Quali sono le novità che contribuiscono a cambiare gli stipendi delle lavoratrici con figli nel 2025 e in che modo aumentano gli importi e di quanto. Esempi e calcoli
Il Bonus Mamme Lavoratrici 2025 rappresenta una delle misure più significative introdotte dal Governo per sostenere la genitorialità e favorire l'occupazione femminile. Si tratta di un esonero contributivo che permette alle lavoratrici con figli di beneficiare di un incremento della retribuzione netta, grazie alla riduzione della quota di contributi previdenziali a loro carico.
Questa agevolazione si inserisce in un pacchetto più ampio di interventi di supporto alla famiglia, che include anche il potenziamento del bonus asili nido e l'estensione del congedo parentale al 80% per tre mesi. L'obiettivo è duplice: da un lato incentivare la natalità, dall'altro sostenere le madri lavoratrici nella difficile conciliazione tra vita professionale e responsabilità familiari.
Gli stipendi delle mamme e donne lavoratici aumentano anche grazie al taglio del cuneo fiscale e alle modifiche Irpef in vigore sempre quest'anno nel 2025
La Legge di Bilancio 2025 ha ampliato significativamente la platea dei beneficiari rispetto alle versioni precedenti della misura. Vediamo nel dettaglio chi può accedere all'agevolazione:
Per il biennio 2025-2026:
Il meccanismo del Bonus Mamme 2025 prevede un esonero parziale dai versamenti contributivi per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti (IVS) a carico delle lavoratrici. Sebbene la misura esatta di tale esonero sarà definita da un apposito decreto ministeriale, è importante comprendere come questo beneficio si traduce in concreti vantaggi economici.
Per le lavoratrici dipendenti, l'esonero riguarda la quota di contributi previdenziali a loro carico, che normalmente ammonta al 9,19% della retribuzione imponibile (9,49% per le lavoratrici di aziende con più di 15 dipendenti che possono beneficiare della Cassa Integrazione Straordinaria). Questo si traduce in un aumento diretto dello stipendio netto mensile.
Una caratteristica fondamentale del bonus è che, nonostante la riduzione dei contributi versati, l'aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche rimane invariata. Ciò significa che questo beneficio non avrà alcun impatto negativo sul futuro trattamento pensionistico della lavoratrice.
Il limite massimo dell'esonero è fissato a 3.000 euro annui, riparametrato su base mensile (250 euro mensili), sebbene la misura effettiva dell'esonero per il 2025 sarà definita dal decreto attuativo.
Per comprendere meglio gli effetti concreti del Bonus Mamme 2025 sugli stipendi, analizziamo alcuni esempi pratici che illustrano come questa misura, insieme alle altre novità fiscali introdotte, possa modificare la retribuzione netta delle lavoratrici.
Una lavoratrice dipendente con due figli (di cui il più piccolo ha 6 anni) e un reddito annuo di 25.000 euro potrà beneficiare sia del Bonus Mamme 2025 che del taglio del cuneo fiscale del 7% previsto per i redditi fino a 25.000 euro.
In questo caso, ipotizzando un esonero parziale dei contributi previdenziali e considerando anche gli effetti delle nuove aliquote Irpef al 23% (per redditi fino a 28.000 euro), la lavoratrice potrebbe vedere un incremento della sua retribuzione netta mensile di circa 100-150 euro rispetto al 2024.
Una lavoratrice autonoma con due figli (il più piccolo di 8 anni) e un reddito annuo di 35.000 euro potrà accedere per la prima volta al Bonus Mamme, grazie all'estensione della misura a questa categoria di lavoratrici.
In questo caso, l'esonero contributivo parziale potrebbe tradursi in un risparmio annuo significativo, considerando che la contribuzione a carico delle lavoratrici autonome è generalmente più elevata rispetto alle dipendenti. L'impatto preciso dipenderà dalla percentuale di esonero che verrà stabilita dal decreto attuativo.
Il Bonus Mamme ha subito importanti modifiche nel passaggio dal 2024 al 2025. Ecco le principali differenze:
Caratteristica | Bonus 2024 | Bonus 2025 |
Beneficiarie | Solo lavoratrici dipendenti a tempo indeterminato | Lavoratrici dipendenti (anche a termine) e autonome (escluse forfettarie) |
Madri con 2 figli | Esonero totale solo per il 2024, fino ai 10 anni del figlio più piccolo | Esonero parziale fino al 2026, con limite di reddito di 40.000 euro |
Madri con 3+ figli | Esonero totale fino al 2026, fino ai 18 anni del figlio più piccolo | Confermato esonero totale esistente fino al 2026, dal 2027 esonero parziale con limite di reddito |
Limite di reddito | Nessun limite | 40.000 euro annui |
Entità dell'esonero | Totale (100% dei contributi IVS) | Parziale (percentuale da definire con decreto ministeriale) |
Una novità importante è che nel 2025 il Bonus Mamme sarà compatibile con il nuovo taglio del cuneo fiscale, permettendo alle lavoratrici di sommare i benefici delle due misure.
La procedura per richiedere il Bonus Mamme 2025 è stata progettata per essere accessibile e relativamente semplice. Ecco i passaggi principali:
Le lavoratrici dipendenti devono comunicare la volontà di usufruire del bonus al proprio datore di lavoro, fornendo le informazioni necessarie sui figli (codici fiscali e date di nascita). L'INPS ha messo a disposizione un'applicazione online chiamata "Utility esonero lavoratrici madri" che permette di trasmettere direttamente questi dati all'Istituto, semplificando ulteriormente la procedura.
Il datore di lavoro applicherà l'esonero direttamente in busta paga, mese per mese, fino alla scadenza del diritto o fino a diversa comunicazione della lavoratrice.
Per le lavoratrici autonome, che potranno accedere al bonus dal 2025, le modalità specifiche di richiesta saranno definite nel decreto attuativo del Ministero del Lavoro, atteso entro trenta giorni dall'entrata in vigore della Legge di Bilancio 2025. È ragionevole attendersi che anche per questa categoria verrà predisposta una procedura online semplificata.
In tutti i casi, la fruizione dell'esonero avviene su base mensile e la lavoratrice deve verificare di rispettare i requisiti per tutto il periodo di godimento del beneficio.
Oltre al Bonus Mamme, le lavoratrici con figli nel 2025 beneficeranno anche di altre importanti novità fiscali che incideranno positivamente sui loro stipendi:
La Legge di Bilancio 2025 ha confermato e reso strutturale il taglio del cuneo fiscale, che nel 2025 sarà applicato attraverso un meccanismo di defiscalizzazione anziché di decontribuzione. In particolare:
Nel 2025 vengono confermate le tre aliquote IRPEF introdotte nel 2024:
Un'altra misura che può contribuire ad aumentare gli stipendi delle donne con figli nel 2025 riguarda i fringe benefit. La Manovra Finanziaria ha infatti incrementato la soglia di esenzione fiscale per questi benefici accessori:
Per le lavoratrici con figli, questa opportunità può tradursi in un ulteriore vantaggio economico fino a 2.000 euro annui, a discrezione del datore di lavoro.
Il Bonus Mamme Lavoratrici si inserisce in un quadro più ampio di misure di sostegno alla maternità e alla famiglia. Tra queste, vale la pena menzionare:
La Legge di Bilancio 2025 ha reso strutturale l'estensione a tre mesi (rispetto ai due precedenti) del congedo parentale indennizzato all'80% della retribuzione. Questa misura può essere fruita entro i primi sei anni di vita del bambino o dall'ingresso in famiglia in caso di adozione o affidamento.
È stato ampliato il bonus per le rette degli asili nido, con un incremento degli importi e l'estensione della platea dei beneficiari. Questa misura mira a ridurre uno dei principali ostacoli al ritorno al lavoro delle madri dopo la nascita di un figlio.
La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto un nuovo bonus nascita di 1.000 euro per i nuovi nati, a sostegno delle famiglie con bambini piccoli.
Il Bonus Mamme Lavoratrici 2025, insieme alle altre misure fiscali e di sostegno alla genitorialità, rappresenta un importante passo avanti nel supporto alle donne che desiderano conciliare carriera professionale e vita familiare. L'estensione del beneficio alle lavoratrici autonome e a tempo determinato è un segnale positivo di attenzione verso tutte le forme di lavoro femminile.
Tuttavia, va sottolineato che permangono alcune esclusioni significative, come le lavoratrici domestiche, le autonome in regime forfettario e le madri con un solo figlio, anche se disabile. Inoltre, l'introduzione del limite di reddito di 40.000 euro, se da un lato concentra le risorse sulle fasce medio-basse, dall'altro esclude una parte delle lavoratrici precedentemente beneficiarie.
Per comprendere l'impatto effettivo della misura sarà necessario attendere il decreto attuativo, che definirà la percentuale esatta di esonero contributivo e le procedure operative per accedere al beneficio. Nel frattempo, è consigliabile per le lavoratrici interessate monitorare gli aggiornamenti ufficiali sul sito dell'INPS e prepararsi a raccogliere la documentazione necessaria per presentare la domanda.
Chi necessita di ulteriori informazioni può consultare la guida completa su quali sono gli aiuti per le famiglie con bambini nel 2025 e come richiederli.