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Cosa succede ora a dipendenti Stellantis dopo crollo risultati? E Alfa Romeo, Lancia, DS a rischio cancellazione

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Alfa Romeo, Lancia e DS

L'annuncio del crollo degli utili ha messo in allarme i dipendenti di Stellantis, soprattutto in Europa, dove si concentrano gran parte degli stabilimenti produttivi del gruppo.

Nel corso dell'ultimo anno, Stellantis ha registrato una diminuzione dell'utile netto del 70%, scendendo a 5,5 miliardi di euro, mentre i ricavi sono calati del 17%, a 157 miliardi di euro. Le vendite globali sono scese del 12%, con un totale di 5,4 milioni di veicoli consegnati. Di fronte a questo scenario, i vertici aziendali stanno valutando misure drastiche per contenere le perdite,.

Le conseguenze di questa crisi si fanno sentire tra gli azionisti, tra i lavoratori e i brand storici di Stellantis. L'incertezza sulla stabilità occupazionale è evidente e si teme un ridimensionamento o persino la chiusura di marchi come Alfa Romeo, Lancia e DS che detengono una quota di mercato ridotta e si trovano sempre più sotto osservazione da parte del management. Facciamo il punto:

  • Dipendenti Stellantis tra preoccupazione e speranza
  • Alfa Romeo, Lancia e DS: il rischio chiusura è reale?

Dipendenti Stellantis tra preoccupazione e speranza

L'annuncio del crollo degli utili ha messo in allarme i dipendenti di Stellantis, soprattutto in Europa, dove si concentrano gran parte degli stabilimenti produttivi del gruppo. Le fabbriche italiane, francesi e tedesche sono tra le più esposte ai rischi di tagli occupazionali e chiusure di impianti, in quanto i costi di produzione rimangono elevati rispetto ad altre aree del mondo, dove il gruppo ha già iniziato a spostare parte delle sue attività produttive.

Nonostante questa situazione, John Elkann, presidente di Stellantis, ha voluto rassicurare i lavoratori con un messaggio che riconosce il loro impegno durante un periodo difficile. A dimostrazione di questa gratitudine, è stato annunciato un bonus complessivo di 600 milioni di euro destinato ai dipendenti, che verrà distribuito in base ai risultati delle diverse divisioni aziendali.

Ma questa iniziativa non basta a dissipare i timori legati a possibili licenziamenti o ridimensionamenti della forza lavoro. Alcune fonti interne parlano di 25.000 posti di lavoro a rischio, un numero che potrebbe aumentare nel caso in cui la crisi finanziaria non trovi una soluzione rapida. Gli stabilimenti italiani di Mirafiori, Cassino e Melfi sono tra quelli che potrebbero subire le conseguenze più gravi se Stellantis dovesse decidere di riorganizzare la propria produzione su scala globale.

Dopodiché la recente decisione di Carlos Tavares di lasciare la sua posizione di ceo dopo una serie di divergenze strategiche con il consiglio di amministrazione ha aggravato l'incertezza interna. Oggi l'azienda è alla ricerca di un nuovo amministratore delegato che possa guidare Stellantis attraverso questa fase critica, ma fino alla nomina del successore, le strategie future restano avvolte nel dubbio.

Alfa Romeo, Lancia e DS: il rischio chiusura è reale?

Tra i marchi del gruppo Stellantis, quelli che sembrano essere più a rischio sono Alfa Romeo, Lancia e DS. La loro quota di mercato complessiva in Europa è inferiore all'1%, un dato che non giustifica gli ingenti investimenti necessari per rilanciare questi brand storici in un mercato sempre più competitivo.

Alfa Romeo ha cercato di rinnovare la propria immagine con modelli come il Tonale, un suv che ha riscosso un discreto successo commerciale. Ma i numeri di vendita sono ancora lontani dagli obiettivi dal gruppo, e il marchio continua a soffrire della concorrenza nel settore premium.

Lancia, d'altro canto, sta cercando di rilanciarsi con una strategia di elettrificazione completa e il debutto della nuova Ypsilon. Nonostante questi sforzi, il brand rimane confinato al mercato italiano, con poche possibilità di espansione a livello internazionale.

Il destino di DS, il marchio premium derivato da Citroen, appare ancora più incerto. La sua presenza nei mercati internazionali è limitata e le vendite non sono mai decollate come sperato. La strategia iniziale di posizionare DS come rivale diretta di marchi come BMW e Mercedes-Benz non ha prodotto i risultati attesi. Questo brand uno dei più probabili candidati alla chiusura nel caso in cui Stellantis decida di razionalizzare il proprio portafoglio marchi.

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