Cosa fare se ci si appresta ad andare in pensione e si deve presentare la dichiarazione dei redditi per ricevere regolarmente e senza problemi i rimborsi del 730 2025
Il passaggio dalla vita lavorativa alla pensione comporta anche alcune particolari implicazioni e conseguenze fiscali. Tra i temi di principale interesse emerge la questione del rimborso 730 se si va in pensione, una dinamica che coinvolge milioni di cittadini e si struttura attorno a regole precise stabilite dall’Agenzia delle Entrate.
Il rimborso derivante dal modello 730 è la restituzione delle imposte trattenute in misura eccedente rispetto al dovuto, emersa a seguito della dichiarazione dei redditi. L’IRPEF versata in eccesso viene calcolata considerando le detrazioni e deduzioni spettanti, tra cui quelle per carichi familiari, spese sanitarie, ristrutturazioni, mutui. I pensionati hanno diritto a tale credito fiscale qualora, sulla base dei redditi dichiarati, risulti un saldo positivo a loro favore. Il rimborso viene corrisposto generalmente dall’ente pensionistico, nella seconda mensilità successiva all’invio della dichiarazione.
Nel meccanismo della dichiarazione dei redditi, le figure principali interagiscono secondo responsabilità ben definite:
Il rimborso 730 se si va in pensione durante l’anno è regolato dalle tempistiche di presentazione della dichiarazione e dalla corretta individuazione del sostituto d’imposta. Se al momento della compilazione il contribuente è ancora dipendente, dovrà indicare il datore di lavoro; se la transizione è avvenuta, l’INPS diventerà il nuovo soggetto responsabile del conguaglio.
Per un accredito regolare è essenziale che i dati relativi al sostituto siano corretti e aggiornati, evitando rallentamenti sia nei versamenti sia nelle eventuali trattenute in caso di saldo negativo.
In presenza di un cambio di lavoro o del passaggio alla pensione dopo la presentazione della dichiarazione, il contribuente può utilizzare un modello 730 integrativo di tipo 2 per comunicare i nuovi dati del sostituto. Tale integrazione dovrà essere gestita secondo le precise istruzioni fornite dall’Agenzia delle Entrate.
A partire dal 2024, anche dipendenti e pensionati possono optare per il modello 730 senza sostituto d’imposta. Questa modalità implica che l’Agenzia delle Entrate si occuperà direttamente del rimborso tramite bonifico bancario, generalmente entro sei mesi dalla presentazione. Per accorciare i tempi è indispensabile comunicare un IBAN valido tramite area riservata oppure recandosi presso gli sportelli territoriali. Il 730 senza sostituto è particolarmente utile nei casi di cambi lavorativi durante l’anno o di pensionamento imminente, offrendo un’alternativa quando ci sono incognite sulla figura del sostituto.
Il calendario legato al rimborso varia in funzione dei tempi di presentazione e della presenza o meno del sostituto d’imposta. Le principali finestre temporali previste dall’Agenzia sono:
Data presentazione 730 | Mese di erogazione |
Fino al 31 maggio 2025 | Luglio (dipendenti) / Agosto (pensionati) |
1-20 giugno 2025 | Luglio (dipendenti) / Agosto (pensionati) |
Entro 15 luglio 2025 | Agosto (dipendenti) / Settembre (pensionati) |
Metà luglio-fine agosto 2025 | Settembre/Ottobre |
Settembre 2025 | Da novembre |
Per i contribuenti senza sostituto l’erogazione è più lenta: in assenza di controlli particolari, entro dicembre; in caso di accertamenti, possono essere necessari 3-4 mesi aggiuntivi.
Monitorare lo stato del rimborso è possibile grazie a strumenti online disponibili presso:
I motivi di ritardo nell’erogazione del rimborso 730 sono molteplici: