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Come funziona la detassazione di straordinari, premi e indennità per gli statali nel 2026: regole e percentuali

di Marcello Tansini pubblicato il
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Quali sono le regole per il calcolo della detassazione di straordinari, premi e indennità per gli statali nel 2026: cosa cambia per gli stipendi

Nel 2026, il panorama retributivo del pubblico impiego subirà modifiche sostanziali grazie all’adozione di nuovi meccanismi di detassazione applicabili a straordinari, premi e indennità. Queste innovazioni puntano a incrementare il netto in busta paga attraverso imposte ridotte su specifiche componenti dello stipendio. La misura si inserisce in un contesto di adeguamento fiscale che avvicina sempre di più i benefici dei dipendenti pubblici a quelli già attivi nel privato.

Normativa e percentuali: aliquote e limiti di reddito previsti

La Manovra Finanziaria 2026 ha stabilito regole e aliquote innovative per la detassazione dei compensi accessori nel pubblico impiego, come straordinari, premi e indennità, definendo con precisione i limiti di applicazione delle diverse imposte sostitutive. Le principali novità riguardano le seguenti aree:

  • Straordinari e indennità: per l’anno 2026, le somme percepite a titolo di indennità (comprese quelle fisse e continuative) e straordinari saranno soggette a un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle addizionali pari al 15% entro il limite massimo di 800 euro annuali per ciascun dipendente.
  • Limite di reddito: la misura si applica esclusivamente ai dipendenti con reddito da lavoro dipendente non superiore a 50.000 euro. Al di sopra di questa soglia non si beneficia della detassazione.
  • Premi di produttività: per premi di risultato, l’imposta sostitutiva prevista resta al 5% (come indicato dalla normativa in vigore dal 2025), con tetto di 3.000 euro e reddito non superiore a 80.000 euro nell’anno precedente.
La nuova detassazione mira ad alleggerire la pressione fiscale per le componenti indicate della retribuzione, favorendo il riconoscimento del merito e premiando l’impegno aggiuntivo.
Voce retributiva Aliquota di detassazione Limite massimo agevolabile
Straordinari, indennità accessorie 15% 800 euro
Premi di produttività (privato e PA) 5% 3.000 euro

A chi si applica la detassazione: requisiti, esclusi e ruolo dei comparti

L’accesso ai benefici fiscali è regolato da criteri specifici che tengono conto del reddito, della tipologia di trattamento accessorio e del comparto di appartenenza. Le agevolazioni spettano a:

  • Tutti i dipendenti pubblici non dirigenti (inclusi docenti, personale ATA, funzionari amministrativi, OSS, assistenti e tecnici) con reddito da lavoro dipendente fino a 50.000 euro nell’anno precedente.
  • Personale del Servizio sanitario nazionale (anche non sanitario) e scuole pubbliche.
Sono invece esclusi:
  • Dirigenti e personale delle forze armate e di polizia, già oggetto di regimi agevolativi distinti.
  • Dipendenti con reddito superiore a 50.000 euro annui (per la detassazione straordinari/indennità) o 80.000 euro (per i premi di produttività).
Per quanto riguarda il ruolo dei comparti, la misura risulta particolarmente vantaggiosa per i settori con più alta incidenza di retribuzione accessoria, come enti locali, amministrazioni scolastiche e comparto sanità, in cui le soglie reddituali sono spesso inferiori rispetto al dato nazionale medio. Nei ministeri appare determinante per il personale amministrativo non apicale.

Impatto pratico sulla busta paga: calcoli, simulazioni ed esempi

L'effetto della detassazione si nota nella busta paga mensile, che vede crescere le somme nette percepite grazie all’abbattimento delle aliquote sulle voci accessorie. Analizziamo alcune ipotesi pratiche sulla base dei nuovi parametri:

  • Un docente o un amministrativo con 800 euro di straordinari o indennità accessorie annue e reddito inferiore a 50.000 euro percepirà un aumento netto compreso fra 80 e 100 euro annui, in funzione delle detrazioni personali e del livello fiscale precedente (aliquota IRPEF ordinaria 23-27% contro l'aliquota agevolata 15%).
  • Un lavoratore che riceve premi di produttività per 1.500 euro può beneficiare di una tassazione ridotta al 5%, ottenendo un netto vicino a 1.425 euro, rispetto a una pressione fiscale ordinaria molto superiore.
Esempio Somma lorda Aliquota ordinaria Detassazione Netto in busta
Straordinari/indennità – fascia medio-bassa 800 € 23/27% 15% +80/100 € annui
Premio produttività 1.500 € Up to 43% 5% 1.425 €

Premi di produttività e detassazione del salario accessorio: condizioni e benefici

Il nuovo assetto fiscale incentiva anche il ricorso al salario accessorio come leva premiante per il rendimento individuale e di gruppo. Le condizioni principali sono:
  • La detassazione dei premi di produttività è operativa per i dipendenti con reddito sotto 80.000 euro, fino a 3.000 euro di importo annuo, con aliquota dell’5%.
  • Per il 2026, straordinari e indennità fino a 800 euro complessivi fruiranno dell’aliquota 15%.
  • L’applicazione è automatica e vincolata alla presenza di accordi validati a livello centrale nei comparti pubblici, per garantire trasparenza e meritocrazia nella valutazione degli obiettivi da raggiungere per ottenere il premio.
I benefici attesi sono molteplici:
  • Maggiore convenienza fiscale, con una riduzione delle ritenute che incrementa la disponibilità finanziaria per i dipendenti.
  • Incentivo alla partecipazione a progetti e incarichi accessori retribuiti, soprattutto in settori come sanità e scuola.
  • Contributo all’appiattimento delle disparità tra comparti cosiddetti "ricchi" e "poveri", mediante l’allocazione più equa delle risorse premianti.
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