La Guida Michelin 2026 svela i ristoranti dove gusto, innovazione e tradizione si incontrano al giusto prezzo. Dalle novità Bib Gourmand alle esperienze regionali, ecco l'eccellenza accessibile.
Mercoledì 19 novembre 2025, presso il Teatro Regio di Parma, sarà presentata la Guida Michelin Italia 2026, una delle più autorevoli pubblicazioni dedicate alla ristorazione di qualità. L'edizione italiana, giunta alla 71ª uscita, rinnova l'attenzione verso le insegne che offrono esperienze gastronomiche d'eccellenza, senza rinunciare al parametro dell'accessibilità.
In questo contesto spicca la selezione dei Bib Gourmand, i locali indicati per quel sorriso di gusto tra qualità notevole e prezzi ragionevoli. I nuovi nominativi, resi noti poco prima della cerimonia, valorizzano il concetto di mangiare bene in tutta Italia a costi contenuti, rassicurando chi ricerca proposte oneste e menu completi senza sorprese finali per il portafoglio.
Nata nel 1997, la distinzione Bib Gourmand rappresenta l'impegno della guida a premiare quei ristoranti che sanno coniugare un alto livello gastronomico con il miglior rapporto qualità-prezzo. Il pittogramma dell'Omino Michelin che si lecca i baffi identifica quelle insegne in cui è possibile gustare ricette autentiche, spesso ispirate alla tradizione, ma con aperture moderne e creative. Il criterio guida non si limita al costo, ma comprende la passione per la cucina, il rispetto della stagionalità degli ingredienti, la cura dell'ospitalità e la capacità di offrire una piacevole esperienza culinaria.
Di norma, il prezzo di riferimento per un menu completo (antipasto, primo o secondo, dessert, bevande escluse) si aggira attorno ai 40 euro, pur con tolleranze legate alle specificità regionali o territoriali:
L'equilibrio tra qualità e costo rappresenta il principio fondante della selezione Bib Gourmand. Gli ispettori valutano menù dove il valore gastronomico, la tecnica nelle preparazioni e il rispetto delle materie prime si armonizzano con una spesa contenuta. Tuttavia, l'aspetto economico è sempre visto in un'ottica di trasparenza e coerenza con il contesto territoriale, premiando le realtà dove il prezzo non sacrifica né il gusto né l'attenzione all'ospite. Nelle parole delle fonti ufficiali, questi ristoranti sanno raccontare la cucina autentica e di grande personalità, dimostrando come sia possibile vivere un'esperienza soddisfacente anche al di fuori dei grandi palcoscenici del fine dining.
I valori chiave:
L'edizione 2026 vede l'ingresso di 24 nuovi locali nella selezione, portando il totale nazionale a 255 insegne premiate per l'anno in corso. Quindici tra questi nuovi Bib Gourmand erano già stati inseriti durante il 2025 nella guida, ma ora ottengono la prestigiosa distinzione che li identifica agli occhi di gourmet e appassionati. Le scelte testimoniano una vitalità gastronomica che attraversa tutto il Paese, valorizzando sia realtà urbane che piccoli centri ricchi di tradizione:
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Regione |
Nuove insegne |
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Piemonte |
4 |
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Liguria |
3 |
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Lombardia |
1 |
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Veneto |
1 |
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Trentino-Alto Adige |
1 |
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Emilia-Romagna |
2 |
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Toscana |
2 |
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Umbria |
1 |
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Lazio |
1 |
|
Puglia |
1 |
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Campania |
2 |
|
Basilicata |
1 |
|
Calabria |
1 |
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Sicilia |
3 |
L'elenco dei nuovi ingressi include insegne come Cacciatori (Cartosio), Osteria Bar Sport (Casale Monferrato), Brisla Trattoria (Parma), Bistrot di Pescheria (Salerno), TuMa (Bagheria), e molte altre, ciascuna testimone di una storia culinaria da raccontare.
La presenza dei Bib Gourmand si estende lungo tutta la penisola, offrendo una fotografia della varietà gastronomica italiana. Emilia-Romagna e Piemonte conquistano il primato con 34 indirizzi ciascuna, seguite da Toscana (26), Lombardia (23) e Veneto (18). Questa dispersione permette di costruire veri e propri itinerari regionali, dove il miglior rapporto qualità prezzo accompagna scoperte tra piatti di mare, cucina di terra e interpretazioni contemporanee delle ricette tipiche. Il riconoscimento di indirizzi anche nei centri meno noti incentiva il turismo culinario e sostiene l'economia locale:
I locali premiati dalla guida dimostrano come l'esperienza gastronomica possa abbracciare tradizione e modernità senza forzature. Nel cuore di Norcia, ad esempio, il Granaro del Monte propone grigliate e ricette profondamente ancorate alla cultura umbra. A Salerno, il Bistrot di Pescheria stupisce valorizzando il pesce meno noto con tecniche agili e presentazioni raffinate. L'Osteria Bar Sport a Casale Monferrato è un ponte tra radici locali e influssi marittimi, mentre a Livorno, Azzighe - Osteria a Metà, mescola antiche zuppe e creatività, come nei cappelletti cacciucchino. Brisla Trattoria, nei pressi del Teatro Regio di Parma, offre un percorso che passa per il culatello, tagliolini e coniglio alla cacciatora, in un ambiente accogliente e famigliare.