarmente utile per i contribuenti in difficoltà economica temporanea. Per i contribuenti che dichiarano di essere in questa situazione, l'Agenzia delle entquote concede la possibilità di distribuire i pagamenti fino a un massimo di:
Le nuove disposizioni sul regime delle impugnazioni introducono molti chiarimenti, pur mantenendo la linea generale secondo cui l'estratto di ruolo non è impugnabile. Sono previste eccezioni che consentono al debitore di contestare il ruolo e la cartella di pagamento se ritiene che la notifica sia avvenuta in modo invalido.
Il debitore può agire in giudizio dimostrando che l'iscrizione a ruolo gli arrechi un danno nei seguenti casi: