Le recenti modifiche legislative, operative dal 2025, comportano nuove opportunità per soggetti che abbiano debiti verso l’INPS legati a contributi, premi e accessori di legge. In particolare, grazie al decreto interministeriale attuativo della Legge 203/2024 (Collegato lavoro), il pagamento frazionato dei debiti in fase amministrativa rappresenta una soluzione efficace per la gestione di difficoltà economiche temporanee senza compromettere la continuità aziendale o professionale.
Chi può chiedere la rateizzazione: soggetti ammessi ed esclusi
L’accesso alla rateizzazione è possibile per una platea ampia di soggetti obbligati al versamento di contributi:
- datori di lavoro privati e pubblici con dipendenti;
- lavoratori autonomi, come artigiani, commercianti, agricoli;
- liberi professionisti iscritti alla Gestione Separata;
- committenti di lavoro occasionale o a progetto;
- titolari di ditte individuali e lavoratori dello spettacolo.
L’applicazione non è però indiscriminata. Sono esclusi:
- soggetti con debiti già affidati agli agenti della riscossione (ossia in fase esecutiva);
- cartelle esattoriali già emesse;
- avvisi di addebito notificati dall’INPS;
- debiti oggetto di precedenti rateizzazioni revocate;
- crediti oggetto di contenzioso giudiziale pendente.
La richiesta, quindi, interessa esclusivamente posizioni in fase amministrativa.
Requisiti per accedere e casi in cui è possibile la rateizzazione
Il frazionamento del debito è subordinato a precisi requisiti sostanziali e procedurali stabiliti da normativa e prassi:
- Dichiarazione di difficoltà economica: la presenza di una situazione temporanea di obiettiva difficoltà, attestata dal soggetto richiedente. In genere per importi modesti, è sufficiente una dichiarazione formale; per debiti rilevanti, possono essere richiesti ulteriori documenti dimostrativi.
- Riconoscimento esplicito del debito: il richiedente deve riconoscere integralmente l’importo dovuto rinunciando a eccezioni o contestazioni sull’esistenza o azionabilità del credito.
- Correntezza negli adempimenti correnti: il mantenimento della regolarità contributiva nei versamenti successivi alla domanda di rateizzazione.
- Importo minimo della rata: fissato per l’INAIL a 150 euro, per l’INPS invece variabile sulla base della posizione debitoria e delle condizioni soggettive del richiedente.
Alcuni scenari che danno diritto alla rateizzazione includono calamità naturali, crisi o riconversione aziendale, carenza temporanea di liquidità finanziaria legata a ritardi di pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione, difficoltà economiche diffuse e passaggio dei debiti agli eredi.
Durata, importi e novità normative 2025: 36 e 60 rate
Con la riforma introdotta dalla Legge 203/2024, la dilazione dei debiti con INPS può arrivare fino a 60 mesi in base a importo presenta le seguenti condizioni:
| Importo del debito |
Massimo rate concedibili |
| Fino a 500.000 euro |
36 rate mensili |
| Oltre 500.000 euro |
60 rate mensili |
Queste nuove soglie superano il precedente limite di 24 rate ordinariamente e di 36 rate solo in casi eccezionali. L'entrata in vigore è prevista dal 12 gennaio 2025. Dopo la pubblicazione del decreto ministeriale attuativo e l’adozione degli atti dei Consigli di amministrazione degli enti, le domande presentate dopo 30 giorni potranno essere gestite con i nuovi meccanismi. In presenza di un piano in corso, è anche ammessa, previa valutazione, una seconda dilazione.
Procedura per richiedere la rateizzazione: come presentare domanda e documenti necessari
La richiesta di rateizzazione deve essere effettuata esclusivamente online tramite i portali istituzionali di INPS e INAIL. I passaggi principali sono:
- Accesso al portale dedicato con credenziali digitali
- Compilazione della domanda inserendo i dettagli anagrafici, il codice fiscale/partita IVA, la sede competente, dati sul tipo di debito e importo richiesto in dilazione
- Caricamento dell’elenco aggiornato dei debiti contributivi da rateizzare
- Presentazione della dichiarazione di difficoltà finanziaria e sottoscrizione delle dichiarazioni di responsabilità
- Selezione del numero di rate e modalità di pagamento
- Allegazione eventuale documentazione giustificativa (per importi elevati o situazioni complesse)
Documenti normalmente richiesti:
- Estratti conto contributivi
- Codice fiscale/partita IVA e credenziali di accesso
- Dichiarazione motivata di temporanea difficoltà economica
- Eventuali certificazioni di calamità o crisi aziendale dove necessario
L’iter si conclude con la ricezione di una comunicazione di accoglimento della domanda e l’indicazione delle scadenze di versamento.
Calcolo delle rate, interessi applicati e costi aggiuntivi
Il piano di ammortamento delle dilazioni tiene conto di:
- Importo residuo totale (comprensivo di contributi, sanzioni, accessori di legge)
- Numero di rate prescelto e relativo importo minimo
- Tasso di interesse di dilazione fissato annualmente da INPS e INAIL, influenzato dagli aggiornamenti della Banca Centrale Europea (valori recenti tra 8,15% e 10,25% annuo secondo le circolari ufficiali)
Per i piani accordati, il tasso di interesse resta quello vigente al momento dell’accettazione della domanda: non è soggetto a variazioni sui successivi aggiornamenti. Non sono normalmente previsti ulteriori oneri amministrativi o costi occulti, ma gli interessi applicati determinano il costo complessivo superiore rispetto al pagamento in unica soluzione.
| Criterio |
Parametri |
| Metodo ammortamento |
Francese |
| Tasso interesse 2025 |
Da confermare da circolari ufficiali |
Conseguenze di mancato pagamento e decadenza del beneficio
La perdita del beneficio della rateizzazione avviene in caso di mancato versamento di due rate consecutive, anche se non consecutive. Le principali conseguenze della decadenza sono:
- Esigibilità immediata dell’intero debito residuo
- Formazione e notifica dell’avviso di addebito
- Trasferimento della posizione all’Agenzia delle Entrate-Riscossione
- Impossibilità, per un periodo determinato, di accedere a nuove rateizzazioni
È indispensabile mantenere la regolarità sia nei pagamenti delle rate che negli obblighi correnti per non rischiare la decadenza del piano e i conseguenti effetti negativi sul piano finanziario e sulla posizione contributiva.
Domande frequenti sulla rateizzazione dei debiti INPS
- I debiti rateizzabili sono solo quelli in fase amministrativa, non ancora oggetto di avviso di addebito o cartella esattoriale.
- Per i lavoratori autonomi, la rateizzazione è consentita anche per i contributi dovuti su se stessi, non solo per datori di lavoro con dipendenti.
- La domanda può essere presentata dal 12 gennaio 2025, con applicazione delle nuove regole dopo i decreti attuativi e gli atti dei CdA degli enti.
- In caso di piani già in corso, è ammessa la rimodulazione secondo le nuove soglie, se richiesto dal debitore.
- Se si decade dalla rateizzazione, il debito passa alla riscossione coattiva e ogni successiva richiesta sarà valutata caso per caso.
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