Nonostante l'approvazione delle nuove norme, sono previsti ulteriori incontri tra le istituzioni competenti per discutere possibili modifiche e aggiornamenti al Codice della Strada.
Il Codice della Strada italiano è stato aggiornato con una riforma approvata definitivamente dal Senato il 20 novembre 2024. Questa revisione normativa, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale il 29 novembre, entrerà in vigore il 14 dicembre 2024 e introduce modifiche mirate a migliorare la sicurezza stradale e a promuovere comportamenti più responsabili da parte degli utenti della strada. In realtà, nonostante le innovazioni già introdotte, il dibattito rimane aperto, e il governo ha avviato una serie di incontri con esperti e rappresentanti di categoria per valutare modifiche e adeguamenti. Capiamo meglio:
Nonostante la portata della riforma, le istituzioni sono consapevoli che il Codice della Strada deve continuare a evolversi per rispondere alle nuove sfide della mobilità. Per questo motivo, sono stati avviati incontri tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, le forze dell’ordine, esperti di sicurezza stradale e rappresentanti delle associazioni di categoria. Si punta a valutare l’impatto delle nuove regole nei mesi successivi alla loro applicazione e discutere correttivi o integrazioni.
Uno dei temi in discussione riguarda l’adozione di tecnologie avanzate per il controllo del traffico, come i sistemi di rilevamento automatico delle infrazioni e l’integrazione di dispositivi di intelligenza artificiale per monitorare il comportamento dei conducenti in tempo reale.
Un altro argomento al centro del dibattito è la regolamentazione del trasporto su strada nelle aree urbane, dove la presenza di monopattini elettrici, biciclette e altri mezzi alternativi richiede norme più precise per garantire una convivenza sicura con i veicoli tradizionali.
Come ogni grande riforma, anche questa del Codice della Strada ha sollevato critiche e dubbi. Alcuni osservatori ritengono che l’inasprimento delle sanzioni possa essere percepito come un mero strumento di aumento delle entrate fiscali anziché come una reale misura di sicurezza. L’introduzione di obblighi come la targa e l’assicurazione per i monopattini elettrici ha poi generato resistenze tra gli utenti, che temono un eccessivo appesantimento burocratico.
Tra i punti cardine della riforma del Codice della Strada c'è un generale inasprimento delle sanzioni per le infrazioni più gravi, con particolare attenzione a comportamenti considerati tra i maggiori responsabili di incidenti stradali. Le nuove norme prevedono multe più salate e sanzioni accessorie, come la sospensione della patente, per chi guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Il tasso alcolemico tollerato rimane pari a zero per i neopatentati e per i conducenti professionisti, ma le multe sono state aumentate per tutti i conducenti, soprattutto in caso di recidiva.
Un altro ambito centrale della riforma riguarda l’uso del cellulare alla guida. L’introduzione di tecnologie a mani libere non ha ancora eliminato il problema dell’utilizzo improprio dei dispositivi elettronici durante la guida. Per contrastare questo fenomeno, le nuove disposizioni prevedono un aumento delle sanzioni e un meccanismo di sospensione della patente in caso di violazioni ripetute.
Particolare attenzione è stata rivolta ai monopattini elettrici, la cui diffusione ha portato a un aumento di incidenti, spesso causati dall’assenza di regole chiare. Le nuove norme prevedono l’obbligo di casco per tutti i conducenti, indipendentemente dall’età, oltre alla necessità di una targa identificativa e di un’assicurazione obbligatoria per responsabilità civile.
Infine, sono state introdotte misure mirate a tutelare gli utenti vulnerabili, come ciclisti e pedoni. Questi interventi prevedono l’obbligo di mantenere una distanza di sicurezza di almeno un metro e mezzo durante il sorpasso e una regolamentazione più stringente per l’attraversamento pedonale.