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Congedo per genitore intenzionale: chiarimenti INPS 2025 e novità per le coppie di donne

di Marcello Tansini pubblicato il
Congedo genitore intenzionale coppie don

Anche ai genitori intenzionali di coppie di donne spetta il congedo obbligatorio retribuito dal lavoro: cosa stabiliscono i recenti chiarimenti dell'Inps dopo la sentenza della Consulta

Nel 2025 il quadro delle tutele a sostegno della genitorialità in Italia si arricchisce di un nuovo elemento interpretativo, riconosciuto sia a livello giurisprudenziale che amministrativo. L'INPS, sulla base delle recenti decisioni della Corte Costituzionale, ha fornito chiarimenti sul diritto di dieci giorni di astensione lavorativa retribuita al 100% anche alle cosiddette "madri intenzionali" presenti nelle coppie di donne. 

Genitore intenzionale: definizione e quadro normativo

Il genitore intenzionale identifica la persona che, pur non essendo il genitore biologico, partecipa consapevolmente ed in maniera attiva al progetto genitoriale, assumendo fin dall'inizio responsabilità di cura e supporto verso il minore.

In particolare, nel contesto delle coppie omogenitoriali femminili, la madre intenzionale rappresenta la figura che si affianca alla madre biologica nel percorso di accudimento e tutela del figlio/a, anche in assenza di legame genetico o biologico diretto e sussiste:

  • Riconoscimento giuridico: la figura del genitore intenzionale trova fondamento nelle sentenze della magistratura e viene progressivamente recepita nella normativa, grazie all’evoluzione del concetto di famiglia e alla necessità di rispecchiare la realtà sociale attuale.
  • Registri dello stato civile: la registrazione nei registri dello stato civile come madre intenzionale oppure l’esistenza di un provvedimento giudiziale di adozione sono gli strumenti principali attraverso cui viene formalizzata la genitorialità intenzionale.
Figura parentale Contesto di riconoscimento
Madre biologica Nascita naturale
Genitore intenzionale Registro civile, adozione, provvedimento giudiziale

La sentenza 115/2025 della Corte Costituzionale: il riconoscimento dei diritti

La sentenza n. 115/2025 della Corte Costituzionale ha segnato un punto di svolta nell’interpretazione dei diritti connessi al congedo obbligatorio per la nascita o l’accoglienza di un minore all’interno delle famiglie omogenitoriali. La questione era stata sollevata dalla Corte d’appello di Brescia, con riferimento a una discriminazione verificatasi nei confronti di una lavoratrice iscritta nei registri dello stato civile come seconda madre e impossibilitata, fino ad allora, ad ottenere il congedo riconosciuto al padre nei nuclei eterosessuali.

La Corte ha rilevato l’illegittimità parziale dell’articolo 27-bis del D.lgs 151/2001, eliminando la disparità di trattamento tra padre e genitore intenzionale, a fronte di un rapporto genitoriale pienamente riconosciuto dall’ordinamento civile e affermando:

  • Vincolo genitoriale: la Corte ha precisato che ciò che prevale è l’assunzione condivisa di responsabilità e la partecipazione effettiva alla cura del figlio, indipendentemente dal sesso e dalla configurazione della coppia.
  • Estensione delle tutele: ha ribadito il diritto dei minori di ricevere cure e attenzioni pienamente equiparabili da entrambe le figure genitoriali risultanti nei registri civili.

Chiarimenti INPS 2025: modalità di fruizione del congedo per la madre intenzionale

Alla luce della decisione della Corte Costituzionale, l'INPS ha fornito istruzioni dettagliate sui requisiti e le modalità di accesso al congedo di dieci giorni lavorativi per le madri intenzionali all’interno delle coppie di donne.

L'Istituto ha quindi ribadito che anche il genitore intenzionale in una coppia di donne diritto al congedo obbligatorio di paternità di 10 giorni dopo la nascita di un figlio, raddoppiato a 20 in caso di parto plurimo e ha spiegato che anche la madre intenzionale deve effettuare la comunicazione di fruizione del congedo al proprio datore di lavoro, il quale provvede all'anticipazione dell'indennità per conto dell'Istituto. 

La domanda telematica di congedo deve essere presentata direttamente all'Inps solo da parte delle lavoratrici dipendenti per le quali non sia prevista l'anticipazione dell'indennità da parte del datore di lavoro, ovvero nel caso di lavoratrici agricole, stagionali, addette ai servizi domestici e familiari, lavoratrici disoccupate e sospese dal lavoro che non usufruiscono del trattamento cassa integrazione e lavoratrici dello spettacolo, Per le altre lavoratrici dipendenti va fatta direttamente al datore di lavoro.

La richiesta di congedo deve essere fatta almeno cinque giorni prima del momento in cui il congedo inizia e il periodo deve essere compreso tra i due mesi prima della data presunta del parto e i cinque mesi dopo il parto. È prevista per il periodo di congedo obbligatorio la retribuzione al 100%. 

Dunque, per riassumere:

  • Destinatarie del congedo: le lavoratrici dipendenti che rivestono la posizione di madre intenzionale nei registri dello stato civile o per effetto di provvedimento di affidamento o adozione.
  • Durata: il periodo riconosciuto è di dieci giorni lavorativi, saliti a venti in caso di parto plurimo, da fruirsi entro i cinque mesi successivi alla nascita, adozione o affidamento, anche in modo non continuativo.
  • Indennità: la prestazione prevede una retribuzione pari al 100% e la copertura della contribuzione figurativa.
  • Procedure: di norma, la comunicazione va effettuata al datore di lavoro, il quale anticipa l’indennità per conto dell’INPS. Per le lavoratrici domestiche o casi analoghi, la domanda va inviata telematicamente tramite SPID, CIE o CNS direttamente all’ente previdenziale. Le dipendenti della Pubblica Amministrazione si rivolgono invece esclusivamente al proprio ente di appartenenza.
Fase Adempimento
Comunicazione Al datore di lavoro (o telematica a INPS)
Erogazione indennità Anticipata dal datore di lavoro (o mediante pagamento diretto INPS per lavoratrici non subordinate)
Decorrenza diritto Dal 24 luglio 2025

 

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