Sedersi in una Lynk & Co 01 equivale a entrare in un ambiente pensato per un pubblico giovane, urbano, tecnologicamente esigente.
La storia di Lynk & Co nasce come un esperimento di contaminazione tra Oriente e Occidente: da una parte, l'ingegneria e l'affidabilità ereditate dal know-how svedese di Volvo, dall'altra l'intraprendenza industriale del colosso cinese Geely, che ne detiene il controllo. Lynk & Co 01 si fonda sulla stessa piattaforma modulare CMA della Volvo XC40, un'architettura pensata per assicurare solidità, sicurezza e flessibilità progettuale. Questo significa che sotto la carrozzeria si trovano motori, trasmissioni e sospensioni già ampiamente collaudate.
Il sistema ibrido plug-in abbinato al motore termico da 180 CV e all'elettrico da 82 CV produce una potenza di 261 CV con un'autonomia dichiarata in elettrico superiore ai 65 chilometri. Se in apparenza può sembrare una novità, in realtà si tratta di una vettura solida sotto il profilo progettuale, che sfrutta l'esperienza di Volvo per ridurre il rischio di sorprese tecniche.
Nonostante il marchio sia percepito come giovane e poco conosciuto, in realtà la base tecnica è la stessa di modelli premium ben consolidati, e la qualità generale della costruzione rispecchia lo standard nordeuropeo. Vediamo nei dettagli:
La qualità di materiali e finiture è buona, ma non raggiunge il livello delle premium più blasonate: alcune plastiche risultano rigide e certi assemblaggi, specie nella zona inferiore dell'abitacolo, possono lasciare spazio a piccoli scricchiolii col passare del tempo. La posizione di guida rialzata e l'ergonomia complessiva del cruscotto favoriscono il comfort, ma l'insonorizzazione in autostrada potrebbe essere migliore, specie durante la transizione tra elettrico e benzina.
La guida è uno dei punti forti: fluida, ben equilibrata, con uno sterzo leggero ma abbastanza comunicativo. In fase di partenza o in salita, alcuni utenti segnalano una risposta un po' brusca del pedale dell'acceleratore, mentre la modalità sport tende a irrigidire troppo la dinamica senza benefici tangibili. Nel complesso, l'esperienza su strada è soddisfacente, pur non eccellendo nella sportività o nella reattività pura.
Uno degli interrogativi più ricorrenti tra i potenziali clienti riguarda la vera affidabilità del marchio. Non essendo ancora presente nei report ufficiali EuroNCAP o JD Power, Lynk & Co si affida ai riscontri della clientela e alle esperienze condivise online. Le recensioni pubblicate su portali internazionali e nei forum europei mostrano un quadro nel complesso positivo: molti utenti raccontano di viaggi senza intoppi, consumi coerenti e una gestione meccanica priva di guasti nei primi 12-18 mesi di utilizzo.
Non mancano episodi isolati che gettano ombre sull'affidabilità percepita. Alcuni proprietari lamentano la riaccensione della spia motore anche dopo riparazioni effettuate in officina autorizzata, mentre altri riferiscono una certa lentezza nella disponibilità dei pezzi di ricambio. Il vero punto debole sembra essere il servizio post-vendita, che pur essendo reattivo e cortese, appare meno efficiente nella rete di assistenza tecnica, ancora in fase di costruzione.
In particolare, nei casi di problemi software o aggiornamenti firmware, i tempi d'intervento sono alcune colte superiori alle attese. Va detto che i clienti in abbonamento possono contare su veicoli sostitutivi inclusi nel canone mensile.