Dacia Hipster segna una nuova era nell'auto elettrica: design essenziale, interni spaziosi e tecnologie intelligenti. Un progetto accessibile e sostenibile, pensato per rivoluzionare la mobilità urbana europea.
La nuova visione di mobilità urbana non si limita più a proporre veicoli innovativi, ma punta a ridefinire le priorità dell’automobilista moderno: semplicità, accessibilità e vera sostenibilità. È in questo contesto che prende forma la nuova citycar elettrica della casa romena, progettata per soddisfare le esigenze concrete di chi vive la città. Questo modello abbina soluzioni smart, dimensioni contenute e una filosofia di design profondamente pragmatica, aprendo le porte a un futuro in cui la mobilità elettrica viene finalmente democratizzata. Come traspare dalle scelte progettuali audaci, l’obiettivo non è solo tecnologico ma sociale: ridurre la distanza tra sogni automobilistici e realtà quotidiana grazie a prezzi accessibili, bassi consumi e una struttura pensata per durare.
Nel panorama europeo degli ultimi vent’anni, il marchio Dacia ha riscritto le regole della mobilità proponendo vetture dal valore accessibile e dal carattere pragmatico. Il progetto Hipster nasce come risposta all’esigenza crescente di mezzi elettrici sostenibili ed economici, capovolgendo una tendenza che, complici normative e transizione tecnologica, puntava a veicoli sempre più costosi e complessi.
Questo nuovo modello parte dalla domanda chiave: cosa serve davvero agli utenti nella vita quotidiana? L’approccio ridisegna il concetto di auto popolare, abbandonando la rincorsa a dotazioni superflue per privilegiare ciò che conta realmente: praticità, costi ridotti, funzionalità concrete. Il risultato è un’auto pensata da zero sulle reali abitudini degli automobilisti europei, con una lunghezza contenuta in appena 3 metri e un abitacolo in grado di ospitare comodamente quattro adulti. L’attenzione alle dimensioni rispecchia la necessità di trovare parcheggio e muoversi con agilità nelle città densamente popolate.
Strategia e visione sono evidenti anche nella riduzione del peso e nell’utilizzo di materiali innovativi, criteri che non incidono solo sul prezzo d’acquisto, ma anche sull’impronta ambientale, dalla produzione fino allo smaltimento. La dichiarazione del CEO Katrin Adt, forte di un’esperienza internazionale nel settore automotive, sottolinea la volontà del marchio di andare oltre la fascia delle utilitarie tradizionali, proponendo un veicolo che si posiziona addirittura sotto il segmento A in termini di accessibilità economica. Si mira così ad aprire la mobilità elettrica a fasce di pubblico finora escluse dalla crescita del comparto green, continuando a valorizzare la filosofia storica del marchio: trasparenza, affidabilità e una fondamentale attenzione al valore offerto.
Il progetto dimostra anche competenza ingegneristica e capacità di innovazione, richiamando esempi storici di automobili di massa come la Renault 4 o la Fiat Panda, riuscendo però a rileggerli con uno sguardo rivolto alle sfide ambientali e sociali contemporanee. In questa visione, l’elettrico non è più un privilegio, ma diventa una scelta davvero possibile per la maggioranza degli automobilisti europei.
Le scelte stilistiche adottate per questa innovativa compatta non sono semplici esercizi di stile, ma risposte tangibili alle necessità pratiche degli utenti urbani. Il design esterno si caratterizza per forme squadrate e robuste, un volume cubico e superfici piatte che massimizzano lo spazio interno, richiamando il pragmatismo delle kei car giapponesi ma con un’identità profondamente europea. La posizione delle ruote agli angoli riduce al minimo gli sbalzi e assicura grande maneggevolezza in città.
Ogni elemento ha una funzione precisa: le maniglie sono sostituite da cinghie leggere e resistenti, le fiancate sono protette da inserti in materiale parzialmente riciclato, e solo tre sono le parti verniciate sulla carrozzeria, riducendo così costi e impatto ambientale. Queste scelte dimostrano come la semplificazione progettuale non sia sinonimo di impoverimento, ma di autentica innovazione e attenzione al dettaglio.
Il frontale esposto è reso distintivo da una fascia trasparente che integra i gruppi ottici orizzontali, dando all’insieme uno sguardo serio ma accattivante. Il portellone posteriore, suddiviso in due parti, consente un accesso estremamente pratico al bagagliaio e nasconde elementi funzionali per ridurre ulteriormente i componenti inutili.
L’abitacolo di questa citycar rappresenta una vera e propria lezione di razionalità costruttiva. Grazie alla geometria cubica della scocca, ai finestrini verticali e alla parte anteriore del tetto in vetro, l’interno sorprende per la luminosità e la sensazione di spazio che offre rispetto alle dimensioni esterne.
Quattro adulti trovano facilmente posto, con i sedili anteriori ispirati alla configurazione a panchetta delle auto popolari storiche, unendo comfort essenziale e convivialità. L’accessibilità al posteriore è facilitata dalle portiere allungate e dalla possibilità di ribaltare il sedile del passeggero anteriore. L’attenzione alla leggerezza ha portato a scegliere materiali tecnici innovativi e tessuti robusti ma raffinati, offrendo ergonomia e sensazione di accoglienza.
L’utilizzo intelligente degli spazi si rispecchia nella modularità del bagagliaio: con quattro posti attivi la capienza è di 70 litri, ma ribaltando la panchetta posteriore si raggiungono i 500 litri, rendendo la vettura adattabile alle esigenze di trasporto più varie.
La filosofia BYOD (Bring Your Own Device) si concretizza nello strumento della docking station per smartphone, che diventa display multimediale e sistema audio Bluetooth. Lo smartphone integra persino la funzione di chiave digitale, semplificando i costi e l’esperienza d’uso. Gli interni sono dotati di undici punti di fissaggio YouClip, consentendo l’aggancio semplice di accessori come portabicchieri, braccioli e luci supplementari: una personalizzazione che rende l’abitacolo versatile e pronto a ogni scenario.
Sicurezza e comfort vengono assicurati dalla plancia con airbag frontali, mentre la posizione di guida alta contribuisce a una percezione di sicurezza e controllo anche nel traffico cittadino.
Il cuore del progetto riguarda la riduzione dell’impatto ambientale lungo l’intero ciclo di vita del veicolo. La citycar punta a pesare circa 800 kg, il 20% in meno rispetto a modelli già leggeri come la Dacia Spring. Questa caratteristica scaturisce da una sapiente scelta di materiali e architetture costruttive, mirate a ridurre l’uso di materie prime ed energia.
L’impiego di plastiche innovative, come il già menzionato Starkle, e la carrozzeria tinta in massa riducono la necessità di verniciature inquinanti. La batteria viene dimensionata sulle reali esigenze di percorrenza urbana, evitando costi eccessivi e limitando il consumo di risorse rare e energie durante la produzione. Un terzo del costo di ogni auto elettrica ricade proprio sulla batteria: contenere il peso consente di montare accumulatori più piccoli senza sacrificare l’autonomia reale.
| Vantaggi della riduzione del peso |
| Meno energia richiesta sia in fase produttiva che durante la marcia |
| Minore usura e costi di manutenzione |
| Dimezzamento dell’impronta di carbonio rispetto a numerosi rivali elettrici |
Il produttore punta inoltre sull’adozione di processi ecosostenibili e filiere corte per limitare ulteriormente emissioni e scarti. L’autonomia prevista varia fra i 100 e i 200 km, ideale per i tragitti quotidiani degli automobilisti urbani (in Europa il tragitto tipo è inferiore ai 40–43 km giornalieri), evitando così sprechi legati a batterie sovradimensionate e garantendo una durata maggiore dell’impianto elettrico.
Questa compatta elettrica nasce dalla consapevolezza che il vero valore di un’auto cittadina sta nella sua aderenza alle abitudini di spostamento reali. Le ricerche sulle percorrenze medie in Europa rivelano che la quasi totalità degli automobilisti deve coprire meno di 50 km al giorno, una distanza gestibile con facilità dalle batterie ottimizzate del veicolo.
Con circa due ricariche settimanali tramite presa domestica, l’utente elimina la dipendenza da infrastrutture complesse e costose. L’agilità garantita dalle dimensioni generose in altezza ma estremamente compatte in lunghezza agevola il parcheggio in ogni scenario urbano, mentre l’altezza da terra superiore rispetto alla media permette di affrontare dossi e segmenti extraurbani senza preoccupazioni.
Uno degli aspetti più rivoluzionari di questa citycar risiede nella strategia di posizionamento. A fronte di un mercato in cui il prezzo medio di un’auto nuova è cresciuto del 77% tra 2010 e 2024, molti acquirenti sono stati esclusi dalla possibilità di passare all’elettrico. Il brand, con questa vettura, ambisce a creare un nuovo segmento con una barriera di ingresso ancora più bassa rispetto alla Spring (circa 17.900 euro) e alla stessa Sandero (13.950 euro).
L’intenzione dichiarata è proporre una soluzione che si collochi – in base alle stime degli addetti ai lavori e alle dichiarazioni dell’azienda – su fasce di prezzo inferiori ai 13.000 euro, probabilmente compresa tra i 12 e i 15 mila euro, con ulteriori vantaggi qualora venissero confermati incentivi statali o comunitari all’acquisto di veicoli elettrici.
Questo risultato è ottenuto attraverso: