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Come funziona la pensione anticipata 2025 per le donne con 1-2 figli. Età, requisiti e importo assegno

di Marianna Quatraro pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
pensione anticipata donne

Quali sono le possibilità di uscita anticipata per le lavoratrici con i figli tra gli sconti contributivi previsti e l’opzione donna 2025

Le donne lavoratrici con figli hanno diverse possibilità per andare in pensione prima rispetto ai requisiti standard previsti dalla normativa previdenziale. Nel sistema pensionistico italiano del 2025, le lavoratrici madri godono di specifiche agevolazioni che consentono di anticipare l'uscita dal mondo del lavoro grazie a diversi meccanismi di pensionamento agevolato.

Sconti contributivi per la pensione anticipata delle donne con 1 o 2 figli

Le donne lavoratrici con figli possono accedere a diversi vantaggi per il pensionamento anticipato grazie agli sconti contributivi previsti dalla normativa previdenziale. La Legge Dini ha stabilito che le lavoratrici con una pensione contributiva pura (ovvero con contributi versati esclusivamente dal 1° gennaio 1996) possono beneficiare di una riduzione dell'età pensionabile in base al numero dei figli avuti:

  • Con un figlio: riduzione di 4 mesi, permettendo il pensionamento a 66 anni e 8 mesi invece dei 67 anni previsti per la pensione di vecchiaia ordinaria
  • Con due figli: riduzione di 8 mesi complessivi, consentendo il pensionamento a 66 anni e 4 mesi
  • Con tre o più figli: riduzione massima di 12 mesi (un anno), permettendo il pensionamento a 66 anni
È importante sottolineare che per beneficiare di questo sconto contributivo è necessario aver versato i contributi esclusivamente a partire dal 1° gennaio 1996. Se sono stati versati contributi precedenti a tale data, anche per un solo mese, non sarà possibile usufruire di questa agevolazione per anticipare il pensionamento.

Requisiti di importo minimo per l'accesso alla pensione anticipata

Per le lavoratrici con figli che desiderano accedere alla pensione anticipata nel 2025, è previsto anche un requisito legato all'importo minimo dell'assegno pensionistico. In particolare, la normativa stabilisce che l'importo della pensione deve essere almeno pari a:

  • 2,8 volte l'assegno sociale per le lavoratrici con un figlio (corrispondente a circa 1.496,35 euro mensili lordi nel 2025)
  • 2,6 volte l'assegno sociale per le lavoratrici con almeno due figli (circa 1.389,46 euro mensili lordi nel 2025)
Per il calcolo dell'importo finale della pensione, è possibile richiedere l'applicazione del coefficiente di trasformazione del montante contributivo maggiorato. In particolare:
  • Per uno o due figli: maggiorazione di un anno
  • Per tre o più figli: maggiorazione di due anni
Questa maggiorazione consente di utilizzare un coefficiente più favorevole per il calcolo della pensione, risultando in un assegno più elevato.

Pensione anticipata con la formula Opzione Donna 2025

Un'altra importante opportunità per le donne lavoratrici con figli è rappresentata da Opzione Donna, una misura che consente di andare in pensione anticipata con requisiti agevolati rispetto alla pensione ordinaria.

Per accedere a questa forma di pensionamento nel 2025, è necessario aver maturato entro il 31 dicembre 2024 i seguenti requisiti:

  • 35 anni di contributi (obbligatori, volontari, figurativi e da riscatto)
  • Un'età anagrafica che varia in base al numero di figli:
  • 61 anni per le donne senza figli
  • 60 anni per le donne con un figlio
  • 59 anni per le donne con due o più figli
Tuttavia, dal 2023 non tutte le lavoratrici possono accedere a Opzione Donna. Infatti, la misura è stata ristretta a specifiche categorie di beneficiarie:
  1. Caregiver: lavoratrici che assistono, al momento della richiesta e da almeno 6 mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap grave (in base alla Legge 104/1992), oppure un parente o affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap abbiano compiuto 70 anni o siano affetti da patologie invalidanti o deceduti
  2. Donne con invalidità: lavoratrici con una riduzione della capacità lavorativa accertata superiore o uguale al 74%
  3. Lavoratrici licenziate o in aziende in crisi: dipendenti o ex dipendenti di aziende con tavoli di crisi aperti presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy
Per quanto riguarda i tempi di erogazione della pensione, sono previste diverse finestre di attesa a seconda della tipologia di lavoro:
  • 12 mesi dalla maturazione dei requisiti per le lavoratrici dipendenti
  • 18 mesi dalla maturazione dei requisiti per le lavoratrici autonome
Per le lavoratrici del comparto scuola e AFAM (Alta Formazione Artistica e Musicale) sono previste finestre uniche di accesso, rispettivamente dal 1° settembre e dal 1° novembre.

Calcolo dell'importo della pensione con Opzione Donna

Un aspetto importante da considerare quando si valuta l'adesione a Opzione Donna è il metodo di calcolo della pensione. Optando per questa misura, le lavoratrici accettano che l'importo della pensione sia calcolato esclusivamente con il metodo contributivo, anche per i periodi precedenti al 1996 che normalmente verrebbero calcolati con il sistema retributivo.

Il sistema contributivo si basa sui contributi effettivamente versati durante tutta la vita lavorativa e non sulle ultime retribuzioni percepite (come avviene nel sistema retributivo). Questo può comportare una riduzione significativa dell'importo pensionistico rispetto a quanto si otterrebbe attendendo i requisiti per la pensione di vecchiaia a 67 anni.

La penalizzazione economica può variare dal 20% al 30% dell'assegno, a seconda della storia contributiva della lavoratrice, e dipende da diversi fattori:

  • L'anzianità contributiva maturata prima del 1996
  • L'età al momento del pensionamento (più è bassa, più sfavorevole sarà il coefficiente di trasformazione)
  • La continuità della carriera lavorativa
  • Il livello delle retribuzioni percepite
È quindi consigliabile richiedere una simulazione del calcolo pensionistico prima di optare per questa soluzione, valutando attentamente il rapporto tra il vantaggio dell'anticipo e la riduzione dell'assegno.

Pensione anticipata contributiva per le donne con figli

Per le lavoratrici che hanno iniziato a versare contributi dal 1° gennaio 1996 (contributive pure), la Legge di Bilancio 2025 ha confermato la possibilità di accedere alla pensione anticipata contributiva con requisiti agevolati in base al numero di figli:

  • Età minima: 64 anni
  • Contribuzione minima: 20 anni (effettivi, esclusi i figurativi)
  • Importo minimo della pensione:
  • Per le donne senza figli: almeno 3 volte l'assegno sociale (circa 1.616,04 euro mensili lordi nel 2025)
  • Per le donne con un figlio: almeno 2,8 volte l'assegno sociale (circa 1.508,30 euro mensili lordi)
  • Per le donne con due o più figli: almeno 2,6 volte l'assegno sociale (circa 1.400,57 euro mensili lordi)
Una novità importante introdotta nel 2025 è la possibilità di computare, ai fini del raggiungimento dell'importo soglia, anche il valore delle rendite di forme pensionistiche di previdenza complementare cui l'assicurata abbia aderito. Questo può facilitare il raggiungimento del requisito minimo di importo per chi ha aderito a fondi pensione.

APE Sociale per le donne con figli

Un'ulteriore possibilità per le donne lavoratrici è rappresentata dall'APE Sociale (Anticipo Pensionistico Sociale), che nel 2025 prevede agevolazioni specifiche per le madri. L'APE Sociale consente di ricevere un'indennità bridge fino al raggiungimento dell'età per la pensione di vecchiaia.

Per le donne che rientrano nelle categorie ammesse (disoccupate, caregiver, invalide al 74% o addette a lavori gravosi), i requisiti contributivi richiesti sono ridotti di 12 mesi per ogni figlio, nel limite massimo di 2 anni. I requisiti base sono:

  • Età minima: 63 anni e 5 mesi
  • Contribuzione minima: varia in base alla categoria (30 anni per disoccupate, caregiver e invalide; 36 anni per lavori gravosi)
L'importo dell'indennità non può superare i 1.500 euro mensili e viene erogato fino al raggiungimento dell'età per la pensione di vecchiaia (67 anni).

Considerazioni sulla scelta del pensionamento anticipato

La decisione di accedere a una forma di pensionamento anticipato, come Opzione Donna o altre misure disponibili, richiede un'attenta valutazione di diversi fattori:

  • Impatto economico: il ricalcolo contributivo può comportare una significativa riduzione dell'assegno pensionistico rispetto al sistema misto o retributivo
  • Esigenze personali e familiari: situazioni di salute, necessità di assistenza a familiari o condizioni lavorative difficili possono rendere preferibile un'uscita anticipata nonostante la penalizzazione economica
  • Prospettive future: valutare l'eventuale possibilità di svolgere attività lavorative dopo il pensionamento, tenendo conto dei limiti di cumulabilità tra pensione e redditi da lavoro.
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