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Etf tematici, convengono davvero? I rendimenti medi rispetto al mercato e i costi di gestione

di Chiara Compagnucci pubblicato il
I limiti strutturali degli Etf tematici

Un Etf tematico non è un prodotto neutro o generalista: è una scelta settoriale attiva mascherata da gestione passiva.

Da strumenti di nicchia, gli Etf tematici sono diventati oggi una componente sempre più presente nei portafogli degli investitori retail e istituzionali. Il motivo di questo successo è facilmente individuabile: si tratta di fondi che consentono di investire in megatrend globali - cambiamenti strutturali di portata planetaria come l'intelligenza artificiale, le energie rinnovabili, la cybersecurity, la difesa o persino l'invecchiamento demografico - attraverso un'esposizione semplice, diversificata e spesso a basso costo.

La logica è quella di cavalcare un trend destinato, almeno in teoria, a generare crescita per anni. Se un settore sta rivoluzionando il mondo, investirci oggi significa puntare sulle aziende che ne saranno protagoniste domani. I gestori rispondono con tempestività: appena un tema raggiunge una certa visibilità mediatica o politica, nasce un nuovo Etf passivo o attivo costruito ad hoc per quel filone.

Ma ciò che può apparire come un'opportunità chiara rischia di diventare, per l'investitore meno esperto, una scommessa più rischiosa del previsto. Il primo grande punto critico sta infatti nella costruzione degli indici: spesso sono creati su misura per il singolo Etf, con criteri di selezione aziendale poco trasparenti. A volte, dietro l'etichetta AI o clean energy, si celano titoli che generano dal tema solo una minima parte dei loro ricavi. Capiamo meglio:

  • I limiti strutturali degli Etf tematici: performance, costi e timing
  • Quando e come inserirli in portafoglio: strategie, equilibrio e visione

I limiti strutturali degli Etf tematici: performance, costi e timing

Un Etf tematico non è un prodotto neutro o generalista: è una scelta settoriale attiva mascherata da gestione passiva. Nonostante la sigla Etf evochi una gestione automatica e a basso costo, in questi casi il costo medio di gestione si alza sensibilmente. Mentre un Etf classico sul mercato globale può costare tra lo 0,07% e lo 0,20% l'anno, quelli tematici arrivano spesso a 0,45% o più, avvicinandosi ai fondi comuni attivi.

Quello che più colpisce è la dispersione delle performance. Anche tra Etf che teoricamente replicano lo stesso tema, come nel caso dell'intelligenza artificiale, i rendimenti possono divergere moltissimo. Alcuni fondi hanno chiuso il 2024 con un -3%, altri con un -18%, tutti in base a quale indice proprietario è stato scelto per tracciare il settore. Questo fa sì che il nome dell'Etf conti molto meno del suo contenuto reale.

Un altro fattore determinante è il timing di ingresso. Gli Etf tematici vengono spesso lanciati nei momenti di massima attenzione mediatica, cioè quando i titoli del settore hanno già corso parecchio. Il rischio per l'investitore è di entrare su massimi temporanei, per poi trovarsi in mano un fondo che, nella migliore delle ipotesi, resta stagnante per mesi, se non anni. È stato calcolato che tra il 2018 e il 2023, il rendimento medio dei fondi tematici sia stato del 7,3%, ma l'investitore medio abbia ottenuto solo un 2,4% effettivo, proprio a causa di acquisti impulsivi in fasi di euforia e successive vendite nei momenti di calo.

Quando e come inserirli in portafoglio: strategie, equilibrio e visione

Nonostante i limiti evidenziati, non è corretto affermare che gli Etf tematici siano da evitare del tutto. Al contrario, per chi sa come gestirli, possono essere un utile complemento di portafoglio. La strategia migliore inserirli come componente satellite accanto a un nucleo centrale costituito da Etf più ampi, globali e ben diversificati. In questo modo si limitano i rischi legati a singoli settori o mode passeggere.

L'investitore consapevole, prima di acquistare un Etf tematico, dovrebbe esaminare l'indice sottostante, verificare quanta parte del fatturato delle aziende incluse provenga dal tema e confrontare più Etf simili per capire quale abbia la migliore coerenza tra nome e contenuto. È anche importante considerare l'orizzonte temporale: i tematici non sono strumenti per il breve termine. L'ideale è tenerli in portafoglio per almeno cinque-dieci anni, sopportando anche fasi di forte volatilità.

Un'ultima considerazione riguarda l'emotività. Gli Etf tematici sono spesso accompagnati da una narrazione seducente, che parla al cuore prima ancora che alla ragione. Per evitare errori bisogna restare lucidi: seguire la moda non garantisce rendimento, e in molti casi il tempo e la pazienza premiano più di una scelta impulsiva basata sul fascino dell'ultima innovazione.



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