Sono più gli uomini delle donne a contrarre debiti e soprattutto in determinate regioni: ecco il profilo del debitore tipico e quali sono le soluzioni per ripagare tutto
Il fenomeno dell’indebitamento in Italia è molto diffuso e continuano a crescere le richieste di prestiti e finanziamenti che spesso hanno il solo scopo di riuscire a sostenere le spese quotidiane e mensili per cui il solo stipendio non basta più.
I prezzi sono, infatti, schizzati alle stelle, sia per il carrello della spesa, sia per le attività e per l’istruzione dei figli, ecc, per cui sono in tanti coloro che cercano di avere più soldi per vivere.
Il profilo tipo, e inaspettato, della persona sovraindebitata in Italia è rappresentata dall’uomo, sposato, di circa 50 anni, laureato, del Nord Italia e con un debito medio di circa 28 mila euro.
Entrando più in dettaglio, il 71% di coloro che hanno debiti sono uomini, in aumento rispetto al 68% dello scorso anno, e più di 1 su 5 (21%) ha un debito superiore a 40 mila euro mentre il numero medio di debiti per persona è pari a 2,5, valore stabile rispetto al 2024.
Per quanto riguarda il livello di istruzione, il 51% delle persone sovraindebitate ha conseguito un diploma di liceo, il 17% ha terminato la scuola secondaria di primo grado, il 15% ha un diploma di istituto tecnico o professionale, mentre i laureati (triennale o magistrale) rappresentano l’8%.
Ciò che emerge è che chi ha conseguito un diploma di licenza media ha un debito medio di 25 mila euro, chi ha raggiunto il diploma di scuola secondaria superiore di 27 mila euro e sale fino a 31mila euro circa il debito medio dei laureati.
In testa alla classifica delle regioni con il debito medio più alto spiccano Molise (oltre 32 mila euro), Valle d’Aosta (31 mila euro) e Puglia (30 mila euro).
In fondo, invece, Abruzzo (25 mila euro), Friuli-Venezia Giulia (26 mila euro) e Marche (27 mila euro).
Per quanto riguarda, invece, il numero di casi di sovraindebitamento, i maggiori si registrano soprattutto in Lombardia con il 17% dei casi, Lazio (12%) e Campania (8%).
Dai dati appena riportati emerge chiaramente che sono tanti gli italiani che devono onorare dei debiti.
Alcuni ci riescono e ripagano i propri prestiti e finanziamenti, mentre altri non ce la fanno e così sprofondano nel sovraindebitamento, cioè accumulano rate di prestiti e finanziamenti che non riescono più a pagare, continuando ad indebitarsi ancora.
Si tratta di situazioni critiche per cui, però, per fortuna, esistono diverse soluzioni a cui ricorrere.
La prima è ridurre o eliminare completamente i debiti contratti ricorrendo alla legge sul sovraindebitamento. Si tratta di un meccanismo a cui si può ricorrere nel caso di ingenti debiti sia con il Fisco che con banche o società finanziarie.
Per risolvere i propri debiti con il sovraindebitamento bisogna seguire una precisa procedura e rispettare specifiche condizioni.
In alternativa alla legge sul sovraindebitamento, ci sono anche altre soluzioni a cui si può ricorrere, come la rinegoziazione del debito, che permette di rivedere i termini contrattuali e delle condizioni di pagamento direttamente con il creditore, che può essere una banca o una finanziaria, o il consolidamento dei debiti, che consente di riunire tutti i debiti accumulati in un'unica obbligazione, in modo da dover pagare una sola rata mensile.
E’ anche possibile procedere alla liquidazione controllata del patrimonio, che prevede, nel dettaglio, la cessione di tutti i beni del debitore (ad esclusione di quelli non pignorabili), la successiva nomina di un liquidatore che si occupi della vendita dei beni e di distribuire il ricavato tra i creditori e, quindi, la possibilità di ottenere l'esdebitazione, cioè la liberazione dai debiti residui non soddisfatti al termine della procedura.
Alle soluzioni appena riportate, la Corte di Cassazione ne ha aggiunta un’altra: si tratta del cosiddetto mutuo solutorio, per riunire i proprio debiti con un nuovo unico prestito chiesto alla banca che estingue così tutti gli altri in corso e lascia al debitore solo un unico conto da ripagare.
Per i giudici, il mutuo solutorio è legittimo ma le somme previste devono prima passare, anche se solo per poco, sul conto corrente del debitore.
Ciò significa che la banca concede il nuovo mutuo, i cui soldi devono prima essere accreditati sul conto corrente del mutuatario, per poi saldare i debiti precedenti.
Se il debitore non ripaga, secondo termini e modalità concordate, le rate del nuovo prestito, la banca può pignorare i beni per recuperare i debiti fino a completa estinzione.