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Come aiutare i figli ad avere una buona pensione (anche anticipata) realmente con almeno 4 sistemi

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Quali sono le quattro soluzioni attualmente disponibili e convenienti che permettono di aiutare i figli a maturare una buona pensione

Affrontare il tema della previdenza per la prossima generazione rappresenta una delle sfide più attuali per i nuclei familiari italiani. Il progressivo passaggio al sistema contributivo e i cambiamenti demografici, caratterizzati da un marcato invecchiamento della popolazione, delineano uno scenario in cui il solo assegno pubblico difficilmente riuscirà a garantire un tenore di vita simile a quello goduto nel periodo lavorativo. In tale contesto, valutare strategie per assicurare ai propri figli una pensione solida già in età giovane diventa una misura di responsabilità familiare, nonché un investimento lungimirante nel loro benessere futuro.

Pianificare la pensione dei figli: importanza e strategie pratiche

La costruzione di una pensione adeguata non avviene in modo automatico, bensì attraverso una pianificazione previdenziale consapevole e articolata. Iniziare presto, anche con piccoli importi, permette ai figli di accrescere progressivamente un capitale, sfruttando l’effetto dell’interesse composto e la capitalizzazione nel lungo periodo, tipico di formule come i fondi pensione o i piani di accumulo, partendo da:

  • Verifica dei contributi: Un controllo regolare dei versamenti previdenziali già nella prima fase lavorativa aiuta a evitare lacune che potrebbero ridurre gli anni contributivi validi ai fini della futura pensione.
  • Scelta di strumenti integrativi: I fondi pensione dedicati ai minori consentono di avviare una posizione individuale, bloccando la data di adesione e ottenendo nel tempo una tassazione agevolata.
  • Diversificazione delle fonti: Oltre alla previdenza obbligatoria, la combinazione tra PAC, rendita integrativa temporanea anticipata (RITA) e riscatto della laurea favorisce flessibilità e incrementa la stabilità dell’assegno finale.

Fondo pensione per i figli: come funziona e vantaggi concreti

L’apertura di un fondo pensione rappresenta uno dei principali strumenti per aiutare i figli a maturare una buona pensione.

Un fondo pensione per i minori si configura come un contratto di adesione intestato al figlio, sottoscritto dal genitore, che può essere alimentato con versamenti anche modesti ma regolari. La normativa prevede la possibilità di destinare somme non solo a sé stessi, ma anche a beneficio di soggetti fiscalmente a carico, come i figli, usufruendo di:

  • Benefici fiscali: I contributi versati a favore del figlio sono deducibili dal reddito del genitore fino a un massimo di 5.164,57 euro annui, migliorando il vantaggio fiscale per chi si trova in scaglioni Irpef elevati.
  • Tassazione agevolata: Bloccando la data di prima adesione sin da piccoli si ottiene, al momento dell’erogazione della prestazione, il minimo imponibile fiscale (9%), un beneficio garantito dalla permanenza nel fondo per oltre 35 anni.
  • Flessibilità dei versamenti: Nei fondi pensione è consentito modificare o sospendere i contributi senza penalità, rispondendo così ad eventuali cambiamenti delle condizioni economiche familiari.

Riscatto della laurea: anticipare e aumentare l’assegno futuro

Un altro strumento che permette ai genitori di aiutare i propri figli nella costituzione di una pensione finale è rappresentato dal riscatto degli anni di laurea. Permette di convertire, a carico del beneficiario o del genitore, il periodo di studi universitari in anni contributivi validi per il calcolo della pensione futura. Per riscattare la laurea bisogna considerare:
  • Requisiti: Il riscatto è accessibile solo per periodi di studio universitario effettivamente svolti e non sovrapposti a periodi già coperti da contribuzione.
  • Vantaggio temporale: Incrementare il montante degli anni contribuiti spesso significa anticipare l’accesso alla pensione e, in alcuni casi, migliorare l’importo della rendita mensile.
  • Deducibilità del costo: L’onere economico, che oggi beneficia del cosiddetto "riscatto agevolato" con una cifra fissa annua, è deducibile completamente dal reddito imponibile.

Piani di Accumulo (PAC) e RITA: risparmio flessibile a lungo termine

Tra gli strumenti per aiutare i propri figli ad avere una buona pensione ci sono anche come PAC (Piano di Accumulo del Capitale) e RITA:
  • Piani di Accumulo Capitale: Consentono di investire somme periodiche, anche modeste, in strumenti diversificati (fondi, ETF) mantenendo alta la flessibilità. Il capitale non è vincolato fino all’età pensionabile, potendo essere ritirato integralmente in ogni momento.
  • Rendita Integrativa Temporanea Anticipata: La RITA si rivolge a chi sia iscritto alla previdenza integrativa e offra la possibilità di ricevere una rendita già a partire da 57 anni (o a 62 per chi ha perso il lavoro da almeno 24 mesi), coprendo il periodo fino alla pensione pubblica.
I vantaggi di un PAC risiedono nella libertà gestionale, nell’assenza di penali all’uscita e nella possibilità di variare l’entità del versamento secondo le esigenze familiari. Di contro, questi strumenti non dispongono delle stesse agevolazioni fiscali dei fondi pensione, ma risultano particolarmente utili se ci si trova in regimi fiscali che non consentono le deduzioni o se si intende garantire una riserva liquida da destinare ad altri obiettivi (studio, emergenze, ecc.).

La RITA, in combinazione con un PAC o un fondo pensione, può essere sfruttata per accedere in modo flessibile al montante maturato, rappresentando una via alternativa per anticipare l’assegno pensionistico integrativo rispetto ai canali tradizionali e consente di avere risorse aggiuntive nei 5-10 anni precedenti alla pensionamento di vecchiaia. 

 

 

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