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Come fare a rateizzare i debiti INPS e in quali casi è possibile: chi ne ha diritto, procedura, costi, interessi, rate e tempi

di Marianna Quatraro pubblicato il
Come rateizzare debiti INPS casi

I pagamenti dei debiti Inps fino a 500mila euro potranno essere rateizzati fino a 36 rate mensili, mentre per quelli di importo superiore la rateizzazione potrà arrivare a 60 rate: cosa stabilisce il nuovo decreto interministeriale Lavoro-Economia

Le recenti modifiche legislative, operative dal 2025, comportano nuove opportunità per soggetti che abbiano debiti verso l’INPS legati a contributi, premi e accessori di legge. In particolare, grazie al decreto interministeriale attuativo della Legge 203/2024 (Collegato lavoro), il pagamento frazionato dei debiti in fase amministrativa rappresenta una soluzione efficace per la gestione di difficoltà economiche temporanee senza compromettere la continuità aziendale o professionale.

Chi può chiedere la rateizzazione: soggetti ammessi ed esclusi

L’accesso alla rateizzazione è possibile per una platea ampia di soggetti obbligati al versamento di contributi:

  • datori di lavoro privati e pubblici con dipendenti;
  • lavoratori autonomi, come artigiani, commercianti, agricoli;
  • liberi professionisti iscritti alla Gestione Separata;
  • committenti di lavoro occasionale o a progetto;
  • titolari di ditte individuali e lavoratori dello spettacolo.
L’applicazione non è però indiscriminata. Sono esclusi:
  • soggetti con debiti già affidati agli agenti della riscossione (ossia in fase esecutiva);
  • cartelle esattoriali già emesse;
  • avvisi di addebito notificati dall’INPS;
  • debiti oggetto di precedenti rateizzazioni revocate;
  • crediti oggetto di contenzioso giudiziale pendente.
La richiesta, quindi, interessa esclusivamente posizioni in fase amministrativa.

Requisiti per accedere e casi in cui è possibile la rateizzazione

Il frazionamento del debito è subordinato a precisi requisiti sostanziali e procedurali stabiliti da normativa e prassi:

  • Dichiarazione di difficoltà economica: la presenza di una situazione temporanea di obiettiva difficoltà, attestata dal soggetto richiedente. In genere per importi modesti, è sufficiente una dichiarazione formale; per debiti rilevanti, possono essere richiesti ulteriori documenti dimostrativi.
  • Riconoscimento esplicito del debito: il richiedente deve riconoscere integralmente l’importo dovuto rinunciando a eccezioni o contestazioni sull’esistenza o azionabilità del credito.
  • Correntezza negli adempimenti correnti: il mantenimento della regolarità contributiva nei versamenti successivi alla domanda di rateizzazione.
  • Importo minimo della rata: fissato per l’INAIL a 150 euro, per l’INPS invece variabile sulla base della posizione debitoria e delle condizioni soggettive del richiedente.
Alcuni scenari che danno diritto alla rateizzazione includono calamità naturali, crisi o riconversione aziendale, carenza temporanea di liquidità finanziaria legata a ritardi di pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione, difficoltà economiche diffuse e passaggio dei debiti agli eredi.

Durata, importi e novità normative 2025: 36 e 60 rate

Con la riforma introdotta dalla Legge 203/2024, la dilazione dei debiti con INPS può arrivare fino a 60 mesi in base a importo presenta le seguenti condizioni:

Importo del debito Massimo rate concedibili
Fino a 500.000 euro 36 rate mensili
Oltre 500.000 euro 60 rate mensili

Queste nuove soglie superano il precedente limite di 24 rate ordinariamente e di 36 rate solo in casi eccezionali. L'entrata in vigore è prevista dal 12 gennaio 2025. Dopo la pubblicazione del decreto ministeriale attuativo e l’adozione degli atti dei Consigli di amministrazione degli enti, le domande presentate dopo 30 giorni potranno essere gestite con i nuovi meccanismi. In presenza di un piano in corso, è anche ammessa, previa valutazione, una seconda dilazione.

Procedura per richiedere la rateizzazione: come presentare domanda e documenti necessari

La richiesta di rateizzazione deve essere effettuata esclusivamente online tramite i portali istituzionali di INPS e INAIL. I passaggi principali sono:

  • Accesso al portale dedicato con credenziali digitali
  • Compilazione della domanda inserendo i dettagli anagrafici, il codice fiscale/partita IVA, la sede competente, dati sul tipo di debito e importo richiesto in dilazione
  • Caricamento dell’elenco aggiornato dei debiti contributivi da rateizzare
  • Presentazione della dichiarazione di difficoltà finanziaria e sottoscrizione delle dichiarazioni di responsabilità
  • Selezione del numero di rate e modalità di pagamento
  • Allegazione eventuale documentazione giustificativa (per importi elevati o situazioni complesse)
Documenti normalmente richiesti:
  • Estratti conto contributivi
  • Codice fiscale/partita IVA e credenziali di accesso
  • Dichiarazione motivata di temporanea difficoltà economica
  • Eventuali certificazioni di calamità o crisi aziendale dove necessario
L’iter si conclude con la ricezione di una comunicazione di accoglimento della domanda e l’indicazione delle scadenze di versamento.

Calcolo delle rate, interessi applicati e costi aggiuntivi

Il piano di ammortamento delle dilazioni tiene conto di:

  • Importo residuo totale (comprensivo di contributi, sanzioni, accessori di legge)
  • Numero di rate prescelto e relativo importo minimo
  • Tasso di interesse di dilazione fissato annualmente da INPS e INAIL, influenzato dagli aggiornamenti della Banca Centrale Europea (valori recenti tra 8,15% e 10,25% annuo secondo le circolari ufficiali)
Per i piani accordati, il tasso di interesse resta quello vigente al momento dell’accettazione della domanda: non è soggetto a variazioni sui successivi aggiornamenti. Non sono normalmente previsti ulteriori oneri amministrativi o costi occulti, ma gli interessi applicati determinano il costo complessivo superiore rispetto al pagamento in unica soluzione.
Criterio Parametri
Metodo ammortamento Francese
Tasso interesse 2025 Da confermare da circolari ufficiali

Conseguenze di mancato pagamento e decadenza del beneficio

La perdita del beneficio della rateizzazione avviene in caso di mancato versamento di due rate consecutive, anche se non consecutive. Le principali conseguenze della decadenza sono:

  • Esigibilità immediata dell’intero debito residuo
  • Formazione e notifica dell’avviso di addebito
  • Trasferimento della posizione all’Agenzia delle Entrate-Riscossione
  • Impossibilità, per un periodo determinato, di accedere a nuove rateizzazioni
È indispensabile mantenere la regolarità sia nei pagamenti delle rate che negli obblighi correnti per non rischiare la decadenza del piano e i conseguenti effetti negativi sul piano finanziario e sulla posizione contributiva.

Domande frequenti sulla rateizzazione dei debiti INPS

  • I debiti rateizzabili sono solo quelli in fase amministrativa, non ancora oggetto di avviso di addebito o cartella esattoriale.
  • Per i lavoratori autonomi, la rateizzazione è consentita anche per i contributi dovuti su se stessi, non solo per datori di lavoro con dipendenti.
  • La domanda può essere presentata dal 12 gennaio 2025, con applicazione delle nuove regole dopo i decreti attuativi e gli atti dei CdA degli enti.
  • In caso di piani già in corso, è ammessa la rimodulazione secondo le nuove soglie, se richiesto dal debitore.
  • Se si decade dalla rateizzazione, il debito passa alla riscossione coattiva e ogni successiva richiesta sarà valutata caso per caso.


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