Negli ultimi anni i data center sono diventati un pilastro del'economia digitale, attirando fortemente l'interesse degli investitori. Le opportunità e i rischi del settore tra fondi, ETF, azioni e obbligazioni.
I data center si profilano come infrastrutture per l'elaborazione, l'archiviazione e la gestione sicura dei dati. Queste strutture, una volta limitate a supporto delle aziende, sono oggi considerate asset strategici sia per il settore pubblico che privato. La costante crescita della domanda di servizi digitali - dal cloud all'IoT, dal gaming ai big data - determina un incremento degli investimenti in queste infrastrutture, rendendo il comparto particolarmente attrattivo per diverse tipologie di investitori. La combinazione di rendimenti interessanti, flussi di cassa stabili e innovazione tecnologica pone i data center al centro delle strategie di investimento degli operatori professionali.
Negli ultimi anni, il segmento dei data center ha registrato un'espansione sostenuta sia per volumi sia per qualità degli investimenti. Stime recenti evidenziano tassi di crescita annui a doppia cifra, con proiezioni che indicano il superamento dei 600 miliardi di dollari entro il 2030. Nei principali mercati occidentali, come Stati Uniti ed Europa, la crescita è alimentata non solo dall'aumento della produzione di dati ma anche dall'adozione accelerata di tecnologie cloud e IA. L'Italia, ad esempio, rappresenta il 13% dei data center europei e mostra una crescita annua superiore all'8%:
L'interesse per questo comparto si riflette nell'ampia gamma di strumenti finanziari disponibili. Di seguito una tabella che sintetizza le tipologie di investimento, le relative caratteristiche e i profili di rischio e rendimento:
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Strumento |
Caratteristiche |
Profilo di rischio |
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Fondi di investimento/REIT |
Fondi specializzati su data center e immobili tecnologici, con diversificazione e gestione attiva |
Basso-medio |
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ETF |
Fondati sulla replica di indici di settore, con elevata liquidità e costi contenuti |
Medio |
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Azioni |
Titoli di società quotate che operano nel segmento (costruzione, gestione, tecnologia) |
Medio-alto |
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Obbligazioni |
Emissioni corporate o project bond destinati al finanziamento di nuove infrastrutture |
Basso-medio |
Ciascun veicolo d'investimento consente di accedere con livelli di rischio e rendimenti differenti al comparto. I fondi e i REIT offrono flussi stabili e diversificazione, mentre ETF e azioni si prestano a profili più dinamici. Le obbligazioni, infine, attraggono chi ricerca strumenti a reddito fisso legati allo sviluppo infrastrutturale.
Nel settore, numerosi fondi specializzati selezionano asset di alta qualità orientandosi verso i principali mercati globali e favorendo piattaforme consolidate di gestione. I Real Estate Investment Trust consentono di investire in portafogli diversificati di immobili tecnologici, tra cui i data center, garantendo una certa stabilità dei flussi grazie ai contratti di locazione frequenti e alla bassa percentuale di vacancy.
Il potenziale di crescita dei REIT del comparto è sostenuto dalla forte domanda di spazi server, dalla scarsità di asset di qualità e dalla loro capacità di trasferire parte degli aumenti di costi (es. energia) ai clienti finali. Il consolidamento delle piattaforme e la partnership con operatori finanziari di rilievo rafforzano ulteriormente la posizione di questi strumenti.
Gli ETF sono una soluzione efficiente e accessibile per investire nel settore, anche con piccoli capitali. Questi fondi quotati replicano basket di titoli di aziende coinvolte nella realizzazione, gestione e sviluppo dei data center e del cloud, consentendo di beneficiare delle dinamiche di crescita globale senza dipendere dalle performance di un singolo emittente.
Tramite ETF tematici, l'investitore può abbracciare anche segmenti trasversali come semiconduttori, reti e tecnologie di raffreddamento. I costi ridotti e la trasparenza dei portafogli ETF costituiscono ulteriori punti di forza, nonostante rimanga una certa esposizione alla volatilità del comparto.
La selezione dei titoli azionari del comparto si concentra su due categorie: società di gestione dei data center e aziende che forniscono hardware, energia o componentistica specifica. Tra i protagonisti quotati spiccano colossi come Amazon (AWS), Alphabet (Google Cloud), Microsoft (Azure), Equinix e Digital Realty, oltre a imprese di supporto tecnologico come Super Micro Computer, AMD e Intel.
Gli analisti consigliano di puntare su realtà con crescita sostenuta dei ricavi, ottimizzazione dei costi energetici e di gestione, basso livello di indebitamento e leadership nel proprio segmento. Diversificare il portafoglio tra titoli di gestione, tecnologie di raffreddamento e generazione energetica permette di attenuare l'esposizione ai rischi specifici di ciascun segmento. Vengono inoltre monitorati indicatori come la Power Utilization Effectiveness (PUE) e tassi di occupazione delle infrastrutture.
Per chi ricerca stabilità, i bond emessi da società del settore sono un'alternativa interessante. Si trovano sia obbligazioni corporate di operatori quotati sia project bond per il finanziamento di nuovi sviluppi infrastrutturali.
Questi strumenti consentono di accedere a cedole periodiche e di diversificare il rischio rispetto a titoli azionari più volatili. Il successo delle emissioni è favorito dal contesto di domanda elevata e dalla solidità di molte aziende attive nel comparto, anche se la selezione delle emissioni va valutata attentamente sotto il profilo del rating e della duration.
Pur offrendo opportunità notevoli, il segmento comporta anche specifici rischi e sfide: