Dopo i recenti rinnovi contrattuali, ripartono già le trattative di rinnovo dei Ccnl 2025-2027 per Enti Locali, Funzioni Centrali, Scuola e Sanità, anche se in tempistiche previste differenti
Il quadro attuale del pubblico impiego si presenta profondamente rinnovato grazie alle recenti intese che hanno dato slancio al settore. Dopo la definizione dei contratti riguardanti comparti chiave come Sanità, Funzioni Centrali, Scuola ed Enti Locali, il cammino della contrattazione collettiva entra in una nuova fase, che segna l’inizio dei percorsi per i rinnovi relativi al triennio 2025-2027. Le ultime trattative hanno coinvolto milioni di dipendenti pubblici, apportando aggiornamenti sia dal punto di vista normativo che retributivo, e ponendo solide basi per il prossimo ciclo di negoziati.
Le prospettive ora si concentrano sulle trattative dei nuovi rinnovi CCNL 2025-2027 in tutti i principali comparti, con un’attenzione particolare verso i tempi e le modalità di apertura dei tavoli negoziali.
L’ultimo biennio ha segnato una svolta nel rinnovamento del pubblico impiego, con la sottoscrizione definitiva di importanti accordi. Il comparto Sanità ha visto la chiusura del ciclo negoziale per il periodo 2022-2024, coinvolgendo sia il personale sanitario che quello amministrativo. L’accordo sottoscritto consente l’attivazione immediata di numerose novità normative ed economiche, offrendo maggiore flessibilità organizzativa e una valorizzazione delle competenze interne.
Un ulteriore impulso è arrivato con la firma del contratto relativo alle Funzioni Centrali, che interessa ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici. La dirigenza di questo comparto può ora contare su strumenti di lavoro innovativi, come la settimana corta e il welfare aziendale rafforzato.
Per quanto riguarda la Scuola, il rinnovo ha garantito al personale docente incrementi salariali medi di 150 euro mensili (con punte di 185 euro), insieme ad arretrati significativi e all’erogazione di nuove indennità per il periodo appena concluso.
Il settore degli Enti Locali, invece, ha attraversato una fase negoziale particolarmente lunga, con trattative durate oltre 15 mesi. L’attuazione di questi rinnovi ha permesso ai dipendenti pubblici di recuperare parte del potere d’acquisto eroso dall’inflazione, rimarcando la volontà di assicurare un aggiornamento continuo delle condizioni di lavoro e delle tutele contrattuali nel settore pubblico.
Dopo la chiusura delle trattative 2022-2024, si riparte con l’apertura dell’iter per i rinnovi relativi al triennio 2025-2027, interesse crescente che coinvolge numerosi attori istituzionali e sindacali. Il percorso prende avvio formale grazie alla firma dell’atto di indirizzo quadro da parte del Ministro per la Pubblica Amministrazione, che ha fornito la cornice negoziale generale e ha posto le condizioni per l’attivazione dei nuovi tavoli sindacali.
Per il comparto Funzioni Centrali, la trattativa ufficiale parte già dal mese di dicembre 2025, con la priorità di individuare soluzioni condivise che valorizzino l’esperienza dei dipendenti e puntino sia sull’evoluzione del lavoro agile, sia sull’efficienza organizzativa.
La Sanità si prepara a entrare nella fase delle discussioni a partire da gennaio 2026, con la prospettiva di introdurre innovazioni in ambito di welfare, formazione continua e valorizzazione della performance.
I comparti delle Funzioni Locali e della Scuola, per cui la firma dei precedenti rinnovi risale a poche settimane fa, entreranno invece nel vivo delle nuove negoziazioni con tempistiche più dilatate.
Le recenti manovre assicurano risorse senza precedenti per il rinnovo dei contratti collettivi nel triennio 2025-2027. Il totale delle risorse allocate supera i 10 miliardi, includendo sia fondi statali che specifici finanziamenti per sanità, enti locali e università.
Tra le principali novità che caratterizzeranno i prossimi accordi si prevede:
I tavoli di confronto 2025-2027 si caratterizzano per incrementi retributivi che, nella prospettiva a regime, possono raggiungere fino a 184 euro lordi mensili per gran parte dei comparti, secondo le stime elaborate dall’ARAN. Il meccanismo degli aumenti prevede diverse tranche annuali, con erogazioni che decorreranno dal gennaio 2025 e che risultano già anticipate, in parte, da indennità contrattuali.
Come riportato da fonti ufficiali, la contrattazione si impegna non solo sull’aspetto economico, ma anche sull’ampliamento delle tutele: vengono rafforzate le misure per la sicurezza sul lavoro, il diritto alla formazione e i diritti sindacali su base negoziale, promuovendo strumenti di lavoro agile e ponendo attenzione a nuove esigenze, come i buoni pasto per il personale scolastico.
Il ricorso a tabelle retributive trasparenti, l’armonizzazione delle condizioni per le progressioni di carriera e il welfare personalizzato rappresentano un cambio di passo rispetto alla rigidità dei precedenti cicli di rinnovo. Di seguito una sintesi degli aumenti previsti nei principali comparti:
| Comparto | Incremento 2025-2027 (€) |
| Funzioni Centrali | 158 |
| Scuola | 143 |
| Funzioni Locali | 150 |
| Sanità | 184 |
Tali evoluzioni testimoniano la volontà di dare stabilità ai rapporti di lavoro e rilanciare la pubblica amministrazione come ambiente dinamico e attrattivo.