Le recensioni online influenzano sla scelta dei ristoranti, ma la crescita delle false valutazioni crea nuovi rischi per utenti e ristoratori.
L’influenza delle valutazioni digitali nel settore della ristorazione è cresciuta in modo esponenziale negli ultimi anni. Consultare opinioni e giudizi di altri utenti è diventato ormai una prassi prima di prenotare un tavolo. Negli ultimi report emerge come oltre il 70% delle persone scelga dove mangiare proprio grazie a queste indicazioni.
Le opinioni lasciate sul web risultano determinanti nelle dinamiche decisionali di chi cerca un locale in cui mangiare. Secondo dati forniti dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, le recensioni digitali influenzano l’82% delle prenotazioni negli alloggi e il 70% nelle scelte dei ristoranti italiani. L’esperienza condivisa di altri utenti rappresenta una forma di prova sociale, spingendo verso un determinato esercizio o allontanando potenziali clienti a seguito di valutazioni negative.
Il fenomeno delle recensioni online ristoranti false mostra una crescita allarmante. Uno studio di BusinessDIT segnala che circa il 30% delle recensioni pubblicate sarebbero non autentiche. Solo nel 2023, Tripadvisor ha bloccato circa 2 milioni di inserimenti fraudolenti, mentre Google ha eliminato 95 milioni di inserzioni irregolari nel 2021. L’Italia compare tra i principali mercati interessati, con una vasta presenza di giudizi acquistati o manipolati.
Piattaforma |
Recensioni false bloccate (2023) |
Tripadvisor |
2.000.000 |
|
95.000.000 (2021) |
La vendita e l’acquisto di valutazioni digitali è ormai un mercato parallelo. Diverse agenzie online propongono pacchetti di giudizi a partire da poche decine di euro. Questa pratica coinvolge sia gestori che aspirano a migliorare la propria reputazione, sia concorrenti che tentano di danneggiare altri operatori del settore attraverso valutazioni negative preordinate.
Spesso la differenza tra una critica costruttiva e una recensione manipolata non è immediatamente evidente agli occhi del consumatore. Tra le strategie più comuni si riscontrano la creazione di profili fake, scritture massive di giudizi, accordi non trasparenti con micro-influencer e pubblicazioni fuori tempo massimo.
Il Governo italiano ha introdotto un disegno di legge in fase avanzata che mira a colpire rigidamente la diffusione di commenti non veritieri. All’interno della disciplina, si prevede che solo chi possa provare di aver realmente usufruito di un servizio sarà abilitato a lasciare la propria opinione. Questa verifica avverrà tramite l’invio online di scontrini o ricevute. Sono inoltre vietati gli incentivi per la pubblicazione di giudizi e l’identità degli utenti dovrà essere verificata dalle piattaforme.
Gli utenti dovranno dimostrare di aver realmente visitato il ristorante o la struttura ricettiva tramite l’upload di uno scontrino o comprovante la consumazione. Le recensioni potranno essere lasciate solo entro 15 giorni dall’esperienza, garantendo così l’attualità del giudizio. Sarà obbligatorio formulare commenti dettagliati e precisi, così da permettere al gestore la replica. Ogni commento dovrà risultare pertinente e fondato su un’esperienza reale.
Le realtà dell’ospitalità avranno ora più strumenti per difendersi. Potranno chiedere la rimozione di valutazioni ingannevoli, non aggiornate (più vecchie di due anni) o pubblicate da utenti non verificati. Sarà consentito replicare puntualmente ai commenti e chiedere la cancellazione di contenuti ritenuti diffamatori o eccessivamente offensivi. L’Antitrust avrà un ruolo attivo nel controllo.
Il sistema normativo prevede sanzioni severe per chi si rende responsabile della pubblicazione di giudizi falsi, con multe anche superiori a 5.000€ e rischi di natura penale in caso di diffamazione aggravata. Esemplare il caso giudiziario che ha portato a una condanna a nove mesi di reclusione e una multa di 8.000€ proprio per aver orchestrato una rete di recensioni non veritiere. Oltre alla sanzione, i danneggiati possono avanzare richiesta di risarcimento civile.
Consumatori e operatori possono adottare diversi strumenti di autotutela.