Dal 2026 i contributi per la pensione delle badanti saranno gestiti in modo digitale, modificando procedure e modalità di pagamento. Vengono illustrate le novità operative, gli impatti per datori e lavoratori, le regole e le nuove tutele.
A partire dal 2026 nel panorama del lavoro domestico in Italia, si apre una nuova stagione segnata dalla completa digitalizzazione degli adempimenti contributivi per chi assume una badante. L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha annunciato una trasformazione delle modalità di gestione dei contributi, che coinvolgerà migliaia di famiglie e lavoratori. Il passaggio alla modalità digitale, spesso indicato come processo di dematerializzazione, rappresenta un salto di qualità importante non solo in termini di tecnologia, ma anche nella semplificazione dei processi e nella trasparenza dei rapporti di lavoro.
Questa innovazione non si limita a eliminare la carta: apporta nuove regole operative e introduce sistemi di supporto e assistenza che mirano ad aiutare datori di lavoro e collaboratori ad affrontare il cambiamento senza incertezze. Essa si inserisce in un trend più ampio di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione volto alla riduzione degli sprechi, alla sostenibilità e a una maggiore efficienza dei servizi. Le famiglie si troveranno dunque a fronteggiare una nuova normalità, in cui i dati dei rapporti di lavoro saranno gestiti con strumenti digitali e le comunicazioni tra cittadini e istituzioni passano sempre più attraverso Internet e App dedicate.
La dematerializzazione dei contributi nel settore delle assistenti familiari segna l’abbandono progressivo dei supporti cartacei e l’adozione di sistemi digitali avanzati per la gestione di ogni fase del versamento contributivo. A partire dal 2026, la tradizionale spedizione delle lettere annuali con istruzioni e modelli cartacei per il pagamento tramite pagoPA sarà sospesa per una grande parte dei datori di lavoro domestico. Restano escluse da questa innovazione solo le persone di età pari o superiore ai 76 anni, che riceveranno ancora una comunicazione cartacea per tutto il 2026 come misura di tutela e supporto alla transizione.
Contestualmente, scompare la possibilità di richiedere opzioni su base cartacea per i nuovi rapporti di lavoro domestico, mentre tutte le comunicazioni e i servizi vengono spostati sul portale Inps e sulle app mobile istituzionali. Sarà quindi possibile:
L’intero processo di dematerializzazione rientra nell’obiettivo di aumentare la trasparenza dei flussi contributivi, migliorando monitoraggio, verifica e consultazione delle posizioni sia per i datori sia per i lavoratori. In termini di razionalizzazione delle risorse, la digitalizzazione promette anche minor rischio di errori e smarrimenti, maggior controllo sulle pratiche e riduzione di tempistiche e costi collegati alla gestione cartacea.
Per il versamento dei contributi previdenziali delle assistenti familiari dal 2026, ci si dovrà affidare esclusivamente ai servizi digitali forniti dagli enti competenti. Il percorso operativo prevede alcuni passaggi chiave:
Il nuovo sistema elimina dunque la necessità dei moduli cartacei e riduce il rischio di errori di compilazione, automatizzando molte verifiche e controlli. Una procedura trasparente che si integra pienamente nel percorso di digitalizzazione amministrativa che coinvolge progressivamente tutte le categorie di lavoratori domestici.
Il passaggio ai contributi digitali rappresenta un cambiamento significativo nella gestione dei rapporti tra famiglie e assistenti familiari. Per i datori di lavoro, la digitalizzazione comporta una maggiore responsabilità nell’uso degli strumenti informatici ma anche un abbattimento delle possibili incertezze derivanti dalla compilazione manuale dei bollettini cartacei. Un aspetto rilevante riguarda l’ampliamento del supporto telematico, pensato in particolare per chi ha meno familiarità con le nuove tecnologie.
Le lavoratrici e i lavoratori del comparto domestico avranno la possibilità di verificare in tempo reale la regolarità dei versamenti e la propria posizione previdenziale, migliorando la consapevolezza sui diritti maturati.
La transizione sarà monitorata attraverso:
L’entità del contributo previdenziale dovuto per il lavoro domestico dipende da diverse variabili. L’INPS aggiorna annualmente le tabelle contributive tenendo conto sia della tipologia di contratto (tempo determinato o indeterminato) sia della retribuzione oraria, con specifici coefficienti di ripartizione. Recentemente sono stati registrati leggeri aumenti delle aliquote, dovuti all’adeguamento all’inflazione e alle modifiche normative.
Elementi che influenzano il calcolo:
| Fascia Retribuzione Oraria | Contributo orario (con Cuaf) |
| Fino a 9,48 euro | 1,79 euro |
| Da 9,49 a 11,54 euro | 2,03 euro |
| Oltre 11,54 euro | 2,47 euro |
Per i rapporti a tempo indeterminato, le aliquote risultano leggermente inferiori. Gli aumenti rilevati sono dovuti sia all’incremento programmato dell’1,2% delle retribuzioni minime rispetto all’anno precedente, sia agli adeguamenti sulle altre voci retributive.
Per chi raggiunge i requisiti pensionistici e opta per la prosecuzione dell’attività lavorativa, sono state introdotte alcune novità sulla contribuzione a carico, in applicazione di quanto disposto dalla recente Legge di Bilancio.
I datori di lavoro domestico sono tenuti a rispettare calendari rigorosi per i pagamenti. Il versamento dei contributi previdenziali segue una cadenza trimestrale, con termini scanditi nel seguente modo:
Ulteriori specificità possono riguardare la presenza di ferie, assenze giustificate o variazioni nei dati contrattuali, che devono essere aggiornati tempestivamente nel portale INPS per evitare errori contributivi o mancanze nell’accreditamento dei diritti pensionistici.
L’introduzione dei contributi digitali per il lavoro domestico porta con sé vantaggi tangibili e nuove sfide. Tra i principali benefici si registrano una più facile consultazione delle posizioni assicurative, tempi ridotti nella verifica delle pratiche e la riduzione degli errori umani correlati alla gestione manuale.
Sul versante dei rischi, permangono:
L’impostazione innovativa e la scelta di puntare sulla formazione digitale possono così offrire una maggiore tutela complessiva, sia in termini di sicurezza previdenziale che di inclusione tecnologica, promuovendo trasparenza, sostenibilità e tracciabilità nei rapporti familiari e lavorativi.