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Come ricalibrare investimenti in fondi, ETF, BTP e cosa fare di nuovo in autunno. I consigli degli esperti a confronto

di Marcello Tansini pubblicato il
Consigli degli esperti a confronto

Di fronte a scenari macroeconomici incerti e in vista dell'autunno, la ricalibrazione degli investimenti tra fondi, ETF e BTP richiede attenzione: selezione, diversificazione e consulenza sono determinanti per affrontare volatilitŕ e nuove prospettive.

L'autunno segna un periodo strategico per rivedere e adattare la struttura dei propri investimenti, in risposta alle variabili macroeconomiche e alle evoluzioni dei tassi d'interesse. La transizione stagionale si accompagna, infatti, a un'accelerazione nell'attività delle principali banche centrali e a una maggiore visibilità sui bilanci aziendali e sulle politiche economiche.

Valutare la necessità di calibrare investimenti in fondi, ETF e BTP in questo momento può consentire all'investitore di gestire al meglio la propria esposizione alla volatilità e alle nuove opportunità di mercato. Un approccio attento e consapevole al ribilanciamento del portafoglio, sostenuto da un'analisi aggiornata dei trend globali, è quindi essenziale per perseguire una gestione efficiente dei rischi e dei rendimenti. Ciò risponde sia a esigenze di protezione del capitale sia ad aspettative di crescita, evidenziando come una gestione attiva e tempestiva possa fare la differenza nelle performance di lungo termine.

Scenari macroeconomici e prospettive per il 2025: focus su volatilità e strategie attive

L'andamento dei mercati finanziari nei prossimi mesi è influenzato da una pluralità di fattori economici, geopolitici e monetari. La discesa graduale dell'inflazione nell'area euro e la resilienza dell'economia statunitense hanno mitigato i timori di recessione, ma restano elementi di incertezza dovuti a tensioni internazionali e alle politiche delle banche centrali in evoluzione. Le decisioni della BCE e della Fed continuano a segnare oscillazioni nei rendimenti di fondi comuni, ETF e titoli di Stato, rendendo opportuno adottare strategie di gestione attiva. Il focus è su:

  • Volatilità elevata attesa nella seconda metà dell'anno, soprattutto per l'incertezza sulle politiche fiscali e l'impatto delle elezioni in diverse aree del globo;
  • Opportunità nei mercati azionari, specialmente in Europa e nei segmenti ciclici, dopo anni di performance elevate negli Stati Uniti;
  • Ribilanciamento settoriale necessario tra titoli growth e value, con un'attenzione crescente ai comparti tecnologici e sanitari;
  • Mercato obbligazionario: preferenza per titoli governativi a breve-medio termine in ottica difensiva e diversificazione geografica come antidoto ai rischi di concentrazione.
Le strategie attive, caratterizzate da una selezione attenta degli strumenti e un monitoraggio costante dei pesi in portafoglio, possono contribuire a ridurre la vulnerabilità a shock improvvisi e ad aumentare la resilienza agli scenari di volatilità attesa nel 2025.

Strategie di ricalibrazione: come agire in vista dell'autunno

L'approccio tattico al ribilanciamento degli investimenti nei mesi autunnali si basa su alcuni principi operativi comuni agli investitori professionali. Prima di tutto, è necessario delimitare obiettivi e tolleranza al rischio, tenendo conto del contesto di volatilità e delle attese sui tassi delle banche centrali. Ecco alcune strategie operative:

  • Laddering sulle scadenze: Costruire una scala di BTP con diverse date di rimborso aiuta a gestire meglio il rischio tasso e consente di reinvestire i capitali alle condizioni di mercato più favorevoli.
  • Revisione delle allocazioni in ETF e fondi: Tatticamente ridurre l'esposizione su mercati surriscaldati e considerare aree e settori sottovalutati, come il comparto europeo, inserendo eventualmente fondi tematici difensivi (ad esempio healthcare e infrastrutture).
  • Attenzione alla duration: Nel segmento obbligazionario, privilegiare scadenze medio-brevi, lasciando flessibilità per allungare la durata quando i rendimenti reali diventano più interessanti.
  • Diversificazione valutaria: Considerare la presenza di strumenti in valuta diversa dall'euro per mitigare l'impatto di eventuali fluttuazioni o shock geopolitici.
In questa fase, il monitoraggio continuo delle condizioni di mercato e l'eventuale reshuffling di alcuni asset assicurano la prontezza necessaria ad affrontare mutamenti rapidi dello scenario macro. Una revisione strutturata, con cadenza almeno semestrale, eleva la qualità della gestione del rischio e permette di cogliere nuove opportunità senza alterare l'equilibrio del portafoglio.

Gestione del portafoglio: diversificare tra fondi, ETF e BTP

Una gestione efficace del portafoglio richiede una diversificazione autentica, strutturata sia per asset class sia per aree geografiche e settoriali. Questo approccio consente di equilibrare i rischi sistemici, attenuando l'impatto di eventi specifici sui singoli strumenti finanziari. La combinazione strategica di fondi, ETF e BTP consente di calibrare investimenti in fondi ETF e BTP in funzione degli obiettivi personali e della tolleranza al rischio. La selezione è tra:

  • Fondi comuni: Offrono una gestione professionale, coprendo segmenti azionari, obbligazionari e bilanciati. Consentono l'accesso a strategie multi-asset ed esposizione ai mercati emergenti e settori innovativi.
  • ETF (Exchange Traded Funds): Strumenti a basso costo che replicano indici di mercato, adatti a costruire una asset allocation efficiente e trasparente. Gli ETF facilitano la diversificazione valutaria e consentono di gestire tatticamente l'esposizione a paesi o industrie.
  • BTP (Buoni del Tesoro Poliennali): Utilizzati sia come elemento difensivo sia per la generazione di reddito grazie a cedole regolari e tassazione agevolata. Attenzione, però, alla duration: BTP a lunga scadenza risentono di più delle variazioni dei tassi di interesse.
Per ottimizzare la diversificazione è utile adottare una struttura «core-satellite», dove la componente centrale è costituita da ETF o fondi passivi su ampi indici e la porzione satellite può accogliere fondi attivi o strumenti tematici ad alto potenziale. La revisione periodica delle allocazioni permette di mantenere coerente il profilo di rischio-rendimento, adattando la composizione del portafoglio alle mutate condizioni di mercato e alle esigenze personali. Volendo riassumere:

Asset

Vantaggi

Criticità

Fondi comuni

Gestione professionale, ampia offerta

Costi di gestione superiori agli ETF

ETF

Efficienza nei costi, liquidità, trasparenza

Rischio di replica, volatilità

BTP

Rendita certa, fiscalità favorevole

Sensibilità ai tassi, rischio paese

Va da sé come la calibrazione degli investimenti tra questi strumenti vada sempre valutata anche alla luce della propria pianificazione finanziaria e dei cambi di scenario economico.

BTP italiani e BTP indicizzati all'inflazione: caratteristiche, vantaggi e rischi

I Buoni del Tesoro Poliennali rappresentano una delle principali soluzioni per chi desidera sicurezza, regolarità delle entrate e ridotta esposizione al rischio emittente. Tuttavia, il mercato offre oggi un'ampia varietà di BTP, compresi quelli indicizzati all'inflazione, ciascuno con caratteristiche specifiche:

  • BTP ordinari: Titoli a tasso fisso, cedola semestrale e scadenze tra 3 e 30 anni che garantiscono restituzione del capitale a scadenza. Rispondono bene alle esigenze di chi ricerca prevedibilità e stabilità, ma risentono delle fluttuazioni dei tassi di interesse, soprattutto se a lunga scadenza.
  • BTP indicizzati all'inflazione italiana (BTP Italia): Cedole e capitale rivalutati sulla base dell'indice FOI, con la possibilità di ottenere un flusso di reddito più alto in periodi di inflazione. Previsto premio fedeltà per chi detiene il titolo fino a scadenza.
  • BTP€i: Titoli indicizzati all'inflazione dell'area euro (indice IAPC). Offrono copertura contro la perdita di potere d'acquisto legata all'inflazione comunitaria, con pagamenti semestrali e capitale rivalutato.
Vantaggi principali:
  • Fiscalità agevolata con tassazione al 12,5%
  • Elevata liquidità grazie alla quotazione sul MOT
  • Possibilità di recupero minusvalenze in ottica fiscale
  • Acquisto in fase di collocamento senza costi di intermediazione
  • Trasparenza e prevedibilità di rendimenti e scadenze
Principali rischi e limiti:
  • Rischio di perdita in caso di vendita prima della scadenza, in particolare per titoli a lunga duration in scenari di rialzo tassi
  • Rischio di concentrazione (home bias) con eccessiva esposizione sull'Italia
  • Rating dello Stato italiano inferiore ad altri paesi europei (BBB secondo S&P e Fitch, Baa3 per Moody's)
  • Recupero minusvalenze solo parziale, a causa della diversa aliquota di tassazione rispetto ad altri strumenti finanziari
Scegliere tra BTP tradizionali e indicizzati richiede quindi valutazione attenta di durata, finalità e quadro macroeconomico. Importante anche non trascurare la diversificazione e monitorare l'esposizione complessiva ai titoli di Stato nel portafoglio.

Il ruolo della consulenza indipendente nella gestione degli investimenti

La crescente complessità dei prodotti finanziari e la rapidità dei cambiamenti nei contesti economici rendono sempre più rilevante il valore della consulenza indipendente. Affidarsi a professionisti non legati a specifici emittenti o prodotti consente di ricevere soluzioni basate esclusivamente sull'interesse dell'investitore, senza conflitti di interesse. Propongono infatti:

  • Analisi personalizzata della coerenza tra struttura del portafoglio, orizzonte temporale e obiettivi di vita.
  • Identificazione di rischi nascosti, come concentrazioni geografiche o di durata, e ricerca di soluzioni di efficientamento.
  • Modello di remunerazione trasparente (a parcella), che valorizza la consulenza e non il collocamento di prodotti.
  • Pieno controllo e titolarità degli strumenti, grazie a una chiara separazione tra chi fornisce la consulenza e chi detiene il patrimonio.